Come sempre la cecità politica di questo personaggio che, ahinoi, ha ricoperto la carica di Ministro degli Affari Esteri italiani dimostrando in quella circostanza la sua totale parzialità a favore del terrorismo islamico antisraeliano, non permette alla Sinistra italiana di risultare credibile agli occhi dell’opinione pubblica israeliana. E non solo a quella…….
Gaza/ D’Alema critica Frattini e ‘apre’ ad Hamas, Pdl lo attacca
Mentre si crea clima bipartisan su iniziativa Ue per tregua
Roma, 30 dic. (Apcom) – Massimo D’Alema interviene in Parlamento sulla crisi in Medioriente e sulla necessità di coinvolgere Hamas nelle trattative per la pace suscitando immediate critiche da parte del centrodestra. Parole, quelle dell’ex ministro degli Esteri, che segnano una distinzione anche all’interno del Partito democratico, dove, ad esempio, il ministro ombra, Piero Fassino, ha un atteggiamento molto meno flessibile verso l’organizzazione islamica che controlla la Striscia di Gaza.
La ‘batteria’ di critiche a D’Alema arriva dentro e fuori la sala dove si è svolta la comunicazione del ministro degli Esteri Franco Frattini. Pochi i leader politici presenti ad ascoltarlo in questa giornata di vigilia della fine dell’anno, ma l’ex vicepremier è tra i primi ad arrivare e il primo a prendere la parola dopo Frattini, il cui intervento definisce “contradditorio”. “E’ difficile sostenere l’azione dell’Egitto e allo stesso tempo l’intervento militare israeliano – osserva -. Dobbiamo liberarci da contraddizioni che rendono meno limpido il discorso politico”.
“Un anno di negoziati non ha portato a risultati sostanziali malgrado il solenne impegno americano – rileva ancora D’Alema -. Bush aveva promesso che entro la fine del suo mandato sarebbe stato raggiunto un accordo di pace, ma a tutt’oggi non ce n’è traccia”. Per questo “serve un’iniziativa forte per ridare voce alla leadership palestinese, ma allo stesso tempo non bisogna dimenticare che Hamas è un movimento politico che ha vinto elezioni democratiche, è una forza che raccoglie un vasto consenso e per questo non è possibile non coinvolgerlo” in qualsiasi tipo di trattativa.
E mentre in un clima bipartisan tutte le forze politiche apprezzano l’iniziativa europea per un cessate il fuoco e per l’invio di osservatori internazionali che permettano di riavviare il processo di pace, sulle parole di D’Alema è duro il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che giudica “grave l’apertura di D’Alema ad Hamas che è una organizzazione di terroristi, con la quale non vogliono avere rapporti nemmeno le autorità della Palestina”. E con lui Gaetano Quagliariello, Isabella Bertolini, Daniele Capezzone. A difendere l’ex ministro degli Esteri l’ulivista Franco Monaco secondo il quale la sua è “una rara voce che non si unisce al coro, che non si sottrae a circostanziati giudizi politici, una voce per nulla estremistica ma in sintonia con Onu, Ue, Vaticano. L’amicizia per Israele non ci esonera dal dovere di parlar chiaro, di giudicare sproporzionata la sua azione militare”.
#1D’Alemmah senza vergogna
Gaza/ D’Alema: bisogna ridare voce all’Anp oggi isolato
“Ma non bisogna dimenticare che Hamas è un movimento politico”
Roma, 30 dic. (Apcom) – Parlando dell’operazione ‘Piombo fuso’, lanciata da Israele contro Hamas nella striscia di Gaza, di fronte alle Commissioni Esteri di Camera e Senato, Massimo D’Alema ha ricordato quanto è avvenuto in Libano nell’estate del 2006 e quanto l’attacco contro gli Hezbollah libanesi abbia contribuito a indebolire le voci moderate all’interno del mondo arabo.
“Quello che vedo oggi è l’isolamento estremo di Abu Mazen” e dell’Autorità nazionale palestinese, ha detto D’Alema. “Un anno di negoziati non ha portato a risultati sostanziali malgrado il solenne impegno americano. Bush aveva promesso che entro la fine del suo mandato sarebbe stato raggiunto un accordo di pace, ma a tutto’oggi non ce n’è traccia”. Per questo, secondo D’Alema, “serve un’iniziativa forte per ridare voce alla leadership palestinese, ma allo stesso tempo non bisogna dimenticare che Hamas è un movimento politico che ha vinto elezioni democratiche, è una forza che raccoglie un vasto consenso e per questo non è possibile non coinvolgerlo” in qualsiasi tipo di trattativa. Per l’ex ministro degli Esteri, insomma, un aggressivo intervento militare, come quello sferrato due anni fa in Libano, rischierebbe di rafforzare gli estremisti eletti da buona parte dei palestinesi. “Hezbollah è uscito rafforzato” dall’attacco israeliano, sottolinea D’Alema.
