In aula L’ iniziativa della Uil
Conflitto Israele-palestinesi corso speciale in 9 licei
ROMA – Meno della metà degli italiani sa quando è stato fondato lo Stato di Israele. Il 35 per cento crede che nel 1948 già esistesse uno Stato di Palestina. Il 20 per cento ritiene che sia stata l’Onu a conquistare militarmente la Palestina per poi cederla a Israele. Dati di un’ indagine di Renato Mannheimer per il Corriere della Sera, 2002. Nulla lascia credere che il livello informativo sia migliorato e la causa si annida anche dentro le scuole. Difficile che negli studi superiori si arrivi col programma al conflitto mediorientale, difficilissimo che si riesca ad approfondire.
Nasce da qui l’ iniziativa della Uil-scuola, che sta per portare nelle ultime due classi di nove scuole superiori un corso di formazione sulla storia di Israele e sul conflitto tra israeliani e palestinesi. Ad accogliere la proposta del sindacato sono stati il classico «Giulio Cesare» e l’ Istituto tecnico per il turismo «Colombo» di Roma, il Liceo scientifico di Poppi (Arezzo), l’ Istituto d’ arte di Chiavari (Genova), il II scientifico «Colombo» di Genova, l’ Istituto tecnico per l’ agricoltura e il Polo classico, scientifico e magistrale di Gorizia, lo scientifico di Isernia e l’ Istituto tecnico per le attività sociali «Pertini» di Campobasso. «C’ è l’ esigenza – spiega Paolo Pirani, segretario confederale Uil – di separare la conoscenza della Shoah da quella di un conflitto che dura da oltre un secolo nel Medio Oriente». La strada verso questo corso per studenti è stata lunga. Nasce da uno dei viaggi in Israele promossi dall’associazione «Appuntamento a Gerusalemme», di cui è animatrice, fra le altre, Adriana Martinelli. Tre anni fa c’ erano anche Pirani e alcuni parlamentari come Fabrizio Cicchitto, Forza Italia, e Giuseppe Caldarola, Ds. Il gruppo ascoltò all’ università Mount Scopus una conferenza di Alessandro Della Pergola, che lì insegna Demografia. Dopo la lezione, fu servito tè alla menta e fu mostrato ai presenti un volume, «Israeliani e palestinesi. Torti, ragioni e speranze». Frutto del lavoro di Settimio Dell’ Ariccia, ebreo italiano residente in Israele, e della moglie Clara Sonnino, che avevano raccolto un’ ampia rassegna stampa internazionale. Il figlio, Lello Dell’ Ariccia, aveva organizzato gli articoli e vi aveva aggiunto, con Nessia Laniado, scrittrice ebrea italo-egiziana che ha militato anche in Avanguardia operaia, una cronologia dei fatti. Partì l’ idea di portare questa opera nelle scuole.
Il volume, dunque, si propone di offrire una visione il più possibile oggettiva, ma gli autori vivono e lavorano in Israele. Nella rassegna stampa ci sono alcune interviste a palestinesi e articoli tratti dall’ Unità, e molto Foglio, Jerusalem Post e Hàaretz. Sulla materia e sui criteri di selezione le discussioni potranno aprirsi, infinite. La Uil, illustrando gli obiettivi del corso, parla anche di «suscitare un dibattito fra docenti e allievi», di «assunzioni di responsabilità nei confronti delle future generazioni». Ora la speranza degli organizzatori è che le scuole inseriscano la partecipazione al corso fra i crediti formativi.
Le lezioni, sperimentali, si svolgeranno, da gennaio, di pomeriggio. Saranno tenute dai docenti di storia, con l’ aiuto di esperti segnalati dalla Uil, come Fulvio Salimbeni, docente di Storia contemporanea a Udine, Marco Paganoni, docente di Storia d’ Israele a Trieste, Antonella Castelnuovo, docente di comunicazione interculturale a Siena.
Garibaldi Andrea
(Fonte: Corriere della Sera, 21 Novembre 2008, pagg. 18/19)
#1Ulderico Ciancabilla
Per esistere uno stato deve avere delle radici storiche nel territorio..se queste radici si creano strappando una pianta ammezzo a piante dello stesso tipo, mi sembra un errore. O orrore.
Del resto se dopo 50 anni ancora Israele uccide per esistere. chi riconosce Israele deve riconoscere che.. israele è uno stato di assassini.. fondato sul omicidio perpetuo dei palestinesi.
Perché cosi dire io riconoscono ad Israele il diritto di esistere, vuol che è anche colpevole del genocidio dei palestinesi che li esistono.
Hamas non riconosce Israele, non vedo perché dovrebbe.. ma che si convince un popolo sterminandolo.
Arabo palestinese lasciami la tua terra e vivi nei campi profughi accetti Israele o ti uccido.
Se siete per Israele provato per una volta a mettervi nei panni di un arabo-palestinese.
Io sono di hamas ammazzatemi
#2katu
sono d’accordo…
#3Emanuel Baroz
Non avevo dubbi…..