Riceviamo e rigiriamo, perché la lettera sembra interessante. In calce riportiamo anche la lettera della Luisa Morgantini. Il suo indirizzo di posta elettronica può essere usato per spedire la propria opinione in merito al suo intervento presso il Parlamento Europeo.
Da: Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana <[email protected]>
Oggetto: Lettera aperta di risposta all’antisemita Morgantini
A: [email protected]
Dio mio, in che mondo terribile viviamo, in un mondo in cui la Vice
Presidenza del Parlamento Europeo è affidata a un’isterica e attempata
fiancheggiatrice del terrorismo palestinese, ad una nazicomunista
antisemita che – non paga di essere andata a braccetto con criminali
stragisti come Yasser Arafat e Marwan Barghouti, ogni continua la sua
campagna d’odio anti-israeliano a favore dei terroristi di Hamas, e si
illude di poter fermare quella campagna antiterrorismo con cui Israele
sta difendendo non solo se stessa, ma anche l’Europa, l’Occidente, i
Musulmani anti-integralisti e gli arabi amanti della pace e nemici delle
dittature e dei fondamentalismi!Ma a gente come la Morgantini almeno un briciolo di vergogna è rimasta?
Si rendono conto di quanto sangue innocente granda dai loro deliranti
messaggi antisemiti? Come fanno a convivere con un peso del genere sulla
coscienza? Come fanno a non sputarsi in faccia quando si guardano allo
specchio?
Non saranno certo i vomitevoli messaggi d’odio di gentaglia del genere a
fermare la lotta d’Israele per la pace e la democrazia, contro il
terrorismo stragista di Hamas. A sistemare Hamas, l’esercito israeliano
basta e avanza. A ridare dignità alle Istituzioni europee vilipese da
rappresentanti tanto indegni, basta e avanza il popolo italiano, che con
l’arma democratica del voto presto farà sparire dal Parlamento Europeo
quel Partito della Rifondazione Antisemita Comunista che grazie ad Allah
è già scomparso dal Parlamento italiano. Almeno, se vorranno continuare
ad istigare l’odio contro Israele, la Morgantini e compari dovranno
farlo a spese loro, o a spese dei loro amichetti terroristi, non più a
spese dell’ignaro contribuente europeo! Grazie ad Allah, la coscienza
morale e civile degli Italiani ha già scelto di stare comunque con
Israele; a fiancheggiare il terrorismo di Hamas sono restati quattro
gatti di teppisti dei centri sociali, assieme ai vetero-comunisti
rifondini e del PDCI e ai no-fascisti di Fiore e di Storace, sempre più
simili fra loro, sempre più amici dei peggiori dittatori, sempre più
solidali coi terroristi di tutte le risme, sempre più uniti nell’odio
anti-ebraico ed anti-americano, unica loro residua ideologia comune.Per qusto diciamo oggi: forza Israele: vinci per tutti noi! Giustizia
uno dopo l’altro i criminali di Hamas che riesci a identificare e fa
diventare verdi dalla rabbia i loro ignobili fiancheggiatori.Abu Ibrahim Kalim
LETTERA APERTA AI POLITICI ITALIANIda parte di Luisa Morgantini
Vice Presidente del Parlamento Europeo
Non una parola, non un pensiero, non un segno di dolore per le centinaia
di persone uccise, donne, bambini, anziani e militanti di Hamas, anche
loro persone. Case sventrate, palazzi interi, ministeri, scuole,
farmacie, posti di polizia. Ma dove è finita la nostra umanità. Dove
sono i Veltroni, con i loro “I care”, come si può tacere o difendere la
politica di aggressione israelianaLa popolazione di Gaza e della Cisgiordania, i palestinesi tutti, pagano
il prezzo dell´incapacità della Comunità Internazionale di far
rispettare ad Israele la legalità internazionale e di cessare la sua
politicale coloniale.Certo Hamas con il lancio dei razzi impaurisce ed è una minaccia contro
la popolazione civile israeliana, azioni illegali, da condannare.