Massimo D’Alema ha poi commentato l’intervento di Franco Frattini sostenendo che nel discorso del ministro degli Esteri ci sono affermazioni contraddittorie: “E’ difficile sostenere l’azione dell’Egitto e allo stesso tempo l’intervento militare israeliano. Dobbiamo liberarci da contraddizioni che rendono meno limpido il discorso politico”.
#2D’Alemmah senza vergogna
Gaza/ D’Alema: Forza sproporzionata? Non lo dico io ma Sarkozy
“Da noi si rischia di passare per estremisti”. E legge ‘Le Monde’
Roma, 30 dic. (Apcom) – Che Israele abbia usato una forza sproporzionata alle provocazioni di Hamas nei raid aerei sulla Striscia di Gaza “non lo dico io, ma il presidente di turno dell’Unione europea Nicolas Sarkozy”: così l’ex ministro degli Esteri del Pd Massimo D’Alema, ritornando su un’espressione – “uso sproporzionato della forza” – che suscitò molte polemiche quando D’Alema era ministro degli Esteri e Israele attaccò il Libano meridionale nell’estate del 2006.
“Da noi si rischia di passare per dei pericolosi estremisti se si leggono i comunicati dell’Unione europea”, ha detto D’Alema a margine di una riunione delle commissioni Esteri di Camera e Senato dedicata alla crisi israelo-palestinese. “Forse in Italia queste posizioni non vengono conosciute, ma questa è la posizione del presidente Sarkozy. Siccome nessuno lo ha pubblicato nel nostro paese, svolgo un’opera di informazione”, ha proseguito D’Alema, che poi, inforcati gli occhiali e aperta la copia del quotidiano francese ‘Le Monde’ che teneva sotto braccio, ha letto ai cronisti presenti a Palazzo Madama: “Il presidente dell’Unione europea Nicolas Sarkozy ha condannato le provocazioni che hanno condotto a questa situazione così come l’uso sproporzionato della forza da parte di Israele”.
#3D’Alemmah senza vergogna
Gaza/ D’Alema: Forza sproporzionata? Non lo dico io ma Sarkozy
“Da noi si rischia di passare per estremisti”. E legge ‘Le Monde’
Roma, 30 dic. (Apcom) – Che Israele abbia usato una forza sproporzionata alle provocazioni di Hamas nei raid aerei sulla Striscia di Gaza “non lo dico io, ma il presidente di turno dell’Unione europea Nicolas Sarkozy”: così l’ex ministro degli Esteri del Pd Massimo D’Alema, ritornando su un’espressione – “uso sproporzionato della forza” – che suscitò molte polemiche quando D’Alema era ministro degli Esteri e Israele attaccò il Libano meridionale nell’estate del 2006.
“Da noi si rischia di passare per dei pericolosi estremisti se si leggono i comunicati dell’Unione europea”, ha detto D’Alema a margine di una riunione delle commissioni Esteri di Camera e Senato dedicata alla crisi israelo-palestinese. “Forse in Italia queste posizioni non vengono conosciute, ma questa è la posizione del presidente Sarkozy. Siccome nessuno lo ha pubblicato nel nostro paese, svolgo un’opera di informazione”, ha proseguito D’Alema, che poi, inforcati gli occhiali e aperta la copia del quotidiano francese ‘Le Monde’ che teneva sotto braccio, ha letto ai cronisti presenti a Palazzo Madama: “Il presidente dell’Unione europea Nicolas Sarkozy ha condannato le provocazioni che hanno condotto a questa situazione così come l’uso sproporzionato della forza da parte di Israele”.
#4Focus on Israel
Certo dover ancora leggere dopo più di due anni che “l’attacco contro gli Hezbollah libanesi abbia contribuito a indebolire le voci moderate all’interno del mondo arabo” senza che neanche venga menzionato il rapimento di due soldati israeliani barbaramente uccisi le cui salme sono poi state restituite in cambio di un infanticida come Samir Kuntar è francamente INACCETTABILE…è ora che il signor (?) D’Alemmah torni ad occuparsi di quello che sa far meglio…..sicuramente non la politica estera!
#5Tale padre tale figlio…
M.O.: CRAXI, DA ISRAELE UNO SCHIAFFO AD AMICI DELLA PACE
Roma, 31 Dicembre 2008, 13:30 – “Il rifiuto del governo israeliano alla proposta Ue di una tregua di 48 ore e’ uno schiaffo dato in faccia ad amici della pace e a interlocutori politici preziosi per la salvaguardia della sicurezza e dell’integrita’ di Israele”. E’ quanto sostiene Bobo Craxi, ex sottosegretario agli Esteri. Secondo l’esponente del Partito socialista, “emerge, chiarissima ora, la vera ragione della mancata partecipazione del ministro Frattini al vertice di Parigi, essendo gia’ a conoscenza del rifiuto israeliano ad accettare le proposte Ue. La posizione italiana in questa vicenda appare infatti piena di ambiguita’ e di contraddizioni”.
