Edizione 209 del 03-10-2008
Iran: lavaggio del cervello di massa contro lo Stato ebraico
di Michael Sfaradi
L’Ayatollah Khamenei, nel suo ultimo sermone, tanto per cambiare, ha profetizzato la fine di Israele, e la frase centrale è stata: “Israele ha imboccato la strada che porterà alla sua fine, e l’attuale generazione di palestinesi riprenderà ciò che è suo”. Le parole “Israele è il cancro del mondo”, hanno chiuso il discorso di Khamenei ai fedeli. Niente di nuovo, la stampa araba in generale ripete questi concetti, fino alla noia, ogni volta che cita Mahmoud Ahmadinejad presidente dell’Iran, Hassan Nasrallah capo di Hezbollah o Ismail Haniyeh capo di Hamas. Queste prese di posizione, quasi fossero una parola d’ordine scritta su dispaccio ciclostilato, non lasciano spazio a nessun dubbio e coloro che credono ancora alla possibile convivenza fra i due popoli, arabo ed israeliano in due stati vicini, dovrebbero prendere atto che queste dichiarazioni sono lo specchio di ciò che pensano larghi strati della popolazione araba e i molti adepti e simpatizzanti anche in Occidente. I continui attacchi ad Israele, sempre con gli stessi insulti e con la stessa enfasi, ormai non nascondono più l’antisemitismo di cui sono intrisi, (antisemitismo inteso come odio verso gli ebrei, meglio chiarire questo punto perché c’è sempre l’intelligente di turno che ci ricorda che anche gli arabi sono semiti), e sono, a nostro avviso, il più grande “lavaggio del cervello” di massa che sia stato fatto dai tempi del Terzo Reich. Ahmadinejad intanto gongola vedendo l’Occidente impotente davanti al suo programma nucleare, e sentendosi spalleggiato dalla Russia di Putin si può permettere di prendere a schiaffi l’Europa e in giro l’America.
Intanto le sue centrifughe continuano a produrre la materia prima per costruire la bomba atomica, e nonostante i politici iraniani abbiano già detto e ripetuto chi sarà a vedere da vicino la sua esplosione, il mondo riesce a promettere ad Israele solo alleanze e partecipazione che per il momento rimangono sulla carta e che diventeranno “sentite condoglianze” l’attimo dopo il “fungo”. Detto così sembra allarmante, in realtà è peggio. Siccome l’eventuale bomba atomica iraniana non farà distinzione di razza religione o sesso, e non saprà distinguere fra arabo ed ebreo, in caso di attacco iraniano non convenzionale ad Israele, anche i palestinesi che vivono a Gaza e in Cisgiordania dovranno fare i conti sia con la detonazione che con le radiazioni. Ahmedinejad su questo punto è stato chiaro, ha già detto che la distruzione di Israele vale delle perdite di Shahid che si andranno ad aggiungere alla lista dei martiri. Israele, rimarrà a guardare la sua distruzione? Non crediamo. Anche se ancora non è esclusa l’opzione militare per fermare la rincorsa che i pazzi di Teheran stanno facendo fare all’umanità verso la terza guerra mondiale, siamo sicuri che se Israele si sentisse seriamente minacciata reagirebbe. E se Teheran si sta fabbricando la sua prima bomba, ormai lo ha capito anche l’Agenzia Internazionale Energia Atomica, prima di usarla deve fare bene i suoi calcoli, perché nonostante non ci sia mai stata un’ammissione ufficiale da parte di Gerusalemme, secondo stime di intelligence, Israele ha, stoccate negli Hangar, dalle 150 alle 250 testate nucleari e possiede i vettori, sia aerei cacciabombardieri che missili a lunga gittata, e rete di satelliti guida per portarle a destinazione. Le speranze sono due: che non si debba mai arrivare a dover usare questa catastrofica “ultima opzione”, e qualcuno spiegasse al presidente iraniano che se si avverasse l’incubo che ci sta facendo vivere, la lista di Shahid, anche iraniani, diventerebbe dolorosamente lunga e non più conveniente.
#1Benny
Il pazzo di Tehran sta tenendo il mondo col fiato sospeso! Purtroppo a poco serviranno le testate nucleari del Negev una volta che il Pazzo ha premuto il bottone per primo! Perche’ di cio’ si tratta: chi preme il bottone per primo (forse) si salva! E pensare che per le strade di Tehran gia’ cammina chi potrebbe salvare il M.O. da una catastrofe nucleare…
Che il Padreterno protegga i suoi passi…
#2Francesco d’Elia
Alla fine leggendo in continuazione queste cose la reazione che mi suscitano è quella di fare alyah al più presto e poi succeda quello che succeda.. Tanto dobbiamo morire tutti prima o poi e se deve essere meglio che succeda tra gente che la pensa come te..
#3Francesco d’Elia
Alla fine leggendo in continuazione queste cose la reazione che mi suscitano è quella di fare alyah al più presto e poi succeda quello che succeda.. Tanto dobbiamo morire tutti prima o poi e se deve essere meglio che succeda tra gente che la pensa come te..
#4newmediologo
Israele possiede diversi sommergibili atomici di cui l’ultimo regalato dalla Germania (eh.. cosa possono fare i sensi di colpa..).. Queste navi sono “in giro” con il loro carico..
Eventuali obiettivi Iraniani sono già stati acquisiti e tutto è già stato pianificato..
Gli F-111 (grossi Tornado..) della IAF hanno già volato fino all’Isola di Ascensione, sono stati riforniti in volo dalla RAF e sono tornati indietro per dimostrare (se ce ne fosse bisogno.) ..
Il pazzo non è affatto pazzo, vuole qualcosa come i coreani volevano pane e scatolette di tonno..
Ma credete davvero che uno possa essere tanto folle da minacciare l’unico paese che risponde sempre colpo su colpo e qualche volta arriva prima..??
La vicenda dei marinai inglesi è stata illuminante.. Nella notte la squadra di pronto intervento della Royal Navy lascia gli ormeggi per destinazione ignota e poche ore dopo Ahmadinejad (se uno lo odi impari anche a scrivere il suo nome..) con un atto di “magnanimità islamica” ha rilasciato i quindici con grande scialo mediatico..
Il SAS non fa prigionieri..
Loro lo sanno benissimo..
Non sono tanto stupidi..
Allora.. Che cosa vogliono davvero..??
#5Focus on Israel
Qualsiasi cosa essi vogliano non è ammissibile questa continua istigazione all’odio!
#6Daniele Coppin
newmediologo sarà forse new, ma di mediologo, inteso come esperto di informazione, ha ben poco, altrimenti saprebbe che i sommergibili acquistati da Israele sono gli stessi, con alcune modifiche, della classe Todaro in dotazione alla Marina Militare italiana, a propulsione diesel-elettrica.
Analogamente, sempre il new, non sa che l’F111 è un vecchio bombardiere statunitense concepito ai tempi della guerra in Vietnam, che non è mai stato in dotazione alla IAF che dispone di ben più moderni F15 ed F16, entrambi modificati. Poco cambia, si dirà, se non fosse che chi dimostra una certa disinformazione su ciò di cui parla non può essere ritenuto granché credibile.