Ansa, 05/12/2007
ISLAM: GB, NUOVO AFFONDO DI MARTIN AMIS CONTRO I MUSULMANI
(ANSA) – LONDRA, 3 DIC – Nuovo affondo polemico di Martin Amis contro il mondo islamico: stavolta il romanziere inglese ha definito «spregevole» il fatto che nella stragrande maggioranza i musulmani non stigmatizzano gli attentati suicidi compiuti in nome di Allah.
Durante un dibattito all’università di Manchester, dove insegna scrittura creativa, Amis ha giustificato la tendenza alla rappresaglia che a suo avviso sorge naturale e normale quando si viene a sapere di attentati organizzati dagli estremisti islamici.
A quanto ha riferito oggi il ‘Daily Telegraph’ lo scrittore, accusato di razzismo e islamofobia da un professore marxista dell’università di Manchester, Terry Eagleton, ha criticato egualmente la «distorta simpatia» che ampi settori dell’Occidente nutrono per i palestinesi. «Io – ha affermato – ho simpatia per Israele. Non è una cosa da poco aver avuto sei milioni dei tuoi uccisi nell’Europa centrale il secolo scorso… I palestinesi non hanno sofferto nemmeno lontanamente una cosa così terribile».
Cinquantotto anni, figlio d’arte (sua padre è il prolifico Kingsley Amis), famoso soprattutto per ‘Money’ (1984),’Territori londinesi’ (1989) e ‘La freccia del tempo’ (1991), lo scrittore si è attirato addosso un mucchio di critiche quando ha avvertito che le società occidentali sono destinate ad essere pesantemente condizionate dalla crescente presenza di immigrati di fede musulmana con in testa la sharia o il califfato: a questo proposito ha tirato in ballo Italia e Spagna dove a suo giudizio le popolazioni indigene saranno tra 35 anni «dimezzate» e «ciò comporta certe conseguenze».
In un’intervista concessa nel 2006 al ‘Times’ Amis si era mostrato comprensivo con chi dice che «la comunità musulmana dovrà soffrire per mettere la propria casa in ordine» e deve far sì che «i suoi figli la smettano di ammazzare la gente». Il professor Eagleton ha dato apertamente del razzista e del fascista allo scrittore: vede in lui un tipico rappresentante di una certa intellighenzia ‘liberal’ che si è spostata fortemente a destra sulla scia della ‘Guerra al Terrore’ scatenata dagli Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 settembre. (ANSA).