Gaza – Cristiani nell’inferno di Hamas
MEDIO ORIENTE, 20:06:00
2007-12-23 Redazione
Da quando ha preso il potere nella Striscia di Gaza, Hamas ha sempre dichiarato di condannare la persecuzione dei Cristiani ad opera di Musulmani. Così facendo Hamas si è guadagnata la stima della credulona stampa anti-israeliana. L’informazione venduta a tesi preconcette sulla reale situazione nel Medio Oriente si è sentita appagata. La verità è i pochi cristiani che vivono nell’inferno di Gaza vivono nel terrore. I regnanti islamici non hanno arrestato, sinora, nessun colpevole. “Siamo convinti che qui ci sono individui che mirano ad espellere i cristiani dalla Striscia di Gaza”, ha dichiarato un cristiano che vuole rimanere anonimo per evidenti ragioni di sicurezza. “Sì, ci siamo fatti sentire presso le autorità. Nessuna risposta!”
La settimana scorsa militanti islamici hanno tentato di rapire Nabil Fuad Ayyad, mentre usciva dalla chiesa battista di cui è membro. Si è salvato dal sequestro grazie all’intervento di alcuni negozianti che erano in zona. Due mesi fa, sabato 6 ottobre, suo cugino, Rami Ayyad, non ha avuto la stessa fortuna quando dei vigliacchi fondamentalisti islamici (erano mascherati) hanno sgozzato il manager della libreria di proprietà della Società Biblica, colpevole di “aver parlato di Cristo ad alcuni musulmani”. Si è più tardi appreso che la mente del sequestro e dell’omicidio era un alto funzionario di Hamas.
Nel frattempo Hamas continua a lavorare sulla propria immagine, presentando una faccia moderata ad un’informazione pigra, che rimane così il suo alleato più importante. L’altra informazione, quella indipendente e minoritaria, ha notizie direttamente dalla Striscia di Gaza e sa che ci sono perfidi elementi alleati con il gruppo terrorista in questo momento al potere. E’ un vero e proprio “asse del male”, le cui reali intenzioni verso i cristiani sono note a tutti, anche a quelli che portano i prosciutti sugli occhi: Hamas mira a soggiogare i non-musulmani alla legge islamica o a convertirli. Quando non ci riesce, usa il coltello per sgozzare i cristiani.
Nella Striscia di Gaza come a Malatyia, cambia la sigla ma la radice della ferocia fondamentalista islamica è la stessa. E lo sanno tutti i giornalisti, quelli che “vedono, sentono e tacciono” come pure “quelli che vedono, sentono e parlano”.
Per non dimenticare, funerali di Ramy Ayyad, battista. Foto tratte dal sito http://picasaweb.google.com/saadaman5/