Militanti islamici addestrati in campi virtuali sul web
Un video girato dei rapitori mostra il corrispondente BBC da Gaza Alan Johnston l’1 giugno 2007. REUTERS/Internet via REUTERS TV (PALESTINIAN TERRITORIES)
Internet è diventato uno strumento di indottrinamento fondamentale per i militanti islamici, che se ne servono per educare le reclute in campi di addestramento cibernetici. E’ quanto emerge dalle analisi di esperti di crimine e sicurezza.
Gabriel Weimann, esperto di sicurezza in Internet che insegna all’Università di Haifa in Israele e all’Università di Mainz in Germania, ha spiegato che una volta i militanti compivano gli addestramenti in campi segreti in paesi come l’Afghanistan.
“Ora (invece) si incontrano nel cyberspazio”, ha raccontato Weimann durante una conferenza sulla sicurezza in Internet al quartier generale della Polizia Federale Tedesca (BKA).
Lo studioso ha affermato che i siti Internet e le chat usati dai gruppi di militanti islamici come al Qaeda non vengono usati solo per la propaganda ma anche per la formazione.
“Insegnano alle persone come diventare terroristi online”, ha spiegato Weimann. “Al Qaeda ha lanciato un sito che mostra praticamente come usare le armi, come portare a termine un rapimento, come fabbricare bombe usando del fertilizzante”.
Gli insorti iracheni utilizzano anche le immagini satellitari disponibili sul portale Internet Google Earth per localizzare i bersagli per gli attacchi, secondo Weimann.
Un altro aspetto inquietante del cyber-addestramento è che i bambini possono essere esposti alle idee dei militanti islamici. Weimann ha mostrato immagini di un video caricato su Internet che mostrava dei bambini che recitavano la decapitazione del contractor americano in Iraq Nicholas Berg.
Il presidente della Bka Joerg Ziercke ha spiegato che l’ammontare delle attività criminali su Internet sta aumentando ad una velocità allarmante. Si tratta di crimini che includono “la distribuzione di pornografia infantile, crimine organizzato, crimini economici, spionaggio industriale e pianificazioni di attacchi terroristici”.
Un’altra preoccupazione è data dall’aumento delle connessioni Internet wireless: militanti e criminali possono appoggiarsi alle connessioni wireless della gente e avere così l’anonimato garantito.
Ziercke ha reiterato l’invito alla Germania di permettere le cosiddette “online searches” dei computer dei sospettati, cioè la sorveglianza remota dei computer dei sospettati attraverso “Trojan horse”, pratica illegale in Germania