Tornei. Si gioca a Ostia Antica, sotto il segno della pacifica convivenza fra i popoli
MundiaLido, il calcio di tutti
A Ostia le «nazionali» etniche: con qualche polemica
ROMA – Si chiama MundiaLido, ed è il torneo di calcio per le nazioni che si tiene ormai da dieci anni al Lido di Ostia, Raccoglie ben venti formazioni provenienti da altrettanti paesi del mondo, che si confrontano, già da questo week-end, al Centro Sportivo Longarina di Ostia Antica sotto il segno della convivenza dei popoli. «Lo spirito della manifestazione è quello di aiutare a superare le barriere tra i popoli, attraverso i valori dello sport – spiega Eugenio Marchina, Presidente dell’Associazione Sportiva Club Italia (organizzatrice del MundiaLido)-. La manifestazione permette di amalgamare cittadini provenienti da diverse nazioni, con differenti colture, ma che vivono, lavorano, studiano, nel nostro territorio» . In questo senso il MundiaLido ha già raggiunto obiettivi importanti, visto che nelle precedenti edizioni ha messo tutti d’accordo, facendo giocare sullo stesso campo in anni difficili, Bosnia e Croazia, e una squadra dell’Etiopia composta da giocatori etiopi ed eritrei. Ma quest’anno c’è una nota stonata. La squadra egiziana ha infatti rinunciato pochi giorni fa a partecipare al torneo.
ll «casus belli» sarebbe la squadra d’Israele, che partecipa per la prima volta. Alla presentazione di MundiaLido una hostess indossava la maglia israeliana con su scritto «Israele 6o», a ricordare che quest’anno lo Stato Ebraico compie sessant’anni. Quella maglietta avrebbe urtato la sensibilità degli egiziani. «Fino alla presentazione del torneo andava tutto bene- spiega Marchina-. Anche se i rappresentanti della squadra egiziana auspicavano che Israele ed Egitto non venissero incluse nello stesso girone. Io ovviamente, come vuole il regolamento, ho lasciato la scelta al sorteggio». E l’urna beffarda ha voluto le due squadre nello stesso girone, insieme alla Spagna e alla «Senza Frontiere», la squadra della Caritas Diocesana che raccoglie i suoi assistiti provenienti da motti paesi. «ll giorno seguente ai sorteggi- continua Marchina- arriva un fax in cui l’Associazione degli Egiziani di Roma e del Lazio scrive di voler ritirare la squadra a causa delle “maglie che inneggiano alla nascita di uno stato a scapito di un altro popolo”». Così, malgrado l’assenza dell’Egitto (a cui subentra la squadra etiope), oggi con una spettacolare cerimonia d’apertura allo stadio Giannattasio di Ostia Lido, inizierà MundiaLido e per quattro fine settimana il centro sportivo si trasformerà in una scena mutlietnica. Alla cerimonia di chiusura, che si terrà il 30 giugno al Teatro Romano di Ostia Antica, verrà anche eletta una «Miss Mundiatido» selezionata dalle candidate di diverse nazionalità.
(Fonte: Corriere della Sera di Roma, 24 Maggio 2008 )
«Israele 60» e l’Egitto se ne va
di Elisabetta Esposito
Il passato che torna. Il passato che divide. Perché in quel passato c’è chi vede una lotta coraggiosa per la propria indipendenza. E c’è chi cerca di dimenticarlo, perché tornare indietro significa rivivere un dramma, la storia di una patria e di una terra negata. Così accade che alla vigilia dell’inizio del Mundialido, lo splendido torneo multietnico organizzato dal Club Italia che da 10 anni si tiene ad Ostia (il via oggi allo stadio Giannattasio alle 17 con Capo Verde-Croazia e a seguire Camerun-Brasile) e che ha l’obiettivo di unire i popoli, si parli di guerra. E ci si tiri indietro.
Sabato scorso, giorno del sorteggio e della presentazione delle maglie delle venti squadre, viene mostrata la casacca di Israele dove, accanto al nome del Paese, trionfa un bel «60». Sessanta, come gli anni trascorsi dalla nascita dello Stato d’Israele. Era il 14 maggio 1948, e l’indipendenza arrivò dopo mesi di una guerra che purtroppo in questi decenni il Medio Oriente non è mai riuscito del tutto a superare. Un ricordo troppo doloroso per l’Egitto che, alla vista della maglia presentata dalla squadra israeliana, ha preso la decisione più drastica per difendere la causa palestinese. L’associazione degli egiziani di Roma e del Lazio ha così inviato una lettera all’organizzazione annunciando il ritiro. Non ha infatti accettato che «una comunità faccia indossare ai giocatori della propria squadra maglie che inneggiano alla nascita di uno Stato a scapito di un altro popolo che aspetta il proprio ritorno in patria». La storia, lo sport, la guerra, il pallone, il Mundialido. Passato batte presente e futuro 1-0.
