Durban 2001: per rinfrescarci la memoria….
Materiale fatto girare da alcune ONG alla Conferenza sul Razzismo tenutasi a Durban nel Settembre 2001
Materiale fatto girare da alcune ONG alla Conferenza sul Razzismo tenutasi a Durban nel Settembre 2001
3-09-2001 Durban (Sudafrica)- La delegazione israeliana e quella USA abbandonano per protesta la conferenza sul razzismo organizzata dall’ONU perché ritengono “..la dichiarazione finale del summit offensiva per lo Stato Ebraico..”; oggetto della polemica il testo finale della conferenza nel quale, pur non nominando Israele, lo si accusa di razzismo e di applicare l’apartheid contro i palestinesi.
Il testo era stato proposto dalla maggioranza delle delegazioni ufficiali degli Stati arabi; la dichiarazione più controversa, che equiparava sionismo e apartheid era già stata eliminata dalla bozza di dichiarazione proprio in seguito alle proteste di USA e Israele.
Tra i passaggi contestati e poi non approvati nella dichiarazione finale segnaliamo i seguenti:
– “ Non devono mai essere dimenticati l’olocausto e la pulizia etnica perpetrata ai danni della popolazione araba e palestinese nelle terre storiche della Palestina, nella Bosnia e in Kosovo”
– “ L’occupazione straniera fondata sulle colonie di popolamento, con le sue leggi discriminatorie finalizzate al mantenimento di questo dominio sui territori occupati attraverso un blocco militare totale, sono in contraddizione con i principi della Carta Onu e costituiscono una nuova forma di di apartheid, un crimine contro 1’umanit, una violazione grave del diritto internazionale umanitario, oltre che una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”
– “Esprimiamo una profonda inquietudine di fronte alla discriminazione razziale che i palestinesi subiscono nei territori arabi occupati e che ha gravi incidenze su molti aspetti della loro vita quotidiana. Chiediamo che sia stabilito un termine alle pratiche razziste cui sono sottoposti i palestinesi e gli altri abitanti dei territori arabi occupati da Israele”
– “La conferenza mondiale constata con inquietudine l’aumento delle pratiche razziste del sionismo e dell’antisemitismo in parecchie regioni del mondo, e la diffusione di modi di pensare di movimenti discriminatori come il sionismo fondato sulla superiorità razziale”
(Il Tempo 4-09-2001, pag. 10; giornalista: Nicol Degli Innocenti)
(Il Tempo 5-09-2001, pag. 10; giornalista: Andrea di Leo)
(Repubblica 4-09-200 1, Prima pagina e pagg. 2,3; giornalista: Stefania di Lellis)
Ricordiamo che il Segretario Generale dell’ Onu Kofi Annan aveva aperto la conferenza affermando che : “L’Olocausto è stato il massimo abominio, ma non può giustificare le persecuzioni dei palestinesi”.
La decisione di lasciare la conferenza sarebbe stata presa dagli USA, mentre Israele era probabilmente più propenso a restare e continuare nell’opera di convincimento delle Ong (Organizzazioni Non Governative), che iniziava a dare i suoi frutti: infatti numerosi coordinamenti di Ong internazionali si sono infatti dissociate dalla dichiarazione finale con cui il Forum delle Ong aveva duramente attaccato Israele; la pubblicazione del testo è stata di nuovo rinviata e c’è un sempre maggior numero di associazioni che ne contestano la legittimità.
Le Ong ebraiche (come il “Simon Wiesenthal Center” per esempio) hanno deciso di ribattere all’offensiva mediatica condotta dai palestinesi a Durban convocando in Sudafrica numerosi parenti di vittime dell’antisemitismo e del “terrore arabo” che hanno parlato in una conferenza stampa la mattina del 4-9-2001. In seguito anche le Ong ebraiche hanno lasciato la conferenza.
(Repubblica 4-09-200 1, pag. 2; giornalista: Stefania di Lellis)
In una intervista concessa al quotidiano “Repubblica” il direttore degli affari internazionali del “Simon Wiesenthal Center” Shimon T. Samuels ha affermato di essere scioccato per quello che sta avvenendo a Durban.”Vengono distribuite copie del Protocolli dei Savi di Sion”, “gli Ebrei vengono aggrediti fisicamente”“Buttati fuori dalle riunioni a cui avrebbero tutto il diritto di partecipare”, a testimonianza dell’atmosfera antisemita che si respirava a Durban.