Bisogna fermarli.Ma basta con l´ impunità di Israele e dei ricatti dei loro gruppi dirigenti.
Dal 1967 Israele occupa militarmente i territori palestinesi, una
occupazione brutale e coloniale. Furto di terra, demolizione di case,
check point dove i palestinesi vengono trattati con disprezzo,
picchiati, umiliati, colonie che crescono a dismisura portando via
terra, acqua, distruggendo coltivazioni. Migliaia di prigionieri
politici, ai quali sono impedite anche le visite dei familiari.Ma voi dirigenti politici, avete mai visto la disperazione di un
contadino palestinese che si abbraccia al suo albero di olivo mentre un
buldozzer glielo porta via e dei soldati che lo pestano con il fucile
per farglielo lasciare, o una donna che partorisce dietro un masso e il
marito taglia il cordone ombelicale con un sasso perché soldati
israeliani al check point non gli permettono di passare per andare all´
ospedale, o Um Kamel, cacciata dalla sua casa, acquistata con sacrifici
perché fanatici ebrei non sopravissuti all´olocausto ma arrivati da
Brooklin, pensando che quella terra e quindi quella casa sia loro per
diritto divino, sono entrati di forza e l´hanno occupata perché vogliono
costruire in quel quartiere arabo di Gerusalemme un’altra colonia
ebraica. Avete mai visto i bambini dei villaggi circostanti Tuwani a sud
di Hebron che per andare a scuola devono camminare più di un ora e mezza
perché nella strada diretta dal loro villaggio alla scuola si trova un
insediamento e i coloni picchiano ed aggrediscono i bambini, oppure i
pastori di Tuwani che trovano le loro tanche d´acqua o le loro pecore
avvelenate da fanatici coloni, o la città di Hebron ridotta a fantasma
perché nel centro storico difesi da più di mille soldati 400 coloni
hanno cacciato migliaia di palestinesi, costringendo a chiudere più di
870 negozi.Avete visto il muro che taglia strade e quartieri che toglie terre ai
villaggi che divide palestinesi daPalestinesi, che annette territorio fertile e acqua ad Israele, un muro
considerato illegale dalla Corte Internazionale di giustizia. Avete
visto al valico di Eretz i malati di cancro rimandati indietro per
questioni di sicureza, negli ultimi 19 mesi sono 283 le persone morte
per mancanze di cure, avrebbero dovuto essere ricoverate negli ospedali
all´estero, ma non sono stati fatti passare malgrado medici israeliani
del gruppo Phisician for Human rights garantissero per loro. Avete
sentito il freddo che penetra nelle ossa nelle notte gelide di Gaza
perché non c´è riscaldamento, non c´è luce, o i bambini nati prematuri
nell´ospedale di Shifa con i loro corpicini che vogliono vivere e
bastano trenta minuti senza elettricità perché muoiano.Avete visto la paura e il terrore negli occhi dei bambini, i loro corpi
spezzati. Certo anche quelli dei bambini di Sderot, la loro paura non è
diversa, e anche i razzi uccidono ma almeno loro hanno dei rifugi dove
andare e per fortuna non hanno mai visto palazzi sventrati o decine di
cadaveri intorno a loro o aerei che li bombardano a tappeto. Basta un
morto per dire no, ma anche le proporzioni contano dal 2002 ad oggi per
lanci di razzi di estremisti palestinesi sono state uccise 20 persone.
