Attentato a Gaza, quattro morti
Hamas prepara una manifestazione. Rapito Un esponente di Fatah
GAZA – Tornano a inasprirsi i rapporti fra Hamas e al-Fatah, mentre il movimento integralista islamico sta compiendo un importante sforzo organizzativo per portare oggi in piazza a Gaza centinaia di migliaia di sostenitori in occasione del 20esimo anniversario della sua fondazione. Due episodi, tuttora poco chiari, hanno contribuito ieri ad esasperare gli animi nella Striscia di Gaza. In mattinata miliziani in borghese hanno prelevato dalla sua abitazione Omar al-Ghoul, 56 anni, stimato giornalista del quotidiano al-Hayat al-Jadida, critico verso Hamas, esponente di al-Fatah e consigliere del premier Salam Fayad.
Al-Ghoul era giunto giovedì a Gaza da Ramallah, dove risiede, per partecipare a un funerale: per molte ore la sua sorte è rimasta incerta. In serata un portavoce del ministero degli interni (legato a Hamas) ha confermato che il giornalista è nelle mani dei servizi di sicurezza di Hamas perché sospettato di «aver infranto la legge». «L’inchiesta prosegue», ha aggiunto laconicamente, mentre dalla Giordania il presidente dell’Anp Abu Mazen esprimeva sdegno e chiedeva la sua immediata liberazione. Più tardi un altro episodio ha fatto crescere la tensione: l’esplosione di un ordigno nel corteo funebre di Khalil al-Masara, uno di tre palestinesi uccisi giovedì a Gaza da un razzo israeliano dopo che – secondo la versione diffusa a Tel Aviv – avevano sparato un razzo verso la vicina città israeliana di Sderot. Nel corteo comunque era marcata la presenza di sostenitori di al-Fatah. Sull’origine della deflagrazione – che ha provocato quattro morti e decine di feriti – il portavoce del ministero non ha dubbi: è stata l’esplosione accidentale di una granata di un sostenitore di al-Fatah. Opposta la versione di un gruppo armato vicino ad al-Fatah, secondo cui il corteo «è stato attaccato di proposito».
In serata sembra dunque evidente che nella imminenza della prova di forza fissata da Hamas per oggi, Hamas ed al-Fatah si saggiano a vicenda. Intanto Hamas ribadisce che non rinuncerà «a un solo pollice della Palestina, che è terra araba ed islamica». Dunque non c’è posto per lo stato ebraico.