M.O.; HAMAS : ABU MAZEN VOLEVA UCCIDERE HANIYEH, ECCO LE PROVE
Gaza, 16 feb. (Ap-Apcom) – E’ scontro sempre più aperto tra Hamas e Fatah. Ad alzare ulteriormente il livello di tensione tra le due fazioni palestinesi è la nuova denuncia del movimento islamico su un complotto ordito dai rivali per uccidere il loro leader Ismail Haniyeh. Accusa non inedita, alla quale però Hamas ha aggiunto un nuovo elemento: le video-confessioni, mostrate nel corso di una conferenza stampa, dei potenziali sicari che tirano in ballo uno stretto collaboratore del presidente Abu Mazen. E che hanno provocato l’immediata replica dell’ufficio del Presidente: solo bugie di un movimento fuorilegge.
I mancati killer, con nome e cognome, raccontano i tentativi di assoldarli operati da Tayeb Abdel Rahim. Uno di loro, Nafez Dabaki, afferma che il collaboratore di Abu Mazen gli ha offerto per tre volte l’eqivalente di 48.000 euro: avrebbe dovuto farsi esplodere in una moschea mentre Haniyeh pregava. Mentre un altro, Mohammed Kheil, spiega di aver ricevuto 25 chili di esplosivo da piazzare sotto un placo durante un intervento dell’ex premier ora alla guida solo della Striscia di Gaza: ha rinunciato dopo essre stato individuato da alcuni responsabili della sicurezza.
Accuse pesantissime. Dopo aver mostrato ai giornalisti i filmati, uno dei principali dirigenti di Hamas a Gaza, Said Siyam, ha chiosato: “Come si può parlare di dialogo con questo gruppo dopo che abbiamo scoperto questo complotto che godeva della benedizione dei vertici della Mukaata (il quartiere generale dell’Ano, ndr) a Ramallah? “.
Ma la replica è ancora più dura. Affidata a un comunicato diffuso dall’ufficio di Abu Mazen: Hamas “ha perso la sua credibilità quando ha barato e versato il sangue dei palestinesi, violando ogni valore morale e nazionale. Le sue bugie non convinceranno nessuno: sono invece un ulteriore conferma che Hamas non è solo un movimento fuorilegge ma si colloca fuori dai nostri principi morali e dalle nostre tradizioni”.