LIBANO: UCCISO LEADER HEZBOLLAH, TRA MAGGIORI RICERCATI
(ANSA) – 12:05 – BEIRUT, 13 FEB – Un alto esponente del movimento sciita libanese Hezbollah, Imad Mughniyeh, tra i maggiori ricercati dalla giustizia americana, è stato ucciso la notte scorsa con un’autobomba a Damasco, ha annunciato oggi lo stesso movimento sciita, che ha immediatamente accusato Israele di essere responsabile del suo “martirio”.
“Il leader Imad Mughniyeh è stato ucciso per mano dei sionisti israeliani”, ha detto l’emittente tv ‘al Manar’ del movimento Hezbollah, interrompendo la normale programmazione.
L’esplosione dell’autobomba è avvenuta nel quartiere residenziale Kafar Souseh della capitale siriana, nei pressi di una scuola iraniana, una stazione di polizia e uno dei principali uffici dei servizi segreti siriani, hanno riferito fonti di polizia, mentre le fonti ufficiali siriane ancora non hanno diffuso alcuna dichiarazione.
Nato 46 anni fa in Libano, Mughniyeh manteneva da decenni i contatti tra Hezbollah e i servizi segreti iraniani e si riteneva avesse la sua base a Teheran, il più stretto alleato di Damasco. Diverse fonti lo descrivono come “il comandante militare di Hezbollah”, mentre gli Stati Uniti lo accusano di essere tra i responsabili di numerosi dirottamenti aerei e attentati anti-occidentali, tra cui quello contro l’ambasciata americana a Beirut nel 1982, che causò la morte di una sessantina di persone, e quelli contro le caserme delle forze Usa e francesi a Beirut in cui morirono oltre 300 soldati. Era anche accusato del dirottamento all’aeroporto di Beirut del volo Twa 847 Atene-Roma nel 1985, di numerosi rapimenti di occidentali ed era anche ritenuto coinvolto nell’organizzazione dell’attentato del 1994 in un centro israeliano a Buenos Aires, in cui morirono 28 persone, e negli attacchi dell’11 settembre a New York e Washington. Il suo nome figura nella lista dei maggiori ricercati stilata dall’Fbi, poco sotto quello di Osama bin Laden, con una taglia di cinque milioni di dollari.
I suoi funerali si svolgeranno domani alle 14:30 alla periferia meridionale di Beirut, roccaforte del movimento Hezbollah, che ha il sostegno di Siria e Iran e cha già chiesto ai suoi militanti e simpatizzanti di partecipare in massa. Sempre domani, nel centro della città si svolgerà peraltro anche una grande manifestazione organizzata dalle forze della maggioranza parlamentare antisiriana, in occasione del terzo anniversario della morte dell’ex premier Rafik Hariri, ucciso in un devastante attentato sul lungomare di Beirut in cui morirono anche altre 22 persone e per il quale molti hanno accusato Damasco.
Sollecitate dai giornalisti, fonti ufficiali in Israele si sono rifiutate di commentare la morte di Mughniyeh, mentre le stazioni radio locali hanno interrotto le trasmissioni per riferire la notizia. Secondo la radio militare israeliana, è presumibile che adesso venga elevato lo stato di allerta al confine con il Libano, per prevenire possibili ritorsioni da parte dei guerriglieri Hezbollah. Allo stesso tempo il movimento sciita ha fatto sapere che “la resistenza continuerà”.
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