M.O./ FRATTINI: “ACCERCHIAMENTO” DI ISRAELE PROBLEMA SERIO
“Non vogliamo ingerenza così tangibile di Teheran nella regione”
Lima (Perù), 15 mag. (Apcom) – Il governo Berlusconi IV ha “in agenda il problema posto dagli israeliani, che si sentono circondati dall’Iran, da nord attraverso l’Hezbollah libanese e da sud con Hamas”. Lo sottolinea il ministro degli Esteri Franco Frattini, conversando con i giornalisti che lo seguono a Lima per il vertice America Latina-Ue. “Il tema dell’accerchiamento posto dagli israeliani lo considero molto serio” insiste Frattini.
“E proprio perché questo governo avrà grandissima attenzione e amicizia verso Israele, questo ‘sentimento dell’accerchiamento’ noi ce l’abbiamo in agenda e non alziamo le spalle – prosegue – Noi vogliamo dire con grande chiarezza che non vogliamo un impegno e un’ingerenza così tangibile dell’Iran nello scenario mediorientale”.
E’ del resto opinione del capo della diplomazia che “di fronte alle prese di posizione dei governi arabi, con i governi europei che guardano con sempre maggiore attenzione alle preoccupazioni del governo israeliano, non c’è interesse da parte dell’Iran ad aggravare la situazione”. Anzi, il regime degli ayatollah potrebbe persino svolgere un ruolo da “facilitatore”.
Entrando più nello specifico, il giudizio di Frattini su Hamas non cambia: “Anche se il movimento palestinese siede in parlamento, ha mantenuto nel suo statuto la necessità di distruggere Israele e non ha rinunciato alla violenza, ed è quindi ancora giustamente iscritto nella lista Ue delle organizzazioni terroristiche”. Quando all’Hezbollah, “persino gli Stati Uniti si rendono ormai conto” della necessità di coinvolgere “tutte le parti in contrasto” per arrivare alla stabilità politica in Libano.
“La maggioranza degli europei applica ancora una distinzione fra l’ala politica e quella militare” del ‘partito di Dio’, che quindi non è considerato un gruppo terroristico. In una conferenza telefonica di qualche sera fa del gruppo ‘Friends of Lebanon’, di cui fanno parte sia l’Italia che gli Usa, Frattini racconta che persino il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ha “preso atto delle necessità della Lega Araba” di coinvolgere l’Hezbollah nelle trattative per superare la crisi istituzionale, rinunciando a una dichiarazione di ferma condanna nei confronti delle recenti azioni militari delle milizie sciite filo-iraniane.
Il ministro degli Esteri giudica infine positivamente i “toni di grande attenzione verso gli amici palestinesi” usati in questi giorni dal presidente israeliano Shimon Peres, che sono “toni di grande fermezza di fronte al rischio della proliferazione nucleare iraniana”. Questa sarà la linea anche nel caso di un cambio ai vertici dello Stato ebraico: “La pensano così anche la mia collega Livni, Olmert e Barak” assicura Frattini.