Benazir Bhutto assassinata, Pakistan nel caos
Decine di morti, in vista il rinvio delle elezioni
Kamikaze sparano alla testa dell’ex premier, poi si fanno esplodere
Rivendicazione di Al Qaeda: è stata uccisa per ordine di Al Zawahiri
ROMA (27 dicembre) – Benazir Bhutto, 54 anni, leader dell’opposizione pakistana, rientrata in patria a ottobre dopo 8 anni di esilio a Londra, è morta in ospedale poco dopo il ricovero seguito a un attentato kamikaze alla fine di un comizio alla periferia di Rawalpindi. Due attentatori su una moto si sono avvicinati all’auto di Benazir Bhutto e hanno sparato almeno cinque colpi con un kalashnikov, colpendola alla nuca e al torace. I due si sono poi fatti esplodere poco lontano e i soccorsi hanno tardato a raggiungere l’auto della Bhutto perché si temeva un’altra esplosione. L’attentato ha fatto almeno 35 vittime, tra loro anche altri tre leader del Partito del Popolo Pakistano (Ppp): Zumarad Khan, Shert Rehman e Rehman Malik. Benazir Bhutto era già stata fatta oggetto di un attentato appena rientrata nel paese, il 18 ottobre, per prepararsi alle presidenziali del 2008: allora si erano contati 132 morti e oltre 400 feriti.
Le fasi dell’attentato. La televisione pakistana Ary One ha mostrato le immagini girate poco prima che Benazir Bhutto venisse uccisa. Si vede l’ex primo ministro scendere dal palco e salire sulla sua auto, dietro la quale si pone un agente di sicurezza. L’auto poi viene nascosta da un albero e l’immagine si interrompe. Poco dopo si vede la Bhutto che viene portata in un’ambulanza. La tv ha mostrato anche l’identikit di Baitullah Mahsud, leader talebano indicato come responsabile dell’omicidio.
Rivendicazione Al Qaeda. Sheikh Saeed, portavoce di Al Qaeda, in un colloquio telefonico con AKI-Adnkronos International ha detto che è stato il numero due di Al Qaeda Ayman Al Zawahiri a ordinare l’uccisione di Benazir Bhutto: «Abbiamo eliminato il più importante asset nelle mani degli americani». Secondo Sheikh Saeed, l’assassinio è stato realizzato da militante della cellula terroristica Lashkar-i-Jhangvi del Punjab. Nessun membro del governo pakistano ha confermato la rivendicazione di Al Qaeda.
Il marito: «È opera del governo». Asif Ali Zardari, marito di Benazir Bhutto, poco prima di partire da Dubai, dove una parte della famiglia vive in esilio, alla volta del Pakistan, ha rilasciato una dichiarazione alla televisione indiana CNN-IBN accusando il governo pakistano di essere il mandante dell’attentato.
Attaccato Nawaz Sharif. Prima dell’attentato contro Benazir Bhutto, un raduno elettorale dell’ex premier Nawaz Sharif era stato attaccato da uomini armati che hanno ucciso cinque persone e ne hanno ferite due. Illeso Sharif, che aveva lasciato un altro raduno elettorale a Gujjar Khan, nel Punjab, ed era diretto a Rawalpindi. Sharif ha subito additato i sostenitori del Pakistan Muslim League Quaid-i-Azam, partito che appoggia il presidente Pervez Musharraf. Dopo la notizia dell’assassinio di Benazir Bhutto, Sharif si è rivolto ai sostenitori dell’avversaria: «Il mio cuore sanguina e sono in lutto come voi». Sharif ha anche annunciato di voler boicottare le elezioni presidenziali.
Verso il rinvio delle elezioni. Il presidente Pervez Musharraf ha riunito il suo gabinetto per un incontro urgente. La televisione pachistana riferisce che il presidente potrebbe decidere di rinviare le elezioni previste per l’8 gennaio. Musharraf ha lanciato un appello alla calma, «affinché i nefasti disegni dei terroristi vengano sconfitti». Il governo ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.
Scontri in tutto il paese. Alla notizia della morte di Benazir Bhutto i seguaci del Ppp hanno dato vita a scontri e devastazioni in tutto il Pakistan. A Peshawar (Nord ovest) la polizia è dovuta intervenire per sedare le rivolte. Diversi negozi sono stati chiusi, altri sono stati saccheggiati e auto date alle fiamme in ogni parte del Paese. Una forte esplosione è stata avvertita nei pressi della casa di Benazir Bhutto a Karachi, nel Pakistan meridionale. Secondo la televisione Dawn News nella sola Karachi sarebbero dieci i morti negli scontri seguiti all’assassinio. Incidenti anche a Lahore, ad est di Islamabad, dove colpi d’arma da fuoco sono stati sparati contro le abitazioni di sostenitori del presidente Pervez Musharraf.
La condanna del Consiglio di Sicurezza Onu. Il Consiglio di Sicurezza si è riunito d’urgenza a porte chiuse per consultazioni alle 12 di New York, le 18 in Italia. Al termine l’ambasciatore italiano Marcello Spatafora ha letto una dichiarazione presidenziale in cui si condanna «nei termini più forti possibili» l’assassinio dell’ex premier pakistano Benazir Bhutto. Nella dichiarazione il Consiglio ha lanciato un appello alla calma alla popolazione del Pakistan e ha ribadito che «il terrorismo in ogni sua forma e manifestazione è una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale».
Oggi i funerali. A tarda sera il corpo di Benazir Bhutto, in una bara di legno chiaro, è stato portato fuori dal General Hospital di Rawalpindi. La bara, con una finestrella all’altezza della testa, è stata caricata su un’ambulanza che ha raggiunto una base militare, da dove un aereo ha trasportato la salma verso Larkana, la città della provincia sud orientale del Sindh, dove nacque il padre della Bhutto, Zulfikhar Ali Bhutto, che fu anch’egli primo ministro. L’aereo è arrivato a Sukkur, aeroporto vicino a Larkana. Il corpo della ex leader sarà trasportato, a bordo di un elicottero, a Naudero, per i funerali che saranno celebrati oggi. Il marito Asif Zardari e i loro tre figli, tutti arrivati a Islamabad da Dubai dove risiedono, hanno potuto vedere la defunta brevemente poco prima del decollo. Benazir Bhutto sarà sepolta in giornata nel cimitero di famiglia a Garhi Khuda Baksh.