“Ma sarebbe superficiale dire che Hamas è un’organizzazione terroristica. (…) Perché Hamas è creatura di Israele che, negli anni ’80, pensava di dividere i palestinesi e mettere in difficoltà l’Olp. (…) L’Europa dovrà negoziare, anche dal punto di vista dell’aiuto finanziario. Al tempo stesso non dobbiamo rinnegare le scelte compiute. Abbiamo insistito per le elezioni, che si sono svolte in maniera esemplare sotto gli occhi di migliaia di osservatori internazionali. Adesso, mica possiamo dichiarare che Hamas è fuori legge.”
“C’è chi di fronte a questa tragedia ha parlato di un “errore”. Come un “errore”! Quello che è accaduto a Beit Hanun è il frutto di una politica, è lo sbocco di una scelta”
“Le comunità ebraiche hanno perduto la capacità di esercitare uno stimolo critico sulla politica israeliana” (…) “In questo libro c’è una grande testimonianza di un mondo ebraico democratico, che oggi io vedo meno forte, meno protagonista, meno in grado di esprimersi nel dibattito pubblico”
Ad alcune reazioni giustamente indignate D’Alema rispose:
“C’è la reattività di una lobby ristretta che impedisce una discussione serena”
Perché poi offendersi o inalberarsi se lo si chiama D’Ulemah o D’Alemmah?