Jihad via internet ed antigiudaismo:il nuovo e l’antico

 
admin
25 dicembre 2007
3 commenti

24.12.2007 Jihad via internet ed antigiudaismo:il nuovo e l’antico
L’analisi di Federico Steinhaus

Testata: Informazione Corretta
Data: 24 dicembre 2007
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Jihad via internet e antigiudaismo:il nuovo e l’antico»

JIHAD VIA INTERNET ED ANTIGIUDAISMO: IL NUOVO E L’ANTICO

Abbiamo già segnalato in diverse occasioni il fenomeno, sempre più vasto ed incisivo, dei messaggi che i fautori del Jihad globalizzato lanciano attraverso internet: siti e forum, ora anche blog, che servono per scambiarsi informazioni, lanciare proposte, confrontare opinioni ma anche dare istruzioni operative. Ugualmente abbiamo già segnalato in passato che molti di questi siti sono ospitati da server occidentali, spesso statunitensi.

Negli ultimi mesi il sito di monitoraggio MEMRI, dopo aver presentato una relazione molto accurata al Congresso degli Stati Uniti, ha dedicato ampio spazio a questo argomento sfuggente ma di capitale importanza.

Solo per dare ai lettori la sensazione dell’ampiezza di questo uso “funzionale” e perverso di internet – in sé uno strumento di libertà culturale e di liberazione dal predominio di una informazione guidata e manipolata – citiamo di seguito alcuni di questi siti, fra le molte dozzine di cui sono stati pubblicati da MEMRI i dettagli:

Sito associato alla sezione irachena di Al Qaeda “Stato Islamico dell’Iraq”: http://sadcom.montadamoslim.com/ ospitato da un server del Texas

Sito ufficiale di Kata’ib Thawrat Al-Ishrin: http://kataeb-20.org/main/ ospitato da un server del Texas

Sito ufficiale di Assa’ib Al-Iraq Al-Jihadiyya: http://www.asaeb.net/, ospitato da un server olandese

Sito che ospita messaggi e comunicati della Jihad irachena: Minbar Al-Ru’ya Al-Wataniyya Al-Munahidha lil-Ihtilal, http://www.iraqipa.net, ospitato da un server danese

Sito analogo, Subhanaka forum, http://sobhank.com/vb/, ospitato da un server della California

Blog che promuove il terrorismo in Iraq: http://kjgafd.blogspot.com/, ospitato da un server californiano

Il Fronte Islamico della Resistenza Irachena ha un sito http://www.jaami.info/ ospitato in Germania

Al-Basra Minbar Al-Iraq ha un sito http://www.albasrah.net/index.php ospitato da un server in Spagna

Il blog che diffonde i messaggi video dei massimi capi del terrorismo, tra i quali figurava spesso Al-Zarqawi, http://almagribi.blogspot.com/ è ospitato da un server della California.

Un esempio concreto del tipo di messaggi che circolano è il seguente.

Il sito www.ek-ls.org, ospitato da un server della Florida, ha postato lo scorso 19 novembre una proposta molto articolata sull’uso del “lupo solitario” da parte di Al Qaeda, formulata da un certo “Jihadi Salafi”. La traduciamo in sintesi.

“Ciò che non fa dormire l’FBI è il pensiero che un “lupo solitario” possa compiere attentati…perché non facendo parte di una cellula organizzata non avrebbe motivo di temere tradimenti o infiltrazioni…Ecco ciò di cui avrebbe bisogno:

1)Una conoscenza eccellente del linguaggio colloquiale…2) un aspetto personale che non riveli alcuna connessione col mondo arabo o islamico…3) una carta d’identità falsa, molto facile da ottenere negli Stati Uniti….ed un nome messicano o brasiliano perché fisicamente vi sono somiglianze fra loro e noi …4) dovrebbe risiedere in un quartiere nel quale non vi siano vicini curiosi o bianchi…5) la zona di residenza non dovrebbe essere infestata da spacciatori di droga…6) conoscenza approfondita di computer ed internet… e poi ovviamente ottima capacità di usare fucili di precisione, con silenziatore, da combattimento, e di preparare cinture esplosive e bombe.

Fantascienza? John Allen Muhammad nel 1985 aveva servito nell’esercito degli Stati Uniti ed era stato addestrato nell’uso delle armi automatiche. Nel 2003 sparò ad 11 persone con un fucile di precisione e fu catturato dall’FBI solo per aver commesso una imprudenza; ma egli aveva progettato, con un suo compagno, di uccidere 6 persone al giorno per un mese.

