In piazza contro Ahmadinejad
La protesta La Comunità ebraica aderisce al sit in del Campidoglio
Palloni a elio lanciati in aria contro la «tirannia e il totalitarismo»
La Comunità Ebraica di Roma aderisce alla iniziativa del «Il Riformista» in occasione della visita del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, «in difesa della libertà del popolo iraniano oppresso da una tirannia fanatica che priva i cittadini del suo paese di ogni libertà, a cominciare da quella delle donne e degli oppositori politici, nonchè di coloro che esprimono una diversità sessuale».
«Contro – prosegue la Comunità – il pericolo del riarmo nucleare di un paese tiranno e despota che ogni giorno minaccia di cancellare uno stato membro delle nazioni unite, quale lo stato d’Israele». Per questo la Comunità ebraica di Roma ha invitato «la società civile e la città» a partecipare il 3 giugno alle ore 20 in piazza del Campidoglio. Il Comitato per la libertà e la democrazia in Iran ha organizzato la proiezione di filmati su maxischermi disseminati in città che riguardano il totalitarismo in Iran. Verranno lanciati dei mega palloni a elio con la scritta «Abbiamo fame di libertà». E altri palloni con la faccia di Ahmadinejad dietro le sbarre. Si sta discutendo, pure, quale monumento coprire con un pezzo di stoffa nera a testimonianza del fatto che la venuta del premier iraniano fa calare «un velo nero sulla democrazia».
Martedì manifesteranno anche i membri del Consiglio della resistenza iraniana da pochi giorni tolta dalla lista nera dei gruppi terroristici. I dissidenti iraniani hanno promosso diverse manifestazioni una delle quali davanti all’ambasciata dell’Iran in via Nomentana. Oltre un centinaio di sigle italiane tra ong, sindacati e associazioni daranno vita a un Forum parallelo al vertice, «Terra Preta», al via oggi e fino al 4 giugno alla Città dell’Altra Economia, nella zona di Testaccio, a Roma.
Al Forum parallelo, incentrato su crisi alimentare, cambiamenti climatici, biocarburanti e sovranità alimentare, parteciperanno oltre 100 delegati dell’International Planning Comitee (Ipc), una rete mondiale che riunisce 800 organizzazioni della società civile e movimenti sociali per la sovranità alimentare. Ai lavori, che prenderanno dovrebbero partecipare, il consigliere principale per l’Agricoltura del neo presidente del Paraguay, Fernando Lugo Mendez, un responsabile del dipartimento Usa dell’ Agricoltura, delegati del Sahel, del governo del Mali. Si sono detti interessati al Forum anche l’Iran e il Brasile. «L’obiettivo del Forum – ha spiegato Antonio Onorati, Focal point Ipc – è quello di proporre delle misure concrete a questa crisi, che saranno lontane da quelle che proporranno i governi nel vertice Fao. L’appello più importante è rivolto alla responsabilità dei governi»
(Fonte: il Tempo, 1 Giugno 2008 )