Secondo l’ambasciatore di Israele a Ginevra, se tutto va come dovrebbe andare, si fa per dire, nella giornata di domani (lunedì), le Nazioni Unite condanneranno Israele per le sue incursioni nella Striscia di Gaza.
La bozza, presentata da alcuni paesi arabi, “è completamente squilibrata” ha detto Aharon Leshno Yaar al Jerusalem Post, Sabato sera.
Che ha aggiunto: “sarebbe stato più giusto se il Consiglio avesse condannato Hamas per aver usato i civili come scudi umani, e per aver nascosto e conservato armi nelle moschee e nelle scuole”…”attualmente però, nella risoluzione, non c’è menzione delle migliaia di razzi che Hamas ha sparato e continua a sparare sui civili israeliani”, e continua: “la bozza da l’impressione erronea che Israele una mattina qualunque, si sia svegliata ed abbia deliberatamente deciso di attaccare i civili a Gaza, senza un motivo preciso”, ed avverte “questa risoluzione, darà l’idea ad Hamas che la Comunità Internazionale li sta supportando, e le conseguenze potrebbero essere tragiche”.
Facendo due conti, se la risoluzione dovesse passare, sarebbe la 21esima volta che Israele verrebbe condannato dalle Nazioni Unite da quando nel 2006 la Commissione dei Dirittti dell’Uomo è stata istituita. 25 finora sono le risoluzioni contro Paesi, ci cui 20 solo contro Israele. Tra le altre della lista, per renderci conto, ci sono Myanmar (Birmania) e la Corea del Nord.
Giustamente Leshno Yaar sottolinea che “nelle ultime 2 settimane, Israele ha permesso l’accesso a 540 camion di aiuti umanitari per Gaza, che trasportavano 10.000 tonnellate di rifornimenti”.
Tuttavia, i rapporti delle Nazioni Unite, dipingono una situazione nera per le attività dell’Esercito Israeliano a Gaza. Secondo le fonti per la coordinazione degli affari umanitari, a partire da venerdì, ci sono stati 750 morti a Gaza, come conseguenza dei combattimenti. Di quel numero, 60 erano donne, e 257 bambini.
In più, le NU hanno evidenziato che, 16.000 persone sono state trasferite e vivono nei rifugi, mentre 800.000 sono senza acqua corrente.
Navanethem Pillay, il commissario per i diritti dell’uomo alle NU, ha richiamato la sessione speciale del consiglio per Venerdì, ed ha detto, tra l’altro:
“mi si lasci sottolineare che, è vero che gli attacchi tramite razzi sono illegali, ma la responsabilità di Israele ad ottemperare ai relativi obblighi internazionali, è completamente indipendente dalla conformità di Hamas con i relativi propri obblighi secondo il diritto internazionale”.
Che sarebbe come dire: fermatevi, poi se Hamas non vorrà farlo, problemi non vostri.
Come se non sapesse che Hamas non si fermerebbe mai. E come se non sapesse che in quel caso, Hamas proclamerebbe la vittoria.
#1Stefano
Certo, ““nelle ultime 2 settimane, Israele ha permesso l’accesso a 540 camion di aiuti umanitari per Gaza, che trasportavano 10.000 tonnellate di rifornimenti” e non parliamo di tutti i convogli che sono stati bloccati? di tutte le persone che sono rimaste senza cibo e hanno rischiato di morire di fame perchè in palestina più di 1.000.000 di persone dipendono esclusivamente dai rifornimenti ONU? e dei razzi di israele nell’edificio in cui erano stati ammassati, dagli israeliani stessi, i civili palestinesi e dei 30 morti causati da quell’attacco? e degli 800 morti palestinesi contro gli 11 israeliani?
Che ipocrisia.
#2Andrea
Vedi Stefano, noi la pace la vogliamo. Perchè Israele non si è svegliato un mattino decidendo: ok oggi massacriamo ingiustamente il popolo palestinese. Io sono convinto che li fuori ci siano migliaia e migliaia di palestinesi che vogliono la pace, proprio come la vuole Israele. Ma la pace non è possibile per colpa di Hamas, che continua a lanciare razzi. Appena Hamas sarà sconfitto Israele ritornerà nei propri confini.
