28/11/2007
Il discorso tradotto dell’arabo all’inglese del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) martedì ad Annapolis inizia con: “In nome di Dio, il misericordioso” Verso la fine del discorso, viene indicato “Satana, il nostro nemico”. Nel discorso Abu Mazen ha evocato la libertà come ”l’ultima parola pronunciata dai martiri e dalle vittime, e la poesia di prigionieri”.
Abu Mazen ha indicato i suoi obiettivi: “La fine dell’occupazione di tutti i territori palestinesi occupati nel 1967, tra cui Gerusalemme est, il Golan siriano e ciò che resta dei territori libanesi occupati [fattorie Sheba’a]; risolvere tutte le altre questioni legate al conflitto, specialmente quella dei profughi palestinesi, in tutti i suoi aspetti politici, umanitari, individuali e comuni, in accordo con la risoluzione 194 [“diritto al ritorno”] come precisato nell’iniziativa di pace araba, con la partecipazione degli stati fratelli che ospitano i profughi e sopportano un onere enorme a tale riguardo.
Da domani – ha proseguito Abu Mazen – dobbiamo avviare negoziati ampi e approfonditi su tutte le questioni dello status finale, tra cui Gerusalemme, i profughi, le frontiere, gli insediamenti, l’acqua, la sicurezza ecc… Devo difendere il diritto del nostro popolo di vedere una nuova alba senza muri di separazione, senza uccisioni… Attendo con impazienza la liberazione dei nostri prigionieri. Devo sottolineare che la nostra determinazione a porre fine all’occupazione scaturisce dalla nostra convinzione che in questo modo toglieremmo le motivazioni più importanti del terrorismo nella nostra regione… Ai miei fratelli, sorelle, bambini: abbiate fiducia poiché la Palestina futura arriva: tale è la promessa del mondo intero verso di voi”.