(Repubblica 4-09-2001, pag. 2; giornalista: Stefania di Lellis)
5-09-2001 Durban — Anche 1’UE minaccia di abbandonare la conferenza sul razzismo. Il primo ministro francese Jospin ha annunciato che l’Unione Europea era pronta a lasciare la conferenza se sul documento finale non fosse stata eliminata l’equiparazione del sionismo al razzismo.
(Il Tempo 6-09-2001, pag.10; giornalista. Nicol Degli Innocenti)
6-09-2001 Durban — Respinto dai paesi islamici il tentativo di compromesso sul testo della dichiarazione finale proposto dal Sudafrica dietro spinta dell’Unione Europea, dichiarando che il testo proposto non è accettabile perché non riflette la gravità della situazione dei palestinesi.
Il testo rivisto e corretto, secondo le richieste dell’UE, non accusa Israele di essere uno stato razzista, ma esprime preoccupazione per le sofferenze dei palestinesi sotto occupazione straniera e ribadisce il loro ‘diritto inalienabile” all’autodeterminazione e a uno stato indipendente. Il testo — che dice che l”Olocausto non deve essere mai dimenticato” — riconosce anche il diritto alla sicurezza per tutti i paesi della zona, Israele compresa, condanna il razzismo e la discriminazione contro le comunità ebree, musulmane e arabe e lancia un appello per una pace duratura in Medio Oriente, ma è stato rifiutato dai paesi islamici e dalla Lega Araba in particolare. (Probabilmente perché troppo interessato agli Ebrei e ad Israele ndr)
(Il Tempo 7-09-2001, pag. 9; giornalista: Nicol Degli Innocenti)
8-09-2001 Durban — Conclusa con un accordo in extremis la Conferenza ONU sul razzismo: ‘La tratta degli schiavi un crimine contro l’umanità”. Il compromesso di Durban delude gli Arabi. No ai risarcimenti per lo schiavismo. Paesi islamici furiosi per il mancato accenno a Israele. La risoluzione contiene le scuse solenni dei Paesi che hanno organizzato la tratta degli schiavi, la cui pratica viene definita un crimine contro l’umanità. Poi ammonisce a non dimenticare l’Olocausto. Vengono sottolineate le sofferenze del popoio palestinese. Israele e il sionismo non vengono mai citati ma si guarda con grande preoccupazione al crescere dell’antisemitismo, islamofobia e arabofobia. La sezione del testo che riguardante il Medio Oriente non ha soddisfatto gli arabi, che avrebbero voluto l’inserimento di tre paragrafi di carattere generale che non citano i palestinesì ma che sicuramente avrebbero giovato alla loro causa. Ma ha provocato spaccature anche in seno agli occidentali. Il Canada si è detto contrario al paragrafo che riconosce ai rifugiati palestinesi il diritto di entrare liberamente nelle loro case, e ha fatto mettere a verbale una dura dichiarazione: “C‘è stato il tentativo di disonorare le sofferenze e la storia del popolo ebraico, e c‘è stata una intromissione irresponsabile nelle questioni di uno dei conflitti più complessi della storia contemporanea” ha detto il rappresentante canadese tra i fischi. Il blocco islamico, siriani e pachistani in testa, ha fatto quadrato sollevando eccezioni procedurali e riuscendo così a bloccare una mozione che nei fatti chiedeva di adottare il testo senza i tre paragrafi cari ai palestinesi; alla fine il testo è stato approvato senza votazione generale, con il dissenso palese degli arabi. Da segnalare che nel testo originale (in inglese quindi) è scritta l’espressione “palestinian plight” che lascia molti dubbi: può voler dire infatti tragedia, crisi, dramma, sofferenza ma anche solo situazione spiacevole, triste: è una espressione diplomatica volutamente ambigua. Tra le varie reazioni segnaliamo quella della Siria che ha dichiarato: “Non dobbiamo dimenticare le pratiche razziste che vengono compiute nei territori occupati palestinesi”.
(Corriere della Sera 9-09-2001; giornalista: Massimo Alberizzi)
(Messaggero 9-09-2001; giornalista: Alessandro Di Lellis)
#1Focus on Israel
Consigliamo inoltre la visione di questo sito:
http://www.eyeontheun.org/view.asp?l=16&p=69
#2Daniel
THE US MUST BOYCOTT DURBAN II
http://atlasshrugs2000.typepad.com/atlas_shrugs/2008/03/the-us-must-boy.html
#3esperimento
Già, ora stanno preparando Durban 2: le conseguenze di quella nefasta del 2001 non sono state sufficienti per loro.
