Domenica 2 dicembre:
1) Pioggia di granate di mortaio palestinesi nel pomeriggio dalla striscia di Gaza sulla zona del kibbutz Nahal Oz, nel Negev occidentale. Almeno tre granate si sono abbattute all’interno del kibbutz.
2) Tentativo d’attentato, sempre oggi, al posto di blocco di Kalandia, a nord di Gerusalemme. Un terrorista palestinese ha aperto il fuoco, ferito un passante. Arrestato l’attentatore.
3) Missile Qassam palestinese lanciato, ancora oggi pomeriggio, dalla striscia di Gaza si è abbattuto a ovest di Sderot.
Insomma, una tranquilla domenica di odio anti-israeliano…C’è un qualche tg che ha dato la notizia? Certo che no…e in fondo hanno ragione: oggi è stata una giornata tranquilla, quasi di “pace”. D’altronde all’indomani di Annapolis si scopre che ai palestinesi non interessano due stati per due popoli! O meglio, per essere più precisi, sono interessati all’idea di due stati, ma non sono affatto d’accordo sull’identità e sul diritto dell’altro popolo. In altri termini, non pensano che il popolo ebraico abbia diritto a un proprio stato. Come ha scritto ieri Uri Orbach su YNet News: “Stanno per ottenere uno stato senza neanche un insediamento e neanche un ebreo” – mentre in Israele il 20% della popolazione è araba e islamica – “eppure trovano arduo accettare l’idea di stato per il popolo ebraico. Vogliono uno stato che sia soltanto loro” – nonostante esistano ben 20 stati islamici e un solo stato ebraico nel mondo – “e un altro stato che sia per ebrei e arabi: non Israele ma una sorta di Israel-ina”.
Cordialità,
D. Santus