Che ospite d’Egitto!
La Fiera di Torino replica a Ramadan
La Fiera del Libro è intervenuta ieri in merito alle recenti notizie sulla partecipazione dell’Egitto quale ospite, smentendo l’affermazione dello scrittore Tariq Ramadan secondo il quale proprio il Paese arabo sarebbe stato in origine l’invitato per l’edizione 2008 e poi si è «cambiata opinione e scelto di celebrare Israele, poiché quest’anno ricorre il 60° della creazione di questo Stato».
Il Paese ospite del 2008— chiariscono i vertici della Fiera — doveva essere in realtà il Cile, ma l’iniziativa non ebbe seguito poiché la nazione latino-americana si era già impegnata per la Fiera di Lima, in Perù. Nello stesso periodo furono allacciati contatti per portare a Torino l’Egitto, ma in contemporanea con una grande mostra sui «tesori sommersi egiziani» prevista nella primavera 2009 alla Reggia di Venaria. La candidatura di Israele è intervenuta solo in seguito e la coincidenza della kermesse con il 60° di Israele è un’assoluta casualità.
I responsabili della Fiera, Ernesto Ferrero e Rolando Picchioni, hanno scritto inoltre una lettera aperta a Ramadan, in cui chiariscono che «invitare Israele significa invitare i suoi scrittori, scienziati, musicisti, artisti: non altro. Tutte personalità indipendenti, non asservite ad alcuna istituzione o governo, ma anzi spesso voci critiche… il vero ospite d’onore è dunque la libera cultura di Israele». Nel frattempo l’opposizione ad un eventuale boicottaggio di Israele ha collezionato altri consensi; oltre allo scrittore ebreo polacco Marek alter, al giornalista Igor Man, al regista Nanni Moretti e al priore di Bose Enzo Bianchi, si è espresso anche il Congresso ebraico europeo. Martedì la questione approderà nell’aula del Consiglio regionale del Piemonte.
(Fonte. Avvenire, 7 Febbraio 2008, pag. 31)