Troppe, ma a Gaza nello stesso tempo sono stati distrutte migliaia e
migliaia di case ed uccise più di tre mila persone tra loro centinaia di
bambini che non tiravano razzi.Dopo le manifestazioni di Milano dove sono state bruciate bandiere
israeliane, voi dirigenti politici avete tutti manifestato indignazione,
avete urlato la vostra condanna. Ne avete tutto il diritto. Io non
brucio bandiere né israeliane né di altri paesi e penso che Israele
abbia il diritto di esistere come uno Stato normale, uno stato per i
suoi cittadini, con le frontiere del 1967, molto più ampie di quelle
della partizione della Palestina decisa dalla Nazioni Unite del 1947.Avrei però voluto sentire la vostra indignazione e la vostra umanità e
sentirvi urlare il dolore per tante morti e tanta distruzione, per tanta
arroganza, per tanta disumanità, per tanta violazione del diritto
internazionale e umanitario. Avrei voluto sentirvi dire ai governanti
israeliani: Cessate il fuoco, cessate l´assedio a Gaza, fermate la
costruzione delle colonie in Cisgiordania, finitela con l´ occupazione
militare, rispettate e applicate le risoluzioni delle Nazioni Unite,
questo è il modo per togliere ogni spazio ai fondamentalismi e alle
minaccie contro Israele.Ieri lo dicevano migliaia di israeliani a Tel Aviv, ci rifiutamo di
essere nemici, basta con l´occupazione.Dio mio in che mondo terribile viviamo.
Informazioni di contatto
E-mail:
Ufficio:
Tutti coloro che intendono sottoscrivere la lettera
Luogo:
Bologna, Italy
#1giodinardo
Ho l’impressione che il commentatore dell’articolo della Morgantini non conosca molto bene la lingua Italiana. Nel suo articolo oltre l’odio che ha verso chi non la pensa come lui si percepisce chiaramente la sua appartenenza all’esercito di stragisti che in nome di Dio, Allah e che ne fa le sue veci, è pronto a immolare qualsiasi vita umana e animale. Speriamo che prima o poi tutti i religiosi integralisti della sua specie spariscano da questo povero, vecchio mondo.
#2admin
” Nel suo articolo oltre l’odio che ha verso chi non la pensa come lui si percepisce chiaramente la sua appartenenza all’esercito di stragisti che in nome di Dio, Allah e che ne fa le sue veci, è pronto a immolare qualsiasi vita umana e animale”
Ma sei sicuro di avere letto bene? Ma sta’ considerazione da dov’è che l’hai ricavata? Guarda che gli stragisti sono altri, che gente come la Morgantini, tende a giustificare…
#3Pino Modola
Davvero impagabile l’amico Abu Ibrahim Kalim dell’Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana, un’associazione islamica italiana con home page in inglese che conosco su un sito che si fregia della stella di David e che chiede a Israele di uccidere uno per uno tutti gli esponenti di Hamas! (Per carità, non fraintendetemi: sono sempre stato fautore dell’incontro tra diverse culture e diverse religioni!). Certo che se non esistesse un tipo così, i filo-israeliani se lo dovrebbero inventare…
Profonda e puntuale la sua critica a un'”isterica attempata”, antisemita e seminatrice d’odio anti-israeliano!
Allora:
1) Leggete la lettera della Morgantini.
2) Ditemi dov’è l’antisemitismo (ma me lo dovete dimostrare: per vostra sfortuna sono piuttosto pignolo).
L’esercizio è finito.
Ma forse qualche ulteriore precisazione ci starebbe bene.
Il concetto secondo il quale chi critica Israele è un antisemita è, prima ancora che idiota, politicamente e storicamente assurdo. Noam Chomsky è antisemita? I manifestanti israeliani contro le imprese belliche del loro governo sono antisemiti? Ma per piacere! Israele riesce a difendere il proprio operato dalle critiche solo in questo modo?
L’attaccare un avversario politico con espressioni come “isterica attempata” ha uno squisito aroma fascista: grande eleganza e finezza, quella sfumatura di machismo che non guasta mai, l’irrisione per l’età non più fresca… Perfetto! Uno gli amici se li sceglie: evidentemente ai supporter di Israele Abu Ibrahim Kalim sta bene. Se lo tengano: più me lo sento lontano, meglio sto. E poi possono sempre obiettare: “In fondo è un islamico…” (Geniale, veramente geniale questo Abu Ibrahim Kalim! Complimenti!)
