Edizione 39 del 26-02-2008
Donne e bambini palestinesi manifestano; una donna e due bambini israeliani feriti dai razzi
Hamas cerca la strage
di Stefano Magni
Secondo le agenzie italiane erano decine di migliaia. Secondo i due più famosi quotidiani israeliani, Haaretz e Jerusalem Post, erano invece poche migliaia. Sono ancora incerte le stime su quanti abbiano partecipato alla manifestazione indetta ieri da Hamas al valico di Erez (al confine tra la Striscia e Israele) per protestare contro il blocco di Gaza. Intanto, per precauzione, l’esercito di Gerusalemme ha rafforzato le sue postazioni di confine con 6500 uomini, per evitare che i palestinesi facciano al confine israeliano quel che fecero con l’Egitto: sfondare le barriere per riversarsi oltre la frontiera. Nonostante l’allarme, non è successo nulla di simile. Anche perché a Gaza, mentre donne e bambini (provenienti dalle scuole chiuse per l’occasione) manifestavano pacificamente e alla luce del sole, dietro le linee gli uomini avevano altro da fare. Nella mattinata di ieri, poco prima dell’inizio della manifestazione, i terroristi hanno lanciato cinque razzi Qassam contro la cittadina di Sderot, costantemente bersagliata (sono quasi 10.000 i razzi che l’hanno colpita) sin dal 2001.
Il primo ordigno ha gravemente ferito a una spalla un bambino di dieci anni che si stava divertendo con i suoi amici in un campo giochi e che, poco prima dell’impatto, aveva cercato inutilmente di correre in un rifugio. Una donna e la sua bambina di un anno sono stati feriti lievemente. I Qassam sono notoriamente un’arma terroristica: dopo l’allarme (che coincide con l’avvistamento di un lancio), i cittadini di Sderot hanno dai dieci ai venti secondi per cercare riparo. Gli altri quattro ordigni lanciati contro la cittadina israeliana meridionale non hanno fatto vittime, ma almeno uno di essi avrebbe potuto fare una strage di bambini: è esploso nei pressi di una scuola. La risposta israeliana non si è fatta attendere e l’aviazione ha colpito e ucciso tre miliziani, ferendone altri quattro.
Hamas non nega di voler continuare il lancio di razzi oltre il confine, nonostante il suo proclama di ieri suoni ad alcuni come una mano tesa: “Hamas è pronta ad allentare la presa e a far cessare il lancio di razzi su Sderot se Israele ferma la sua aggressione contro il popolo palestinese” ha dichiarato, dal Libano, Nazzam, uno dei leader del movimento islamista. Per “aggressione” e “occupazione”, Hamas (che non riconosce Israele) ha sempre inteso l’esistenza stessa dello Stato ebraico. Dunque il lancio di ordigni non cesserà. Ma forse noi saremo distratti dalle migliaia di donne e bambini che la stessa Hamas espone alla frontiera, per presentarsi come un movimento non violento.