Annapolis – l’Iran preso in contropiede ordina attentati alla Jihad

 
admin
29 novembre 2007
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Corriere della Sera – NAZIONALE –
sezione: Primo Piano – data: 2007-11-28 num: – pag: 3
categoria: REDAZIONALE

Strategie – Gli intrighi degli ayatollah

L’Iran preso in contropiede ordina attentati alla Jihad

Teheran, irritata con la Siria, ora teme l’isolamento

ANNAPOLIS — Intrighi iraniani sulla via di Damasco. Teheran, insoddisfatta della «moderazione» di Hamas, ha chiesto alla Jihad islamica palestinese di intensificare gli attacchi. Una mossa fatta in casa dei siriani alla vigilia della conferenza di pace.

Rappresentanti dell’intelligence khomeinista hanno contattato il segretario della Jihad, Ramadan Shallah, promettendo aiuti per scatenare una campagna di attentati. La fazione — minoritaria sulla scena palestinese — dovrebbe intensificare i preparativi per portare il caos in Cisgiordania, ora controllata da Abu Mazen.

Teheran, per rendere più doloroso lo schiaffo, ha precisato che i finanziamenti verrebbero dirottati dal budget garantito ad Hamas. Non solo. L’Iran ha un altro messaggio: il futuro Stato islamico non potrà esistere senza un maggiore coinvolgimento della Jihad e l’assistenza diretta degli ayatollah. Shallah ha replicato sostenendo di aver chiesto ad Hamas di non ostacolare le sue operazioni contro Israele, ma la reazione non sarebbe stata positiva.

Khaled Meshal, una delle figure più importanti del movimento, ha sostenuto che Hamas ha la sua agenda e considera l’Iran come «una vecchia sorella » che dispensa aiuti e sostegno. In altre parole il partito islamico non vuole farsi condizionare. A Teheran hanno preso molto male il pragmatismo di Hamas e ancora di più la decisione della Siria di partecipare alla conferenza di Annapolis. Con un’insolita dichiarazione, il consigliere del leader iraniano Khamenei ha espresso «sorpresa» per la mossa di Damasco, considerata alla stregua di un atto «ostile».

Il presidente Ahmadinejad ha subito convocato per i prossimi giorni una contro- conferenza invitando le principali formazioni radicali. Gli iraniani temono infatti che un futuro coinvolgimento dei siriani nel negoziato di pace possa accrescere l’isolamento di Teheran nella sfida nucleare. E in fondo, Washington ha promosso Annapolis proprio con questo intento. Damasco è troppo importante per i mullah. Siria e Iran — secondo indiscrezioni — hanno rafforzato la collaborazione nel settore dell’intelligence. Militari dei due Paesi gestirebbero insieme 4 stazioni d’ascolto elettronico: sulle alture del Golan, nella regione di Al Jazira (nord), a Bab Al Hawa (confine turco) e nell’area di Abu Kamal. Alcuni esperti non escludono che il raid israeliano del 6 settembre in Siria possa aver coinvolto alcuni di questi impianti dotati di tecnologia russa.

Guido Olimpio

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