#6Tale padre tale figlio…
Craxi : “Faziose le posizioni di alcuni esponenti del Governo”
lunedì 29 dicembre 2008
Sui morti di Gaza, esponenti del Governo hanno espresso posizioni squilibrate, in particolare chi dovrebbe rappresentare l’Italia e i suoi interessi in Europa”.
E’ quanto dichiara in una nota Bobo Craxi, dirigente nazionale del Partito socialista ed ex sottosegretario di Stato agli Affari esteri.
“La ricerca della pace in Medio Oriente”, sottolinea Craxi, “dev’essere condotta con equilibrio, non con pregiudizio o, peggio, con faziosità”.
“Per fortuna”, conclude l’esponente socialista, “la posizione di Ronchi non è quella del Governo”.
#7Michele
Ma per piacere !
non ci crede più nessuno a queste fandonie ! lo sanno tutti che la guerra è un grande affare ( industria delle armi, edilizia per la ricostruzione con tutto l’indotto ecc…). Sono stati gli ebrei a finanziare Hamas ( come Al Qaeda tra l’altro ) e questi cosiddetti “movimenti terroristici” vengono manovrati a piacimento ed usati per giustificare di volta in volta le guerre.
#8Emanuel Baroz
“sono stati gli ebrei a finanziare Hamas” ???
Si certo, e magari soldati rapiti non sono stati uccisi ma li abbiamo nascosti in uno scantinato di Tel Aviv… Ma vaffanculo.
#9Michele
Certo che sono stati gli ebrei a finanziare Hamas durante la guerra fredda per contrastare l’Unione Svietica.
#10Pino Modola
Per Emanuel:
Ti ritrovo, dunque!
Non commentabili gli interventi di Michele (ma forse “vaffanculo” non è il massimo della dialettica, soprattutto per un giornalista).
Però spiegami perché i due soldati israeliani sono stati “rapiti” e non “catturati” o “arrestati”. Io lo so che la guerra si combatte anche con il vocabolario, ma vorrei che lo spiegassi ai visitatori del sito. Anche perché le centinaia di palestinesi che si trovano nei campi di prigionia israeliani senza processo sono stati tutti “arrestati” e non “sequestrati” o “rapiti”. Alcuni di loro sono anche morti nel frattempo. Altri, stando ai quei fondamentalisti islamici di Amnesty International, sono stati trattati con scarsa delicatezza.
E poi, se per due soldati “rapiti” Israele invade il Libano del Sud (all’epoca non si sapeva ancora della loro morte), per le centinaia di “arrestati” e anche un po’ “spremuti” nei campi di prigionia israeliani, i palestinesi cosa avrebbero dovuto fare, gettare bombe atomiche su Tel Aviv? Per favore… Ops! Scusate l’errore: in Medio Oriente non sono i palestinesi quelli che hanno le bombe atomiche prodotte clandestinamente… Ma in questo caso nessuno bombarderà o invaderà il paese che ha osato tanto: tranquilli! (quest’ultima parte non è per te direttamente, ma non so chi ci sia dietro gli interventi targati “Focus on Israel”)
#11Emanuel Baroz
Ehud Goldwasser e Eldad Regev, z”l, sono stati rapiti dai terroristi degli Hezbollah….non capisco cosa c’entrino i palestinesi!
#12Pino Modola
Perché, i verbi cambiano secondo l’ambito geografico, politico o etnico? E non è stato “rapito” un soldato israeliano anche nella striscia di Gaza? Io non ho letto che lo abbiano “catturato”…
#13Emanuel Baroz
credo ci sia una bella differenza tra un soldato che controlla un valico dal quale passano gli aiuti umanitari e dei terroristi che indottrinano i propri figli all’odio nei confronti dell’entità sionista, che li armano e che sono responsabili della morte di civili israeliani
#14Alex
13 gennaio 2009
“Una vera spedizione punitiva, quella contro Hamas – ha dichiarato ieri Massimo D’Alema – difficilmente, infatti, si può definire ‘guerra’ un conflitto in cui muoiono 900 persone da una parte e 10 dall’altra”. Può darsi. Ma sarebbe forse il caso di ricordare al rimbambito che copia (male) Sofri, che viene immancabilmente sottotitolato come il più intelligente della sinistra, e magari lo è pure, come andarono quei (sacrosanti) 78 giorni di bombardamenti Nato effettuati da 15mila piedi d’altezza sulla Serbia e dei quali perfino un rimbambito dovrebbe ricordare qualcosa. Vennero centrati appartamenti (5 aprile 1999, per esempio, 17 morti), treni civili (12 aprile 1999, per esempio, 55 morti), contadini kosovari (14 aprile, per esempio, 75 morti), televisioni pubbliche (23 aprile, per esempio, 16 morti), autobus (1 maggio, per esempio, 47 morti), ambasciate (cinese, per esempio, 3 morti), carcerati (21 maggio, carcere di Pristina, per esempio, 100 morti), ospedali (31 maggio, ospedale di Surdulica, per esempio, 20 morti), scudi umani (60 civili kosovari usati come tali dai serbi, si disse per esempio il 31 maggio, e nessuno contestò), scuole (31 maggio, 23 bambini a Novi Pazar, per esempio). Oltre cinquecento civili, si disse. Più indefinite migliaia di militari serbi. A zero. Dicasi: a zero. Un supercappotto. Vera guerra quella, eh? Stronzo.
