M.O.: Hamas continua il riarmo e vuole le bombe a carica cava
Roma, 28 maggio 2008(Velino) – “Hamas sta espandendo il suo arsenale”. Lo ha riportato nel suo incontro settimanale con la Knesset il direttore dello Shin Bet (i servizi segreti israeliani che si occupano dell’interno), Yuval Diskin. Secondo l’alto ufficiale, ex comandante del Sayeret (le unità di ricognizione delle forze speciali dello Stato ebraico), “è solo una questione di tempo prima che i razzi palestinesi da Gaza superino Ashkelon e cadano sul più importante porto israeliano di Ashdod (25 chilometri a sud di Tel Aviv) e a Kiryat Gat. Hamas, infatti, sta continuando ad ammassare armi e non ha alcuna intenzione di accettare un cessate il fuoco”. Secondo l’intelligence israeliana, inoltre, Khaled Meshaal, leader della formazione in esilio a Damasco, sabato 24 maggio ha incontrato a Teheran il generale iraniano Qassem Soleimani, comandante delle Guardie rivoluzionarie. Scopo del colloquio sarebbe stata la definizione delle modalità e le date d’invio a Gaza di alcune partite di bombe a carica cava, prodotte nelle fabbriche della Repubblica sciita.
Questi ordigni, chiamati Efp (Explosively formed penetrator), sono assemblati per essere posti ai lati della strade e sono studiati per avere un’elevata penetrazione. Tanto che solitamente vengono utilizzati contro veicoli corazzati. Queste bombe sono tristemente note anche in Italia a causa di un attentato il 27 aprile 2006 in Iraq, che vide coinvolto un nostro mezzo militare. Nell’esplosione di un ordigno, appunto a carica cava, persero la vita tre marescialli dei carabinieri, un capitano dell’esercito e un caporale rumeno che viaggiava con loro. Hamas vuole gli Efp per annientare i mezzi corazzati israeliani senza correre rischi. Infatti, le bombe possono essere radiocomandate a distanza. E l’idea dei terroristi è quelle di premere i pulsanti dall’interno della Striscia.