LIBANO/ GIORNALE: UNIFIL CONTATTA HAMAS PER SCONGIURARE ATTENTATI
E Hamas: “soldati della missione sono come nostri figli”
Roma, 23 apr. (Apcom) – Per scongiurare attentati terroristici, la missione Unifil starebbe tenendo fitti contatti “lontano dai riflettori” con esponenti del movimento islamico palestinese Hamas presenti nei campi profughi in Libano. E dal movimento estremista giungerebbero rassicurazioni: “i soldati della missione sono come nostri figli”. E’ quanto rivela stamane il quotidiano panarabo al Sharq al Awsat citando fonti palestinesi in Libano
Il foglio edito a Londra riferisce di avere appreso che una delegazione dell’ambasciata indonesiana, “incaricata dalla diplomazia europea”, avrebbe visitato negli ultimi giorni il campo profughi palestinese a Ain al Hilwa vicino a Tiro. Alla richiesta di “rassicurazioni” che “le recenti tensioni nel campo non abbiano riflessi” sulla sicurezza della missione di pace nel sud del Paese, l’esponente di Hamas Abu Ahmed Fadl avrebbe dato ampie garanzie: “i timori che eventuali attentati possano partire dai campi profughi sono esagerati e si basano su deduzioni sbagliate”, avrebbe spiegato al Fadl assicurando che “i soldati della missione sono come nostri figli” e “sono qui per preservare la pace e la sicurezza, e a Dio piacendo non succederà loro niente di male”.
Analogo tentativo avrebbero fatto ufficiali francesi della missione Unifil, per “sentire il polso della situazione”, presso esponenti religiosi vicini agli Hezbollah libanesi. Lo sceicco Maher Mahmoud, indicato dal giornale come “fortemente legato al partito di Dio e molto amico dei palestinesi”, avrebbe ricevuto a casa sua a Tiro degli ufficiali dell’Unifil, ai quali avrebbe assicurato che “le fazioni palestinesi sono molto consce dei pericoli che le lotte interne possono rappresentare, e stanno lavorando per contenere le tensioni all’interno del campo profughi di Ain al Hilwa”.