(Fonte Gazzetta dello Sport, 24 Maggio 2008 )
MUNDIALIDO
L’Egitto si rifiuta di affrontare Israele
L’Egitto rifiuta di affrontare Israele e si ritira dal Mundialido, il torneo internazionale di calcio dilettantistico organizzato dal club Italia, al via oggi pomeriggio allo Stella Polare di Ostia. La manifestazione, nata per fraternizzare nel nome dello sport e giunta quest’anno alla sua decima edizione. «Nel corso della composizione dei gironi – ha detto Eugenio Marchini, organizzatore del torneo – il rappresentante dell’Egitto aveva chiesto di non essere inserito nello stesso girone degli israeliani. Le procedure per il sorteggio non potevano essere cambiate, e la sorte ha voluto che Israele ed Egitto finissero assieme. Ieri mattina il ritiro degli egiziani che, in una nota inviatra al comitato organizzatore hanno accusato Israele di aver utilizzato il torneo per sottolineare il sessantesimo anniversario della nascita dello Stato».
(Fonte: Il Tempo, 24 Maggio 2008 )
#1esperimento
E pensare che l’Egitto è in pace con Israele. Almeno formalmente… 🙁
Ti ho linkato, grazie per la segnalazione.
#2Francesco
Grazie anche da parte mia, ti linko anch’io
#3liberaliperisraele
chiedo scusa non era inserito il link, ho provveduto
#4Francesco Mangascià
A dire che fanno schifo è poco, tanto fanno ribrezzo, ma tanto se li rincollano loro i palestinesi..
#5newmediologo
L’ennesima prova della stupidità araba e della loro cronica incapacità al confronto ed al dialogo. In realtà l’Egitto è in pace con Israele perchè Sadat capì che non poteva continuare a rischiare la distruzione, la pace esiste ma l’odio rimane, le umiliazioni militari subite dagli egiziani hanno prodotto la pace ma aumentato il risentimento e più gli arabi vedono l’eccellenza di Israele, la sua democrazia, la sua libertà ed il suo progresso più lo odiano perchè sanno che la loro stessa cultura gli impedisce di poter conseguire quei risultati. Per non odiare se stessi bisogna per forza avere qualcun altro da odiare ed Israele si presta benissimo a questo..
#6Melquiade
Cercavo il sito del mundialido e ho trovato questa interessante rassegna stampa sul torneo. Molto meno interessanti i commenti, quello di Francesco Mangascià su tutti. La storia di Israele è fatta di coraggio, orgoglio e sofferenza e non è una maglietta con una scritta che lo sottolinea. E’ la Storia. Quella maglietta è solo un modo per prestare il fianco a critiche.
Quanto a newmediologo e alla stupidità araba, sono felice, anzi ti dirò di più. Sono sicuro che, con una persona come te, il dialogo e il confronto sono alla portata del giorno. Si vede che sei uno senza pregiudizi. 😉
#7Focus on Israel
Prima di tutto benvenuto.
Per quanto riguarda il resto, la presa di posizione dell’Associazione Egiziani di Roma e del Lazio è stata francamente inaccettabile: volenti o nolenti quest’anno ricorre il sessantesimo anniversario della Fondazione dello Stato di Israele, fondazione sancita dall’ONU con una risoluzione MAI accettata dai paesi arabi, tra cui c’era anche l’Egitto!
Ritirare la squadra è stata una azione vigliacca e non meritevole di alcuna comprensione
#8Melquiade
Grazie 🙂
Hai ragione, sacrosanta ragione. Ma mi sfugge il legame con il torneo del Mundialido.
La presa di posizione del’Associazione è stata anche dettata da posizioni dell’ambasciata, il che rende il fatto ancora più grave.
Ma mi sfugge ancora il legame con una partita di calcio amatoriale, non mi sembra il luogo adatto per la “politica”. Lo sport e tornei come Mundialido servono ad avvicinare i giocatori delle squadre diverse, iniziative come quelle della maglia celebrativa no perchè, sai meglio di me, ci sono sensibilità diverse..
#9Focus on Israel
Ma è chiaro che è stato un pretesto per non incontrare una rappresentativa israeliana!!! E proprio per questo che tutta la storia è RIDICOLA ed inaccettabile!