“Carta Araba incompatibile con i diritti umani”
Dopo la denuncia di UN Watch, l’Ufficio dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, Louise Arbour, settimana scorsa ha espresso preoccupazione per la “incompatibilità di alcune clausole” della Carta Araba dei Diritti dell’Uomo “con le norme e gli standard del diritto internazionale”.
Lo scorso 24 gennaio Louise Arbour aveva accolto con favore la ratifica della Carta definendola “un importante passo in avanti” verso l’affermazione dei diritti umani nel mondo arabo. Una settimana più tardi l’ufficio della Arbour diffondeva una nuova dichiarazione in cui si fa cenno a una “incompatibilità di alcune clausole con le norme e gli standard del diritto internazionale”, citando fra l’altro “l’approccio verso la pena di morte per bambini e i diritti delle donne e dei non cittadini”.
L’ufficio affermava inoltre che, “nella misura in cui equipara il sionismo al razzismo…, la Carta Araba non è conforme alla Risoluzione 46/86 dell’Assemblea Generale che respinge l’equiparazione del sionismo a una forma di razzismo e di discriminazione razziale. L’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani non sottoscrive queste incongruenze”.
Il 16 dicembre 1991, con la risoluzione 46/86 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite cancellò ufficialmente la risoluzione 3379 che la stessa Assemblea Generale aveva approvato il 10 novembre 1975 e che equiparava il sionismo a una forma di razzismo.
(Da: Jerusalem Post, israele.net, 3.02.08)
Nella foto in alto: Il “mondo arabo” secondo una mappa siriana: su Israele sventola la bandiera palestinese
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#1mario
Ho atteso tempo per lasciare il mio commento…Mi pare evidente che le persone predisposte ad esaminare intenti così importanti a livello mondiale possano aver scambiato fischi per fiaschi. Mi stupisce che al di la dello scontro una civiltà come quella araba sia caduta in un giudizio così errato. Non voglio considerare le opportunità politiche che possono aver dettato questi concetti. Quando ci si siede ad un tavolo come quello delle Nazioni Unite non si possono ammettere delle condizioni di parte,occorre considerare l’umanità in toto e non i singoli interessi di parte,sotto qualsiasi tipo di profilo. Esistono altri tavoli,assemblee nelle quali si possono disquisire le particolarità di ogni popolo,compresi gli interessi di parte. Ho molta stima della civiltà araba,essa ha dato un contributo non indifferente alla civilizzazione di noi tutti,dai poeti ai filosofi,dalla tecnica ai prodotti che noi usiamo correntemente nell’uso quotidiano. Perchè quindi a livello planetario questo errore? non lo capisco.