UNA PROPOSTA PER IL 14 MAGGIO
Gli italiani e la bandiera di Israele
di MAGDI CRISTIANO ALLAM
In Italia esporre la bandiera israeliana è di fatto vietato perché considerata di per sé come «provocatoria», in quanto espressione di uno Stato percepito come illegale e criminale che può essere, per forza maggiore, tollerato ma mai e poi mai pienamente legittimato come qualsiasi altro Paese del mondo. Ne abbiamo avuto conferma con la reiterata aggressione, nel corso del corteo romano del 25 aprile, contro i superstiti della «Brigata Ebraica» e i sopravvissuti ad Auschwitz, rei di avere sfilato sventolando la bandiera con la stella a sei punte. Così come si è verificato il giorno prima a Torino quando il questore, Stefano Berrettoni, ha negato ad alcuni esponenti della comunità ebraica l’autorizzazione a sostare pacificamente con la bandiera israellana accogliendo il presidente Napolitano all’inaugurazione della Fiera del Libro 18 maggio che, proprio quest’anno, ha Israele quale ospite d’onore nel sessantesimo della sua fondazione.
Il questore ha addotto «motivi di ordine pubblico», precisando che l’esposizione delle bandiere israeliane davanti all’ingresso della Fiera del Libro «sembrerebbe una provocazione», che rischierebbe di far esplodere lo scontro con i manifestanti ostili alla presenza di Israele e che il 10 maggio sempre a Torino indiranno una manifestazione nazionale per la «Palestina libera». Il questore ha quindi disposto che l’accoglienza del capo dello Stato avverrà all’interno della Fiera. Di fatto a Torino da mesi questi manifestanti, appartenenti perlopiù all’area della sinistra radicale, espongono liberamente bandiere palestinesi ovunque e imbrattano impunemente la città di scritte antisraeliane. Tutto ciò a loro è consentito perché appartiene, piaccia o meno, a una consolidata tradizione politica filo-araba e filo-palestinese che l’Italia ha promosso sin dal dopoguerra. E anche se oggi è una minoranza ad esprimerla pubblicamente, di fatto sono molti di più quelli che condividono il pregiudizio antisraeliano.
Dobbiamo prendere atto del fatto che in Italia è del tutto legittimo sventolare la bandiera di uno Stato inesistente e che non è mai esistito nella storia, la Palestina, mentre si può rischiare il linciaggio se ci si espone pubblicamente con la bandiera di uno Stato esistente e pienamente legittimato dalle Nazioni Unite. ll fatto assume connotati ancor più incresciosi considerando che la Palestina vagheggiata non è uno Stato che dovrebbe convivere pacificamente al fianco di Israele, bensì sostituirsi ad Israele di cui si nega il diritto all’esistenza. Questo paradosso non viene meno anche di fronte all’orientamento della comunità ebraica di assecondare la decisione del questore di Torino all’insegna del quieto vivere e per non creare alcuna tensione che potrebbe portare all’annullamento della presenza di Napolitano.
Ebbene proprio il capo dello Stato, che si è già coraggiosamente schierato a difesa del diritto di Israele all’esistenza condannando l’antisionismo quale nuova forma di antisemitismo, potrebbe nel sessantesimo della fondazione dello Stato ebraico assumere una decisione altrettanto coraggiosa per legittimare a pieno titolo l’esposizione della bandiera israeliana ovunque in Italia. Napolitano potrebbe dare lui stesso l’esempio accogliendo una bandiera israeliana offertagli dall’ambasciatore Gideon Meir, nel giorno dell’inaugurarione della Fiera del Libro. Il suo esempio potrebbe essere raccolto dalle istituzioni pubbliche e dagli enti locali, esibendo nel giorno dell’indipendenza di Israele, il prossimo 14 maggio, la bandiera israeliana. Sarebbe un gesto simbolico che, oggi più che mal, in una fase storica in cui l’Iran e la Siria rincorrono l’arma atomica per distruggere lo Stato ebraico, corrisponderebbe a una precisa scelta etica a favore del diritto alla vita.
(Fonte: Corriere della Sera, 27 Aprile 2008)
#1esperimento
Fra un po’ anche respirare sarà considerata da alcuni una provocazione intollerabile (e poi andrebbero pure in giro a chiedere “tolleranza” e rispetto. mah!!) :((
#2mauro cappelletti
Che vergogna ci definiamo un paese democratico e libero
e poi caliamo i pantaloni , i giornali non dicono la verità
sulle vere intenzioni del mondo arabo , prima israele ,
poi toccherà ha noi , e i politici fanno finta di niente , il
lodo Moro è la vergogna del nostro paese , ha volte mi
vergogno di essere italiano , e mi arrabbio moltissimo
quando vedo che israele viene abbandonato e lasciato
solo . haveva ragione Oriana Fallaci ha dire EURABIA .
Distinti saluti Mauro Cappelletti .