Andiamo al nocciolo, però: quello che fa gridare alla campagna d’odio contro Israele da parte della Morgantini è l’elenco delle testimonianze raccolte dalla Morgantini stessa nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. Testimonianze dirette o direttamente raccolte che nessuno ha provato a smentire (smentitele, suvvia, fate questo piacere a me e alla logica!). Chi semina odio contro Israele non condanna i lanci di razzi di Hamas contro le città israeliane, non credete? Direbbe che quei razzi sono una sacrosanta vendetta contro gli occupanti. E allora cos’è, la Morgantini è impazzita? E allora perché condanna quei razzi e ha parole di pietà per le vittime di quei razzi? Sarà forse perché non sta lanciando una campagna d’odio contro Israele?
Se Israele non ha nulla di cui vergognarsi a Gaza e in Cisgiordania, perché vede i giornalisti veri (non quelli che se ne stanno nelle jacuzzi dei loro hotel a 5 stelle a Gerusalemme e rilanciano i press release delle IDF) come il fumo negli occhi? Perché ieri i soldati israeliani hanno tenuto sotto il fuoco delle loro armi un giornalista del Corriere della Sera, a Gaza, per ore intere, pur sapendo che era giornalista (lui parla correntemente l’ebraico, e ha più volte telefonato al comando israeliano che gli aveva concesso l’autorizzazione)?
Perché il semplice racconto di quello che si vede a Gaza e in Cisgiordania (e provate a smentirli, questi racconti, invece di insultare chi li fa!) è considerato un attacco antisemita?
Io sostengo che la sola operazione Piombo Fuso ha ucciso 50 palestinesi di Gaza per ogni israeliano ucciso dai razzi di Hamas da quando tali razzi sono lanciati. O 200 palestinesi per ogni israeliano ucciso da quei razzi dalla recente rottura della tregua. Se le proporzioni sono rimaste costanti, per ogni israeliano ucciso dai razzi Qassam da sempre, la sola operazione Piombo Fuso ha ucciso a Gaza 27,7 bambini, 9,2 donne e 9,5 vecchietti; più 3,6 presunti militanti di Hamas (che, in quanto tali, vanno ovviamente eliminati tout-court, va da sé; anche se parlamentari o ministri democraticamente eletti…). Ora, questi dati meritano un commento, una smentita, o io sono antisemita e perciò non se ne deve parlare?
Se Israele ci tiene tanto a non essere odiato, perché non restituisce i territori occupati militarmente da 42 anni, invece di continuare a riempirli di colonie armate israeliane e a opprimere (sissignori, a opprimere; e nella lettera della Morgantini sono riportati solo alcuni esempi) chi in quei territori ci è nato da innumerevoli generazioni? O mi vorrete forse dire che gli “arabushim” sono trattati benissimo nei territori occupati? Che vi vivono da pascià, visto che devono chiedere l’autorizzazione anche solo per coltivare i loro campi non ancora espropriati?
Ma non spero in un vostro commento serio: ho già avuto delusioni da questo sito. Al massimo mi si liquiderà come un ennesimo antisemita amico dei terroristi di Hamas.
Forse farei meglio a discutere direttamente con qualche israeliano (a parte i miei amici israeliani o ebrei): a volte i re sono meno realisti dei propri sostenitori…
#4admin
A dispetto della sua lunga disamina rimangono alcuni fatti:
Abu Ibrahim Kalim può essere simpatico o meno, ma è un personaggio reale. E noi incoraggiamo il libero pensiero.
No, chi critica Israele non è antisemita. La politica dello Stato Ebraico è decisa dal parlamento e si può essere d’accordo o meno.
Si, chi afferma cose false (e la Morgantini ne fa decine di affermazioni FALSE) è nemico della verità. Chi è nemico della verità va a braccetto con i terroristi è un’irresponsabile e un antisemita. Quello che dice la Morgantini non solo è antisionista, antisemita e vergognoso. E’ falso ed ignobile.