Non è colpa nostra se i Palestinesi versano in queste condizioni. Non diretta almeno.
Il fatto è che ad Hamas interessa più la nostra distruzione che la loro salvezza. Non comprendi che non si può trattare con certa gente?? Se Hamas non si nascondesse tra i civili, non li usasse come scudi e affrontasse l’esercito avversario in campo aperto, allora vedi che non ci sarebbero perdite civili. E non venirmi a dire che loro combattono con le pietre e noi con i carrarmati, perchè in una guerra non ci deve essere parità, altrimenti non sarebbe una guerra. Ognuno è disposto a sfruttare ogni minima debolezza dell’altro, come è giusto che sia.
Se hai altre proposte, sarei lieto di sentirle, comunque.
#3admin
Stefano, ti risulta che gli Israele abbia ammassato civili dentro un edifico per poi farlo esplodere? E’ una bugia, portaci le fonti e provvederemo a verificare che si tratti di un accadimento reale. Non credo ci riuscirai comunque.
800 morti palestinesi contro 11 israeliani? In guerra funziona che ci si ferma quando si raggiunge il numero dei morti dell’avversario? I razzi che hanno spedito in questi ultimi anni allora? Perchè non ne parliamo, visto che Israele non ha mai reagito?
#4Andrea
ma il mio commento??
#5Enzo
Non e’ la prima volta che Hamas ammassa civili dentro scuole e moschee!
SVEGLIATEVI, PACIFINTI!
Mortar Bombs Shot from UN School in Gaza 29 Oct. 2007
http://uk.youtube.com/watch?v=zmXXUOs27lI
#6Stefano
@admin: la notizia era riportata sull’edizione del corriere della sera del 9 gennaio. Qui il link http://archiviostorico.corriere.it/2009/gennaio/10/Rinchiusi_nel_deposito_poi_bombardati_co_9_090110014.shtml
Hamas ha la maggioranza dei voti in palestina, ed è un’organizzazione di chiaro stampo terroristico. Penso che i palestinesi siano giunti all’esasperazione. La questione dei pozzi, degli aiuti umanitari, dei blocchi dell’elettricità, dei checkpoint, ha portato la popolazione palestinese ad un punto tale da preferire la via militare a quella pacifica per raggiungere un’ accordo. Questa almeno è la mia interpretazione dei fatti.
C’è uno stretto rapporto di causa effetto alla base di tutto, ed è difficile risalire a “chi ha torto” e a “chi ha ragione”, né tantomeno ho intenzione voglio farlo. Se da parte degli israeliani o di chi li appoggia ci fosse un “mea culpa”, un’ammissione di responsabilità, sarebbe già un grande risultato, e un grande segno di civiltà.
@andrea: hai ragione non è una vostra colpa “diretta”, ma oggi siete in grado di decidere se far morire di sete il 75% delle persone a cui è stata tagliata l’acqua, o le 750.000 persone che dipendono dalla distribuzione di cibo dell’ onu. Vedi convogli bloccati e questione dei pozzi. Purtroppo è una bruttissima faccenda che sicuramente non possiamo risolvere noi.
Mi da solo fastidio leggere commenti ed articoli troppo faziosi.
#7Stefano
Un’ultima cosa, vi consiglio la lettura di questo articolo. L’ ho trovato molto interessante e gradirei sapere cosa ne pensate.
http://archiviostorico.corriere.it/2009/gennaio/09/GAZA_CHI_INIZIATO_COME_GIUDICARE_co_9_090109065.shtml
#8David
Stefano, quindi lei crede a tutto quello che dice Hamas e l’ONU? Ma non lo sa che l’ONU è altamente schierata? Molte delle voci smentite sono state diffuse dall’ONU.
Le cito parte del mio articolo:
“sarebbe la 21esima volta che Israele verrebbe condannato dalle Nazioni Unite da quando nel 2006 la Commissione dei Dirittti dell’Uomo è stata istituita. 25 finora sono le risoluzioni contro Paesi, ci cui 20 solo contro Israele.”
Non le basta per capire di cosa stiamo parlando?
Quando tra pochissime ore, Hamas dirà che ha vinto la guerra, lei ci crederà?
Beh, se basta credere a qualsiasi voce, anche smentita, per schierarsi, allora saremmo tutti con Hamas!