Desmond Tutu incontra il leader di Hamas Haniyeh per conto dell’Onu
Il vescovo anglicano sudafricano Desmond Tutu, già premio Nobel per la pace, è giunto mercoledì in «missione umanitaria» a Beit Hanun, nella Striscia di Gaza, teatro nel 2006 di un attacco di artiglieria israeliano costato la vita a una ventina di palestinesi, di un unico nucleo familiare.
Tutu, che era arrivato a Gaza martedì attraverso il confine egiziano, sta svolgendo una investigazione su quell’episodio, per il quale era stato già incaricato a suo tempo di compiere una verifica nell’ambito di una missione dell’Onu abortita nell’immediateza dei fatti per la mancata concessione dei visiti da parte di Israele. Gerusalemme ha sempre ammesso la responsabilità dell’attacco, escludendo tuttavia ogni deliberata intenzione di colpire civili e addebitando l’accaduto a un guasto tecnico del sistema di puntamento.
A margine della visita odierna a Beit Hanun, Tutu ha incontrato dirigenti sia locali sia centrali di Hamas, incluso l’ex premier Ismail Haniyeh, e ha rivolto un appello pubblico a entrambe sia agli israeliani che ai palestinesi per una tregua e per la fine di ogni violenza contro civili. Il vescovo sudafricano è il secondo premio Nobel per la pace a rendersi protagonista di colloqui con i vertici di Hamas, dopo quelli avuti di recente, ma in Egitto e non a Gaza per la negazione del visto da parte di Israele, dall’ex presidente americano Jimmy Carter.