La minaccia del terrorismo marittimo per Israele, di Akiva J. Lorenz
L’attenzione di numerosi esperti si è concentrata negli ultimi anni sul rischio del verificarsi di azioni terroristiche che abbiano come obiettivo infrastrutture di trasporto marittimo, di tipo civile come di tipo militare. Sebbene storicamente non vi siano stati molti atti terroristici in ambito marittimo, principalmente a causa dell’organizzazione e dei costi che questo tipo di operazione comporterebbe, questo non significa che il settore non possa in futuro costi tuire una possibilità di sviluppo per il terrorismo internazionale, in particolare per quanto riguarda organizzazioni strutturate e dotate delle risorse necessarie.
Il pericolo è particolarmente rilevante per quei Paesi, come Israele, che vedono nell’ambito marittimo una delle sfere di importanza strategica dal punto di vista economico, politico e militare.
Questi gli assunti da cui prende avvio l’analisi di Akiva J. Lorenz, ricercatore dell’Istituto Internazionale per il Contro- terrorismo. Simili riflessioni si potrebbero fare, a parere di chi scrive, anche per l’Italia, per la quale il mezzo marittimo rappresenta uno strumento di importanza prioritaria per la proiezione (e protezione) dei propri interessi strategici, nel bacino mediterraneo come nel resto del mondo.