False sono le sue accuse, una per una. Accuse alle quali abbiamo abbondantemente risposto qua e là in questo blog. Le ho lasciato integralmente il testo senza tagliarlo, ma sono stufo di ripetere gli stessi concetti 1000 volte.
E non faccia la vittima, noi non tacciamo di antisemitismo le persone a casaccio. Siamo “chirurgici” anche in questo.
#5Pino Modola
Caro “admin” (ma lei ce l’ha un nome e cognome come l’ho io, o è uno che preferisce restare anonimo?),
Sì, se la vostra “chirurgia” è la stessa utilizzata negli attacchi israeliani, sono bell’e fritto! Le ho appena fatto un po’ di cifre che nessuno per ora mi ha smentito.
Non è vero che chi critica Israele è antisemita. Chi dice cose false è antisemita. La Morgantini dice cose false a decine. La Morgantini è antisemita.
Ah be’, se il metro della veridicità delle affermazioni di qualcuno siete voi e dobbiamo credervi per fede (io la dimostrazione di tutte quelle falsità, come delle falsità propalate dai funzionari dell’ONU, di Amnesty International, della Croce Rossa Internazionale, dei giornalisti non “embedded”che riescono ad arrivare nei territori e ad uscirne vivi a altri fiancheggiatori dei terroristi di quel livello, non le ho viste… Scusatemi, è sicuramente colpa mia. Probabilmente non ho troppa dimestichezza con la lettura).
E non ho capito se quel “False sono le sue accuse, una per una. Accuse alle quali abbiamo abbondantemente risposto qua e là” sia rivolto a me e non alla Morgantini (lo ammetto, l’italiano è una lingua infida in questi casi, a meno che non si usi una quasi improponibile maiuscola di cortesia sui pronomi)… In entrambi i casi, però, so che esistono le smentite. Dove? Qua e là. Quanto fondate? (“Ma cosa vuole questo rompipalle, se le vada a cercare!”) E’ così?
Ah, per favore: non parliamo di vittimismo. O almeno non si critichi quello altrui in un sito come questo, di legittima, pura, concettualmente rispettabile e dichiarata propaganda in appoggio alle operazioni di Israele. Non mi sembra il caso, non trova?
E infine una piccola osservazione: Abu Ibrahim Kalim non è una questione di simpatia. Uno che implora e incita l’uccisione di tutti i militanti (non i dirigenti, non gli ideologi) di Hamas, uno per uno, non è simpatico o antipatico. E’ un infame, un criminale che istiga a un’operazione di sterminio ai danni di una categoria sulla sola base dell’appartenenza (vi ricorda qualcosa? Tipo “Non ti uccido perché hai fatto qualcosa, ti uccido perché sei ebreo e questo mi basta”). Per molto meno la Morgantini (che non ha mai incitato a uccidere uno per uno tutti gli ebrei, o gli israeliani, o i coloni israeliani o i politici israeliani, o i governanti israeliani, o Sharon o Olmert) si vede vomitare addosso ogni sorta di insulto, anche il più infamante, in questo sito. Roba che, se l’europarlamentare fosse di destra, si sarebbe già lanciata una pesante accusa per minacce, istigazione e terrorismo contro di lei, mio sconosciuto “admin”, e questo sito. Ah, dimenticavo: propugnare l’eliminazione fisica sistematica di una categoria di persone in quanto tale è diventata libertà di pensiero; l’infamia e l’antisemitismo sono muovere critiche a Israele che Israele giudica false dall’alto del suo immacolato magistero.
#6Marco
Entro adesso in questo forum stupendomi come il sig. Pino lamenti la violazione della libertà di pensiero riconducibili nella volontà di distruggere Hamas. Ma sig. Pino parliamo di un movimento nato per la distruzione di uno stato o meglio per la conquista dell’intero lembo che loro chiamano palestina da governare con la sharia pezzo per pezzo. Parliamo di un regime che controlla la striscia di Gaza passando casa per casa a fucilare gli oppisitori in modo più capillare di cosa nostra in Sicilia negli anni ottanta.
