IL «COMITATO NAKBA»
Quelle incredibili minacce a Napolitano
di MAGDI ALLAM
Quelle minacce a Napolitano per la Fiera del libro «Razzismo», «faziosità», «abuso calunnioso»: un durissimo attacco al capo dello Stato per la sua decisione di inaugurare l’iniziativa di Torino, quest’anno dedicata a Israele
C’è qualcuno in Italia che immagina di poter minacciare impunemente il capo dello Stato, Giorgio Napoiltano, intimandogli «caldamente di tenersi lontano dalla Fiera del libro di Torino», perché egli sarebbe «di parte, irrazionalmente di parte», uno che considererebbe «normale e lecito» il massacro dei palestinesi, schierato dalla parte del «sopruso e sostegno aperto all’illegalità», accusato di «discriminazione», «razzismo», «settarismo», «faziosità», «insensibilità», «abuso calunnioso», «prevaricazione». «Alla luce di tutto questo, signor Presidente, La invitiamo, visto che non sarà in grado di fare un intervento equilibrato, o come dice D’Alema, equidistante, a non ingerire». Per costoro il presidente italiano compirebbe un’«ingerenza» inaugurando una Fiera del libro che si tiene sul territorio italiano. Quindi deve stame «lontano». Chi è che osa così tanto da ritenere che l’Italia sia uno Stato a sovranità finiitata o che si sottomette facilmente alle minacce e alle intimidazioni? Il comunicato che stiamo leggendo reca in calce la sigla «Comitato Ricordare la Nakba» ed è datato 18 febbraio 2008. DoVe per «Nakba» si intende la «Catastrofe», com’è stata ribattezzata la sconfitta degli eserciti arabi nella guerra d’indipendenza dello Stato d’Israele all’indomani della sua proclamazione il 14 maggio 1948.
A diffonderlo è stato il sito Infopal (http://www.infopol.it/testidet.php?id=78o4) il 3 marzo, postandolo con la formula «Riceviamo e pubblichiamo». Quasi si trattasse di un messaggio come tanti altri. «Illustre signor Presidente, abbiamo appreso che Ella sarà presente all’inaugurazione della Fiera Internazionale del libro di Torino e al festeggiamenti del 6o° anno di fondazione dello Stato di Israele», inizia così il comunicato che attacca subito duramente Napolitano: «Tutti decantano la presunta democrazia israeliana. Ella come capofila (…) Ella è sordo e muto di fronte alle atrocità che questo stato ha commesso in passato e continua a commettere oggi nei confronti del Popolo Palestinese». «Vi accingete a celebrare la nascita di uno stato colonialista che per far posto al milioni di ebrei ivi immigrati non ha esitato nel 1948, a cacciare manu militari 850 mila palestinesi, ricorrendo a forme di terrorismo che dovrebbero ricordarLe i nemici contro i quali si è battuto in passato. Le rammentiamo questo triste primato perché ci sembra che Ella lo abbia rimosso». Segue l’affermazione secondo cui Israele si comporterebbe con i palestinesi allo stesso modo con cui i nazisti sterminarono gli ebrei.
Le accuse contro il presidente Napoiltano sono pesanti: «Muoiono decine di palestinesi, senza che compaia una notizia, una sola parola di condanna… niente. Ella tace e questa è faziosità». «Non avete rispetto delle tante sofferenze dei palestinesi e questa è insensibifità». «Ella non ha speso una parola per porre fine a questa ingiustizia». «Ella legittima qualsiasi reazione dello stato sionista, non importa quanto criminale essa sia; questo è settarismo». «Ella e tutta la classe politica italiana non avete mai protestato». Man mano dalle accuse si passa alla condanna implacabile del nostro capo di Stato: «In nome della sicurezza dell’entità sionista avete disatteso la sentenza del Tribunale dell’Aja, avete difeso il muro dell’apartheid. Questo si chiama sopruso e sostegno aperto all’illegalità». «Avete inventato l’equazione antisionismo = antisemitismo e avete tacitato con infamanti accuse chiunque osasse criticare Israele. Questo si chiama abuso calunnioso», Dopo aver definito Israele «uno stato illegale», Napolitano viene tacciato di non essere «credibile», «la Sua è una pace a senso unico, la pace per il più forte. Questa si chiama prevaricazione». Segue un’accusa gravissima: «Israele elimina fisicamente gli intellettuali e gli scrittori palestinesi (l’elenco è interminabile, non lo rammenta, signor Presidente?), ma questo per Lei è normale, è lecito». Chi è questo sedicente «Comitato Ricordare la Nakba» che considera li capo dello Stato italiano alla stregua di un criminale fuorilegge?
Sappiamo solo che fa parte di una rete di associazioni che aderisce al Forum Palestina (www.forumpalestina.org), che comprende anche l’agenzia Infopal. Di quest’ultima si sa che è diretta da Angela Lano. Del «Comitato di consulenti» di Infopal fanno parte alcuni accademici (Wassim Dalmash, Lucia Avallone, Enrico Galoppini, Maurizio Bagatin), giornalisti (Paolo Moiola, Maurizio Musolino, Samir Qariouti), studiosi (Gianiranco Bosco, Beppe Scali), due noti convertiti all’islam (Roberto Hamza Piccardo e Elio Arancio), il senatore Fernando Rossi, Rosario Citriniti del Torino Social Forum, Dario Rossi dei Giuristi democratici e Mariano Mingarelli, presidente dell’Associazione Amicizia Italo-Palestinese. A tutti loro è doveroso rivolgere la domanda: siete al corrente delle diffamazioni e minacce al presidente della Repubblica diffuse dalla vostra agenzia Infopal?
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(Fonte: Corriere della Sera, 5 Marzo 2008)