Poveri noi!! :((((
#4Focus on Israel
Considerando quello che sono riusciti a fare nel 2001 c’è davvero da preoccuparsi…..l’unica speranza è che questa volta paesi come gli USA e il Canada hanno già detto che non andranno…..
#5Dona
“ L’occupazione straniera fondata sulle colonie di popolamento, con le sue leggi discriminatorie finalizzate al mantenimento di questo dominio sui territori occupati attraverso un blocco militare totale, la discriminazione razziale che i palestinesi subiscono nei territori arabi occupati e che ha gravi incidenze su molti aspetti della loro vita quotidiana.”…si inganna veramente chi puo’ negare che lo Stato d’Israele faccia tutto questo…Tutti questi crimini…Non si tratta di anti semitismo, ma e’ una lotta contro gli abusi continui dell’occupante israeliano che nessuno puo’ negare…
#6Emanuel Baroz
Durante il vergognoso dibattito tenutosi a Durban nel 2001 lo Stato di Israele è stato accusato di praticare l’apartheid nei confronti dei palestinesi: a mio parere basta questo per catalogare quella conferenza come una delle pagine più nere della storia dell’ONU
#7Leone
Ciao,
quello che manca sempre nella corrispondenza sull’antisionismo- antisemitismo sono i due pesi e due misure con i mussulmani. Recentemente ho sentito Ahmedinejad dire che gli israeliani devono tornare da dove sono venuti: Bene, nel 1945 in Libia risiedevano 480.000 (quattrocentoottantamila) mussulmani e 36.000 (trentaseimila) ebrei ivi residenti da oltre duemila anni. Nel 1945 i mussulmani hanno fatto un pogrom antiebraico (4-7 novembre 1945) , hanno assassinato 133 (centotrentatre) ebrei, un secondo pogrom nel 1948 (12 giugno) con 14 vittime, ed infine un ultimo pogrom nel 1967 (5-12 giugno) con 17 assassinati. Hanno confiscato tutti i beni degli ebrei libici. Oggi vivono in Israele 158.000 (centocinquantottomila) ebrei di origine libica, altri 3000 circa vivono in italia, molte migliaia in giro per il mondo. Oggi la Libia è una nazione Iudenfrej di nazista memoria, allora? Quando finalmente noi ebrei libici chiederemo quanto ci spetta? (circa l’8% del territorio libico, l’8% del petrolio estratta in tutti questi anni compresa la rivalutazione e gli interessi, i nostri beni confiscati, una condanna dei pogrom subiti eccetera eccetera). Consideriamo che la stessa cosa è avvenuta in tutti i paesi mussulmani, che vivono in Israele milioni di ebrei originari dei paesi mussulmani, assassinati, defraudati, a cui nei secoli sono stati tolti tutti i diritti, che potevano girare ma sempre sotto schiaffo. Inoltre noi non abbiamo mai fatto e perduto guerre.Immaginate che domani qualcuno di noi si metta a mettere le bombe e si dichiari resistente? Che direbbero gli europei? E l’Onu. … Ma che volete, voi siete … Ebrei
#8Ted
Non c’è pace fra gli ulivi… d’Israele!
La storia dell’imbecillità umana, della sua doppiezza, della sua malvagità si ripete malgrado gli insegnamenti, a mio parere troppo poco incisivi, sulla Shoà! Che si aspetta a combattere l’antisemitismo con tutti i mezzi, leciti e ILLECITI che siano? Prima che sia troppo tardi bisogna che chi oggettivamente può, intervenga immediatamente. Anche Israele con le armi, se necessario, checché ne pensino l’Onu, i pacifisti, le Ong e TUTTI I SOLITI UTILI IDIOTI OPPORTUNISTI a camere riunite! I responsabili di qualunque azione antisemita, da quella mediatica a quella verbale o fisica, vanno mandati in campo di rieducazione, a imparare coattivamente quanto fingono di ignorare; per quelli dell’isis stesso trattamento dopo aver provveduto a bombardare – TARDIVAMENTE… A TAPPETO!… vero obama? Vero kerry? Vero onu? Vero europa? – tutti i campi d’addestramento di questi MACELLAIIIIIIIIIIII… Ripeto: PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI…, e GIà LO è!!!…
#9Stefano
Queste ong, al soldo degli sceicchi, sono un cancro dell’umanità.