Molti server occidentali hanno rimosso i siti islamisti legati al terrorismo, ma non tutti come si constata dalla quantità che ancora esistono, e del resto anche i gestori di questi siti si sono attrezzati per questo genere di emergenze. Una delle nuove strategie consiste nel servirsi di molti server in catena, per consentire al sito di rimanere attivo anche se uno o due di questi server lo dovessero cancellare. Il forum Al-Ekhlaas, ad esempio, che è diventato uno dei principali e più popolari e pubblica i comunicati ed i video delle organizzazioni terroristiche, le opinioni delle autorità religiose e le loro fatwe, e magari consigli per “buone” letture oltre che informazioni operative e formazione ideologica; esso viene oggi ospitato da 4 server distinti, tre negli Stati Uniti (Florida, Arizona) ed uno in Malaysia (citiamo solo quello malaysiano: http://www.al-ekhlaas.net/forum/TMIDC-MY).

Di ben altra natura è il secondo argomento al quale vogliamo dedicare la nostra attenzione.

Lo scorso 19 dicembre il Patriarca Latino di Gerusalemme Michel Sabbah ha affermato che il riconoscimento dell’identità di Israele come “stato ebraico” costituisce una discriminazione nei confronti dei non ebrei. Questa dichiarazione pretende di posizionare la Chiesa sulla linea dell’oltranzismo islamico che vorrebbe negare ad Israele questa sua identità in un futuro accordo di pace, ma crea anche una continuità con le posizioni preconciliari della Chiesa di Roma . Tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, in epoca di persecuzioni antiebraiche ma anche di nascita e sviluppo del movimento sionista, la parola d’ordine del Vaticano era: sia fatto tutto per aiutare gli ebrei come individui, ma non sia fatto nulla per favorire la nascita di uno stato ebraico in Palestina. Lo stesso Sabbah ha avuto modo in passato di specificare meglio il suo pensiero: “Alla fine li manderemo via (gli ebrei) esattamente come (noi arabi) abbiamo fatto coi crociati”. Uno scomodo testimone è anche il vescovo Hylarion Capucci, espulso da Israele per collusione col terrorismo (era entrato in Israele dal Libano con la vettura diplomatica stracarica di armi e munizioni) e tuttora sempre bene in vista nelle cerimonie pubbliche del cosiddetto pacifismo italiano.

Non è certamente una novità che Sabbah sia schierato e dia prova di una faziosità non solo anti-israeliana ma anche antiebraica. Tuttavia questa dichiarazione, che si inserisce in una fase politica delicata, fa eco a quanto – come ha segnalato qualche tempo fa in una acuta analisi Giorgio Israel – ha scritto anche un personaggio ben più illustre ed influente della Chiesa, il cardinale Martini: la religione ebraica è degradata , non più autentica espressione di fede, e pertanto non sussiste altra scelta che dichiararla sostituita per volontà di Dio dal cristianesimo.

Anche l’attenzione, giustificata ma forse un pò ossessiva, che la Chiesa dedica al problema dei Luoghi Santi in Israele (dopo aver ignorato il problema nel periodo in cui erano sotto dominazione araba) si contrappone al silenzio della medesima Chiesa dinanzi alle persecuzioni anticristiane nel mondo arabo, inclusi i territori controllati dall’Autorità Palestinese dai quali i cristiani sono costretti a fuggire.

Ricordiamo quanto ha scritto Amnon Rubinstein: la risoluzione dell’ONU del 1947 ha riconosciuto la natura di stato ebraico di Israele, e tutta la legislazione e simbologia di Israele (dall’inno nazionale alla dichiarazione d’indipendenza) ha questa identità come punto di partenza e di arrivo. Al contempo Israele è anche uno stato che rispetta e tutela tutte le religioni ed i loro luoghi di culto, senza distinzione alcuna. Privare Israele di questa identità significherebbe privare a priori il popolo ebraico, unico al mondo a subire questa ingiustizia, del diritto ad avere una patria.

Questo è quel che vorrebbero gli arabi ed il mondo islamico; questo è quel che vorrebbe Sabbah. E’ anche quel che vorrebbe la Chiesa? Se, come riteniamo che sia, la risposta univoca proveniente da Roma non può che essere un chiaro no, è forse giunto il momento per la Chiesa di pronunciarlo.

