Gaza, il fronte del rifiuto invoca la jihad contro Israele
Hamas manifesta per le strade della Striscia: un morto, decine di feriti e di arresti
Il «Fronte del Rifiuto» si ritrova a Gaza. Per dire che le parole pronunciate ad Annapolis, gli impegni evocati in quella sede sono solo carta straccia. Convogliate da Hamas e dalle altre fazioni radicali palestinesi, decine di migliaia di persone sono scese ieri in piazza a Gaza City per manifestare contro la «Conferenza del tradimento», mentre in Cisgiordania analoghe manifestazioni di poche migliaia di persone sono state represse dalla polizia palestinese che a Hebron ha sparato uccidendo un manifestante, ferendo alcune decine di persone e arrestando altre. Al tempo stesso si sono intensificati gli scontri lungo il confine tra Gaza e Israele tra truppe israeliane e miliziani di Hamas e della Jihad Islamica. Sette miliziani sono stati uccisi nelle ultime 48 ore. Razzi sparati da Gaza hanno colpito l’adiacente territorio israeliano ma senza causare vittime e neppure danni.
La giornata, per il milione e mezzo di abitanti di Gaza, è iniziata con la lettura dai minareti delle moschee di versetti del Corano: una pratica che esprime sentimenti di lutto. Hamas ha spiegato che questo è appunto il suo sentimento «mentre ad Annapolis ci si accinge a seppellire i diritti del popolo palestinese, fra cui il diritto del ritorno per i profughi». Centinaia di studenti dell’ università islamica di Gaza sono sfilati, uomini e donne separatamente, per le vie di Gaza City.
Un giovane oratore arringa la folla. «Siamo disposti a concessioni?» ha urlato. «Noo» gli risponde la folla che, sollecitata dall’oratore, ripete il rifiuto a voce più alta «perchè gli infedeli ci possano sentire». Nel raduno di massa davanti al Parlamento hanno parlato tutti i maggiori esponenti delle fazioni radicali palestinesi. Hamas ha stimato la folla in 250 mila persone; osservatori in diverse decine di migliaia. Mahmud al Zahar, esponente dell’ala più dura di Hamas, ha affermato che «il popolo palestinese non riconoscerà mai Israele». «La terra della Palestina – ha scandito – dal Giordano al Mediterraneo e dai confini siriano e libanese a quello egiziano appartiene solo ai musulmani e ai cristiani».
La folla invoca la «guerra santa» contro il nemico sionista. – Hamas stronca in tempo reale le parole pronunciate da Abu Mazen ad Annapolis. Il portavoce del partito islamico al potere a Gaza delegittima il presidente palestinese: «Non ha mandato per discutere, concordare o cancellare una sola parola relativa ai nostri diritti. Non ha l’appoggio della sua gente, è isolato e rappresenta solo sè stesso», sentenzia Fawzi Barhum, dopo aver ascoltato il discorso di Abu Mazen, rilanciando rilancia minacciosamente il proclama di Hamas: «Useremo tutti gli strumenti della resistenza per ottenere i nostri diritti».
In Cisgiordania vi sono stati tentativi di alcune migliaia di persone di manifestare contro Annapolis, ma qui la polizia dell’ Autorità palestinese è intervenuta con la forza e a Hebron ha pure sparato uccidendo un manifestante e ferendo alcune decine di persone. Le speranze di Annapolis si perdono tra gli spari di Gaza e della Cisgiordania. u.d.g