Le ragioni del terrorismo in Libano e Israele
Chi c’è dietro il doppio attacco
Al Qaeda e Hezbollah sul banco degli imputati
WASHINGTON – Un lancio di razzi contro Israele, una bomba fatta esplodere al passaggio di un veicolo dei caschi blu. Un doppio attacco che potrebbe essere collegato. Compiuto da chi? Possiamo fare, per ora, solo delle ipotesi, tenendo presente che in Libano è sempre possibile il gioco della «falsa bandiera». Compio un attacco cercando di farlo attribuire al mio rivale o addirittura lo attuo usando la sua firma. Manovre per tenere alta la tensione.
I QAEDISTI – Gli ultimi messaggi dei leader di Al Qaeda – compreso un audio attribuito ad Osama Bin Laden – hanno preso di mira il contingente Onu nel Libano sud e ribadito l’esigenza di attaccare Israele. I caschi blu – nell’ottica islamista – sono doppiamente colpevoli: invasori della terra araba e scudo per Israele. Una condanna che è stata estesa persino al movimento guerrigliero libanese dell’Hezbollah (sciiti filo-iraniani), che avrebbe favorito lo schieramento dell’Onu. In Libano operano piccole cellule qaediste – presenti in alcuni campi profughi palestinesi – che sono in grado di organizzare attacchi. Appena 24 ore fa, il presunto leader di Fatah Al Islam, altra fazione osamiana, ha diffuso un audio di minacce. Infine, il portavoce di Al Qaeda, Azzam l’americano, ha invitato i mujaheddin ad accogliere Bush con bombe e attentati: il presidente Usa inizia tra poche ore un importante viaggio in Medio Oriente. Prima tappa Israele. I razzi e la bomba sarebbero il «benvenuto» dei terroristi.
HEZBOLLAH – Secondo alcuni osservatori lo stesso Hezbollah potrebbe aver attaccato i caschi blu. Una reazione ai controlli del contingente Onu che impedirebbero ai guerriglieri di trasferire le armi verso sud, vicino al confine con Israele. Nelle ultime settimane sarebbero sorti forti contrasti tra i militanti e i militari spagnoli. Quest’ultimi sono stati vittima, in giugno, di un grave attentato. Le autorità lo hanno attribuito ai qaedisti, ma l’Hezbollah è rimasto nella lista dei sospetti. Tuttavia la fazione sciita è molto disciplinata ed evita, accuratamente, di lanciarsi in operazioni sporadiche, tipiche invece dei seguaci libanesi di Bin Laden e di chi li usa.
Guido Olimpio
08 gennaio 2008
#1Bennauro
Non puo’ che essere stato Nasrallah!
Non c’e’ altra spiegazione…
Gli Arabi amano farsi notare quando c’e’ una conferenza o un meeting di rilievo tra vicini, e odiano venir lasciati fuori dal tavolo delle discussioni.
Come per dire: “Hamas sì e noi no? Al-Fatah sì e noi no?”
Nasrallah non lo sa, ma fra qualche mese anche lui sara’ “storia”!