Quasi duemila anni fa esisteva uno Stato ebraico in Palestina, ma poi ci hanno vissuto gli arabi, cioè i palestinesi. Dopo tanto tempo non hanno acquisito il diritto alla loro patria?
Gli arabi non hanno abitato a lungo in modo stabile la Palestina.
Continuativamente, solo poco più di un secolo. Per quattro secoli, dal 1516 al 1918, la Palestina è stata una negletta provincia turca quasi disabitata, consegnata dall’incuria dei governi di Istanbul alla sabbia del deserto e alle paludi. La Palestina (meglio conosciuta in quei secoli come “provincia di Damasco” e comprendente l’attuale Israele, Cisgiordania, Giordania, Libano e parte della Siria) incomincia a essere “restaurata” solo a partire dalla seconda metà dell’800, quando i primi pionieri ebrei, giunti dall’Impero zarista, creano qualche occasione di lavoro, capace di attirare lavoratori di altre province turche, come la Siria, l’Iraq, l’attuale Giordania (creata artificialmente, a tavolino, solo nel 1921), lo stesso Egitto. Maggiori occasioni lavorative si sviluppano tra la prima e la seconda guerra mondiale, sia per l’occupazione britannica che per le fatiche dei contadini ebrei, con i loro aranceti e le terre acquistate a caro prezzo dagli sceicchi arabi e strappate alla sabbia, e al conseguente indotto. Che oggi i palestinesi, cioè i pronipoti dei tanti lavoratori arabi giunti in Palestina un secolo fa, esistano e abbiano acquisito una coscienza nazionale, prima del tutto inesistente, è vero.
Che abbiano diritto a un loro territorio e a un loro Stato autonomo oltre alla Giordania, dove più dei due terzi degli abitanti sono palestinesi, è ormai altrettanto accettato. Ma non è falsando la Storia che questi diritti diventano più sicuri.
[Se vuoi conoscere le altre interessanti risposte alla disinformazione, scritte dal giornalista Luciano Tas, puoi consultare queste altre 20 riflessioni sullo Stato d’Israele e sul conflitto israelo-palestinese]
#1Shlom ben aziz
Anche l’Impero Romano aveva le sue proprietà in quelle terre 2000 anni fa e non c’è nessuna legge che imponga ad ebrei e palestinesi di ritornare sotto l’egida romana.
#2Emanuel Baroz
Si, ma gli ebrei ci sono ancora mentre l’impero romano è sparito…
#3Francesco Possi
Da tutte queste notizie, emerge purtroppo un unico, terribile fatto: l’Italia è un paese sostanzialmente antisemita. Intendiamoci, ne ero già convinto; a Torino, dove vivo, ad esempio, la Sinagoga, situata in San Salvario, quartiere che una certa pubblicità buonista vuole multiculturale e tollerante, è costantemente presidiata da una pattuglia meccanizzata degli alpini.
E quest’anno mi ha fatto profondamente vergognare di essere italiano quanto avvenuto a Roma il 25 aprile (festa della Liberazione!), quando ai rappresentanti della Brigata Ebraica, che hanno rischiato doppiamente la pelle, in quanto combattenti ed in quanto ebrei, contro i nazisti per la nostra libertà è stato impedito di sfilare con le loro insegne e di prendere la parola durante la manifestazione.
Ed i nostri “eroici” rappresentanti dell’ANPI (!) hanno accettato questa infamia… per non provocare incidenti…
F.Possi