RASSEGNA STAMPA – venerdì 1 febbraio 2008
Accanto al solito Medioriente a dominare i giornali di oggi è la polemica sulla partecipazione di Israele alla Fiera del libro di Torino. Martedì il consiglio d’amministrazione della manifestazione dovrebbe prendere una decisione. Intanto, come racconta Vera Schiavazzi sul Corriere della sera in Polemiche su Israele Gli sponsor: «Lasciamo» scende il campo Franzo Grande Stevens presidente della Compagnia di San Paolo, la fondazione che ormai da anni, con un contributo di oltre 500 mila euro, dà alla kermesse torinese il più importante e decisivo sostegno economico. “Bisogna combattere anche le semplici avvisaglie della discriminazione – afferma l’avvocato. “Non si può essere né pigri né indifferenti quando c’è in gioco il diritto di un Paese a far conoscere la cultura e il pensiero dei propri uomini di studio. Israele è il Paese ospite, al pari di chiunque altro, l’anno prossimo toccherà all’Egitto”. Sul medesimo tema Ugo Volli, che in Ebrei, il diritto alla normalità analizza questione in termini ben diversi da quelli spesi finora nella querelle. “Israele – è la conclusione – oggi, da una parte di molti, continua ad essere trattata come lo sono stati per secoli gli ebrei e per la stessa ragione: il rifiuto di accettarne la normalità, l’idea di una colpa oscura ereditata dall’origine e irrimediabile fino a qualche «soluzione finale»”.
Al di fuori delle beghe politiche, a raccontare in presa diretta le nuove vie tutte internazionali dell’arte israeliana contemporanea è sull’Espresso, nell’intervista di Alessandra Mammì Atelier minimal, è Nahum Tevet, direttore del dipartimento contemporaneo dell’Accademia di Bezalel di Tel Aviv, artista amato da Rauschenberg, dal 12 marzo al Macro di Roma con una personale. Sempre sull’Espresso Storia della Shoah ricorda l’uscita, sabato, del secondo volume e con cd della bella opera Utet dedicata allo sterminio nazista. Narrativa ebraica invece sul Venerdì di Repubblica con Io ebrea fuggita da Teheran dopo la caduta dello scià, intervista a Dalia Sofer che esordisce con un romanzo edito in Italia da Piemme “La città delle rose”, segnalato dal New York Tiines come uno dei cento libri più significativi del 2007.
Di Medioriente si parla invece in Le piaghe d’Egitto, approfondimento di Paola Caridi dal Cairo e Barak: l’Iran a un sito clandestino per l’uranio di Lally Weymouth. Anche Panorama dedica ampio spazio alle vicende mediorientali con un’inchiesta di Giovanni Porzio GAZA Nella fabbrica dei missili Qassam e un’Intervista esclusiva al supremo capo di Hamas: Khaled Meshaal di Stella Pende. Sempre Medioriente, ma con taglio del tutto diverso, nell’intervento a tutta pagina su repubblica di Daniel Barenboim, da poco unico titolare di una doppia cittadinanza israeliana e palestinese, dal titolo La mia scelta di pace con la doppia cittadinanza.
Daniela Gross