Aprile 2003: Il primo prototipo di attacco terroristico a Mumbai: Mike’s Place a Tel Aviv
Cinque anni fa, Al-Qaeda arruolò due musulmani pakistani britannici, con lo scopo, di sbarcare via mare a Tel Aviv, impadronirsi di un grande albergo vicino alla spiaggia e della vicina ambasciata degli Stati Uniti, prendere ostaggi e creare più danni possibili. Essi furono reclutati nella moschea radicale di Finsbury Park a Londra, come lo fu il terrorista Richard Reid, quello che fu catturato mentre viaggiava con l’esplosivo nelle scarpe. Muhammad Asif, Hanif e Omar Khan Sharif , ricevettero il loro addestramento per la missione, nella Striscia di Gaza e nella vicina Siria.
Ma i due terroristi fallirono i loro obiettivi principali. Colpirono invece il bar Mike Place uccidendo tre israeliani e ferendone 60. Le stesse direttive, tuttavia, si sono ripetute sorprendentemente – anche se ad un livello maggiore – considerando il modo in cui hanno operato i terroristi islamici a Mumbai, mercoledì 26 novembre.
Mumbai è stata attaccata – non da due, ma da circa 30 terroristi, ai quali sono stati assegnati sette obiettivi, in una città del mondo che conta oltre 16 milioni di abitanti.
Per la loro missione, la coppia di terroristi di Tel Aviv è stata, due anni dopo l’undici settembre, un modello servito alla causa di Al Qaeda.
L’impresa dei due islamo-britannici è stata studiata meticolosamente dal più numeroso gruppo di aggressori di Mumbai, il quale ha trascorso mesi a Gaza prendendo informazioni da Hamas sulle tattiche del terrorismo suicida per mezzo di cinture esplosive, dopo un iniziale indottrinamento in Siria.
L’attacco nel 2003 iniziò a naufragare quando, all’ultimo momento, Hanif e Sharif, gli esecutori di Al Qaeda cambiarono il piano originale.
Invece di sbarcare a Tel Aviv via mare, i terroristi ricevettero l’ordine di recarsi da Gaza verso la città israeliana molti giorni prima della data di scadenza, registrarsi in un hotel con il loro passaporto britannico e sorvegliare attentamente i luoghi considerati.
Dal 2008, Al-Qaeda ha sostituito l’uso delle cinture esplosive con un commando tattico, l’accurata esplorazione e le azioni di sostegno dai paesi limitrofi, questo il cardine del modus operandi, come evidenziato dall’ attacco terrorista di Mumbai.
L’operazione del 2003, iniziò a disaggregarsi dopo che i due terroristi, invece di dirigersi verso l’hotel e l’ambasciata degli USA, attaccarono il bar, per scoprire che le loro cinture esplosive erano difettose.
La cintura di Hanif esplose solo parzialmente, uccidendo lui e tre israeliani, mentre quella di Sharif non funzionò affatto e lui costretto a fuggire.
Inoltre, ci fu anche il fatto che il governo britannico non volle riconoscere la connessione dei suoi cittadini nell’attacco terrorista, cosa resa più facile, date le piccole dimensioni del problema.
La storia completa è venuta alla luce solo quattro anni più tardi, nel maggio 2007, quando le forze americane in Iraq hanno catturato al-Hadi al-Iraqi, che è stato scoperto appartenere ad Al-Qaeda, e che aveva addestrato Hanif e Sharif inviandoli a Tel Aviv nell’aprile 2003.
(Analisi DEBKAfile,30 Novembre 2008, traduzione in italiano a cura di M.acca)