Medio Oriente. Hamas arresta 32 palestinesi rientrati nella Striscia di Gaza
Israele trasferisce gli altri attivisti in Cisgiordania
Gli uomini di Abu Mazen, non appena messo piede sul territorio controllato da Hamas sono stati arrestati.
di Alessandro Fioroni
Gaza, 04 Agosto 2008 – Trentadue, dei circa 180 palestinesi membri di Fatah che erano scappati verso Israele, per sfuggire agli uomini di Hamas, erano ritornati nella Striscia di Gaza, come comunicato da un responsabile israeliano. «Su richiesta del presidente palestinese Abu Mazen e del primo ministro Salam Fayyad, 32 dei membri di Fatah che erano fuggiti sabato in Israele sono ritornati questa mattina nella striscia di Gaza», aveva detto il responsabile che ha richiesto l’anonimato.
Interrogato sulla sorte dei palestinesi nella Striscia, il responsabile aveva indicato che «… assicurazioni sulla loro sicurezza sono state fornite da elementi stranieri», alludendo all’intervento dietro le quinte dell’Egitto. Secondo lui, i circa venti membri di Fatah ricoverati in ospedale in Israele avrebbero continuato ad essere curati, mentre il rientro degli altri palestinesi avrebbe potuto luogo in seguito. In precedenza, un portavoce dell’esercito aveva detto che Israele aveva autorizzato ieri più di 180 palestinesi membri di Fatah ad andare in Israele, e che questa decisione costituiva un «gesto umanitario» dopo gli scontri tra Hamas e Fatah che ieri nella Striscia di Gaza sono costati la vita a nove palestinesi, provocando anche il ferimento di più di 90 persone, nel confronto più sanguinoso tra le due fazioni da quando il movimento integralista islamico ha assunto il controllo della Striscia un anno fa.
Ma nonostante le assicurazioni di Israele la sorte dei palestinesi di Fatah sembra essere diversa. Il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri ha comunicato che i palestinesi scappati in Israele sono stati arrestati: «… sono attualmente detenuti quelli che sono rientrati nella Striscia di Gaza». Si tratta di membri del clan degli Helis, accusati da Hamas di aver organizzato un attentato vicino alla spiaggia di Gaza lo scorso 25 luglio. Un portavoce del ministro della difesa israeliano Ehud Barak ha detto che Abu Mazen aveva chiesto ad Israele di rimandare indietro gli uomini di Fatah. E ha aggiunto che i feriti sarebbero rimasti in Israele per essere curati e che tutti gli altri sarebbero via via ritornati nel territorio della Striscia controllato da Hamas.
Invece l’ esercito israeliano ha annunciato oggi che il resto per gli attivisti del Fatah, saranno trasferiti in Cisgiordania, nell’ area di Ramallah. La decisione, ha spiegato il portavoce militare, è stata presa allo scopo di salvare vite umane, dopo aver constatato che una trentina dei 180 attivisti fuggiti in Israele e poi tornati ieri a Gaza «sono stati arrestati da Hamas e le loro vite sono in immediato pericolo».
(Fonte: Agenzia Multimediale)