di Andrea Marcenaro
#15Pino Modola
Sì, certo: i buoni arrestano e i cattivi rapiscono. Lo avevamo capito tutti. I militari israeliani sono sempre buoni, anche quando sparano a un invalido palestinese sulla sedia a rotelle con la bandiera bianca e gli passano sopra con il carro armato (notizia che mi ha fornito un intellettuale ebreo, tal Noam Chomsky di una certa notorietà, non un feroce terrorista palestinese sicuramente al soldo di Teheran, perché di per loro i palestinesi non avrebbero che da essere felicissimi sotto l’occupazione israeliana).
All’osso, la questione è questa: noi siamo i buoni, gli altri sono i cattivi. Senza sfumature, perché noi abbiamo ragione sempre e gli altri sempre torto marcio.
La propaganda funziona così, non è una novità. Ma chi la pensa in questo modo non venga a parlarmi di pace: non è da queste posizioni che la si raggiunge, a meno di non sterminare totalmente il nemico, all’uso della “pax romana”. E’ questo che volete, è questo che vuoi tu personalmente? Buona fortuna con la tua coscienza.
Qui finisce il nostro scambio di opinioni che avevo iniziato con qualche speranza, vista la tua disponibilità al dialogo. Poteva venir fuori qualcosa di interessante, ma evidentemente c’è uno zoccolo duro di rigidità (non so se ideologica, istintiva, culturale) che impedisce proprio quel “passo in più” che potrebbe aprire le porte alla speranza. Anch’io ci ho messo probabilmente del mio in questo senso e me ne dispiace. Non so tu: io la vivo come un piccola sconfitta, nella più grande sconfitta della pace che stiamo vivendo da molto tempo.
#16Pino Modola
Ah, già che ci sono, un ultimo commento per Alex (o Andrea Marcenaro) e la sua raffinata esegesi critica delle dichiarazioni d’alemiane (“rimbambito”, “stronzo”).
900 a 10 può darsi, Alex?
Qualcuno ha fatto peggio di Israele? Certo. Moltissimi: la storia del mondo è molto generosa in questo senso. Per esempio ricordo un tale Adolf Hitler che fu molto peggiore di tutti i dirigenti israeliani della storia moltiplicati per un milione. O non sei d’accordo che Hitler fosse tanto cattivo, questo esempio ti fa soffrire? Preferisci citare Stalin? Citiamo Stalin, che certamente fu incommensurabilmente più cattivo di qualsiasi dirigente israeliano. Perfetto.
Allora non è più 900 a 10? Che si tratti di dati falsi, e che la realtà sia un ben più modesto 900 a 12?
Ti rendi conto della miserabile tecnica dialettica che usi?
Bene, userò nei tuoi confronti le formule di saluto che ho appreso, su questo sito, da te e da Emanuel Baroz (almeno questa esperienza mi ha lasciato qualcosa): ma vaffanculo e restaci, stronzo!
#17Alex
Ma io parlavo di D’Alema…Pino, che era il “mandante” di quanto sopra. Non era mica indirizzato a te.
Per quello che riguarda il saluto, beh quello ti qualifica.
#18Pino Modola
Ma almeno cerca di non arrampicarti sugli specchi (oltretutto evita, te ne prego, di parlare di mandanti…) e, per quanto riguarda la formula di saluto, non fare quello che getta il sasso e nasconde la mano: l’ho copiata da te e da Emanuel Baroz (che tuttavia stimo ancora, nonostante tutto) quella formula, permettendomi solo di sintetizzare. Dà fastidio, vero? E allora non usarla tu per primo! O, se la usi, poi non fare la verginella sdegnata se ti torna addosso! Ipocrita…
#19Giacomo Morpurgo
Sono perfettamente d’accordo con il commento di Baroz “Caro D’Alema lascia stare il Mossad”;
avrei solo omesso il “Caro”!
Giacomo Morpurgo