Libano: brutti segnali per Israele (e per Unifil). Forze Qods iraniane nel sud del Paese
Scritto da Miriam Bolaffi
lunedì 19 maggio 2008
Secondo il presidente della Camera libanese e membro di Hezbollah, Nabih Berri, a Dhoa (Quatar) dove sono in corso i colloqui tra le varie fazioni libanesi, regna un clima sereno e si sarebbe vicini alla costituzione di un Governo di unità nazionale. In pratica potremo “finalmente” vedere Hezbollah al governo nonostante sia in minoranza ma soprattutto che sia un gruppo terrorista.
In pratica il colpo di Stato di Hezbollah in Libano è perfettamente riuscito e ora non avranno più nessun ostacolo nell’organizzare l’attacco a Israele tanto voluto da Iran e Siria. I segnali già ci sono da diversi mesi ma negli ultimi giorni si sono moltiplicati, soprattutto nel sud del Libano, laddove cioè ci dovrebbe essere Unifil a scongiurare questa ipotesi, ma dove però in effetti proprio Unifil è materialmente assente, almeno nelle zone lontane dalla costa.
Infatti, se due settimane fa veniva segnalata una notevole attività di Hezbollah nelle zone di Mazra at al Hmra e di Yuhmur, quindi a nord del fiume Litani anche se proprio a ridosso della zona di competenza di Unifil, da diversi giorni viene segnalata la presenza di miliziani armati nelle zone di Al Qusayr e di At Tayyibah, quindi a sud del fiume Litani, presenza accompagnata da mezzi semoventi dotati di lanciatori multipli per razzi katiuscia. Se Hezbollah sta riposizionando i suoi lanciatori a portata del territorio israeliano non è di certo un buon segno.
Tuttavia, sebbene questa sia una brutta notizia, il fatto che più fa pensare ad un prossimo inizio delle ostilità verso Israele è la segnalazione secondo la quale nei giorni scorsi la zona sarebbe stata visitata da un gruppo di pasdaran iraniani guidati da un certo Nozari, il quale, a meno di una improbabile omonimia, altri non sarebbe che il comandante della caserma Imam Ali, uno dei maggiori centri di addestramento iraniani dove vengono addestrati i futuri membri delle forze Qods, in pratica un gruppo di terroristi non iraniani specializzati in operazioni clandestine e in omicidi mirati. La presenza di Nozari nell’area non può che far pensare ad un prossimo utilizzo delle forze Qods e la cosa non è decisamente un segno positivo.
D’altro canto sono mesi che l’Iran sta lavorando a questo conflitto e nel momento in cui il Governo Libanese ha provato a fare una minima mossa per bloccarlo, immediatamente Hezbollah ha fatto vedere di cosa è capace, prendendo sostanzialmente il controllo armato del Paese.
Rimango purtroppo dell’idea, nonostante le belle parole del neo Ministro della Difesa italiano, Ignazio La Russa, che Unifil potrebbe e dovrebbe fare di più per fermare quella che ormai è una guerra annunciata. In caso contrario sarebbe il caso di pensare seriamente al ritiro, prima che si scateni l’inferno.