Informazione Corretta

Articoli Correlati
Odio, insulti, falsità. L’orrore antisemita dilaga su Internet

Odio, insulti, falsità. L’orrore antisemita dilaga su Internet

Odio, insulti, falsità. L’orrore antisemita dilaga su Internet Milano, allarme del Centro di documentazione ebraica: “Cospirazioni giudaiche, racket sul traffico d’organi, aumento di siti negazionisti” di Stefania Consenti MILANO, 4 […]

Internet, Polizia postale: “Pubblicare i cognomi degli ebrei on line vìola la privacy”

Internet, Polizia postale: “Pubblicare i cognomi degli ebrei on line vìola la privacy”

Internet, Polizia postale: “Pubblicare i cognomi degli ebrei on line vìola la privacy” «La nuova pubblicazione dei cognomi ebrei italiani su un sito internet viola gravemente la privacy». A spiegarlo […]

Internet: “Boom di siti antisemiti”, la polizia postale lancia l’allarme

Internet: “Boom di siti antisemiti”, la polizia postale lancia l’allarme

Internet:  “Boom di siti antisemiti”, la polizia postale lancia l’allarme Sempre più siti antisemiti su internet. A lanciare l’allarme, con un’intervista rilasciata a “KlausCondicio” in onda su YouTube, è Sergio […]

L’Intifadah prosegue su Internet

L’Intifadah prosegue su Internet

Edizione 102 del 23-05-2008 La propaganda palestinese tenta di colonizzare anche wikipedia per fare disinformazione L’Intifadah prosegue su Internet di Dimitri Buffa La battaglia di disinformazione su Israele e il […]

La Ue punirà l’istigazione al terrorismo su Internet

La Ue punirà l’istigazione al terrorismo su Internet

La Ue punirà l’istigazione al terrorismo su Internet venerdì, 18 aprile 2008 4.30 LUSSEMBURGO (Reuters) – I paesi europei hanno approvato oggi una normativa contro l’istigazione al terrorismo per cercare […]

Lista Commenti
Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

Nome*
E-mail**
Sito Web
* richiesto
** richiesta, ma non sarà pubblicata
Commento

  • #1Bennauro

    “L’internet e’ divenuto il mezzo principale di comunicazione dei terroristi internazionali” ha affermato il 14 Dicembre il Procuratore Generale tedesco Monika Harms.
    Il monitoraggio di fondamentalisti islamici in internet e’ oggi di vitale importanza nella lotta al terrorismo.
    Il Joint Internet Center tedesco(GIZ) e’ costituito da un team di 30 uomini appartenenti alle forze di Polizia e di Intelligence ed ha iniziato la sua attivita’ full-time di monitoraggio della rete da gennaio 2007.
    Personalmente mi capita spesso di entrare in fora islamici e seguire posts e discussioni con l’ausilio di un ottimo traduttore e devo ammettere che le scoperte sono a volte sbalorditive!
    Il tempo d’esposizione di questi siti e’ breve. Normalmente, per un motivo o un altro, resistono online per qualche settimana o mese ed e’ in quel frangente che bisogna colpire duro!
    E’ un lavoro certosino, di grande pazienza, ma i cui risultati possono salvare vite!

    25 Dic 2007, 12:02 Rispondi|Quota
  • #2Bennauro

    Per quanto riguarda invece la seconda parte dell’articolo, mi trovo d’accordo con l’esatta analisi fatta da Federico Steinhaus.
    E’ semplicemente perfetta!
    E’ infatti riprovevole che la Chiesa Cattolica non prenda le distanze da Michel Sabbah. Lo deve fare al piu’ presto, perche’ e’ impensabile che il rappresentante in Terra Santa del Vaticano esprima concetti che possono essere condivisi solamente da padre Tadeusz Rydzyk di Radio Maria!
    Michel Sabbah parla solo a nome suo e non esprime altro che una sua particolarissima e sgradevolissima opinione su questioni che addirittura non gli competono!

    25 Dic 2007, 14:40 Rispondi|Quota
  • #3Focus on Israel

    Michel Sabbah ha come unico motivo della propria esistenza l’esprimere il proprio odio nei confronti dello Stato di Israele……il problema è che spesso viene ascoltato!!!

    25 Dic 2007, 18:46 Rispondi|Quota