Gerusalemme | 20 gennaio 2008
Il “macellaio di Beirut” indigna Israele
“Il macellaio di Beirut”: con questo titolo a tutta pagina il quotidiano israeliano Yediot Ahronot esprime la forte indignazione suscitata negli israeliani dal leader degli Hezbollah Hassan Nasrallah che ieri ha affermato di essere in possesso “di teste, mani e piedi e anche di un cadavere quasi completo, dalla testa al bacino” di soldati israeliani caduti in guerra in Libano nel 2006.
Le sue affermazioni, secondo la stampa, sono forse fondate, ma in ogni caso, chiariscono fonti governative, “non ci sara’ alcuna trattativa per riottenere i resti dei militari caduti”.
Le famiglie dei caduti che hanno mostrato interesse, hanno da tempo ottenuto informazioni dettagliate sulle condizioni dei cadaveri dei loro congiunti. Molte famiglie hanno preferito non conoscerle affatto.
“Nasrallah va eliminato.Tanto prima, tanto meglio”: questo il lapidario commento del ministro israeliano per le questioni religiose Yitzhak Cohen(Shas) in seguito alle dichiarazioni del leader degli Hezbollah libanesi.
Secondo il portavoce militare israeliano le notizie giunte ieri da Beirut riflettono “una mossa cinica e scellerata da parte di una organizzazione terroristica e del suo capo, che calpestano brutalmente ogni codice elementare di comportamento umano e che non rispettano il diritto internazionale in merito”.
Israele, affermano diversi commentatori, insiste per ottenere da Nasrallah un segno di vita dei due militari catturati nel luglio 2006, Ehud Goldwasser ed Eldad Regev, cosi’ come chiesto dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite che mise fine al conflitto. In assenza di informazioni sulla loro sorte non solo non ci saranno trattative con Nasrallah ma anzi, secondo i commentatori, crescono le probabilita’ che questi sia oggetto di una esecuzione mirata.
#1Francesco I
Non ci sono mezze parole da dire, ci troviamo di fronte a dei vigliacchi,scellerati ed assassini, che non hanno niente a che fare con la politica o con qualsiasi attività che tenda a gestire la vita pubblica dei cittadini e del governo di uno Stato. Costoro, che come per Hitler o Stalin, trovano l’appoggio politico e morale di personalità politiche del nostro paese, verosimilmente, non sono nelle condizioni umane di essere neppure menzionati, quale controparte di un futuro dialogo di pace e di distenzione nei rapporti tra la loro fazione e lo Stato democratico d’Israele. La loro è, come si rileva di comportamenti, passati e presenti, una banda di delinquenti, assassini e sequestratori di gente umile e pacifica, estranea a qualsiasi movimento politico e, come spesso è avvenuto, solo colpevole di essere “straniero”.
Non sono per la violenza, ma con questa manica di trucidi assassini, non c’è altro modo che il doverli eliminare dalla terra, per permettere alla gente sana e desiderosa di pacificazione, di vivere una vita normale.