Parliamo di un regime che strappa i bambini a 10 anni dalle famiglie per indottrinarli al suicidio.
Parliamo di un regime che ruba denaro dagli aiuti umanitari per comprare tritolo e razzi.
Parliamo di un regime che usa come basi di appoggio militare gli ospedali e le scuole.
Parliamo di un regime che tortura i gestori delle spiaggie e degli stablimenti balneari perchè non si adeguano alla sharia.
Parliamo di un regime che pianifica attentati e assassini da effettuare (in Israele? no) in Cisgiordania
Ma Sig. Pino sinceramente, condanniamo pure le parole di Kalim perchè infondo hamas è anche un partito politico, ma che vuol dire libertà di pensiero? Io pianifico un attentato esprimo la libertà di pensiero? I membri delle SS rappresentavano una libertà di pensiero nella germania nazista?
Poi per favore su ciò che ha detto la Sig.ra Morgantini la storia l’ha studiata pure Lei sa benissimo che nel 1967 la guerra dei sei giorni vinta da israele contro l’esercito arabo avrebbe significato in caso di sconfitta la distruzione dello stato d’israele e una seconda Shoa.
La Morgantini si lamenta dell’occupazione israeliana ma cosa voleva la vittoria e il genocidio da parte degli arabi nei confronti degli ebrei? Mi sa molto di antisemitismo questa lettera.
#7Pino Modola
Ritorno per un attimo in questo blog perché ho avuto comunicazione dell’intervento del Sig. Marco che mi chiama in causa. Ma tolgo subito il disturbo.
Gentile sig, Marco,
La ringrazio se non altro per il tono urbano della Sua lettera. Fa sempre piacere confrontarsi con persone educate.
Ho smesso di frequentare questo sito da oltre un anno proprio perché non ho sempre trovato analoga educazione tra gli interlocutori che alla fine ho dovuto cercare di mettere al loro posto perfino con espressioni ingiuriose! A quel punto, disgustato dal livello sul quale io stesso mi ero posto, ho lasciato perdere.
L’errore, però, era stato mio. Questo non è un sito di confronto tra idee diverse alla ricerca di una soluzione: è un sito di propaganda filoisraeliana dichiarato. La cosa era chiara, ufficiale e legittima. Io mi ero illuso di poter discutere, ma alla fine ne ho ricavato ingiurie.
Naturalmente mi sono visto dare dell’antisemita (per alcuni è un comodo riflesso automatico).
Senza parlare dei miei amici israeliani ed ebrei, vorrei far notare che io sono un sostenitore accanito della legalità internazionale e un fiero avversario della condanna a morte. Ma sono tanto “antisemita” che ho esultato quando gli israeliani rapirono Adolf Eichmann, lo processarono, reinstaurarono per un breve istante la condanna a morte, lo impiccarono e ne dispersero le ceneri in mare.
Sono tanto “antisemita” che interruppi la mia lezione di matematica, in una scuola media, quando sentii apostrofare un ragazzino da un compagno con “Non fare l’ebreo” e dedicai il resto dell’ora a spiegare perché non tolleravo un’espressione del genere nella mia classe, anche se detta incoscientemente.
Ebbene, i frequentatori di questo sito mi tacciarono di antisemitismo esattamente per le cose da me scritte (che può leggere qui sopra in gran parte) contro la politica israeliana.
A Lei posso dire:
1) Accusare i palestinesi di desideri di “conquista” della terra dove sono nati loro e i loro antenati per decine di generazioni mi sembra eccessivo. Sono altri i conquistatori e gli occupanti da quelle parti: non trova?
2) La storia non si fa con i “se” e con i “ma”: io ho visto quello che è successo nel 1967 e che dura ancora oggi illegalmente. Non ho visto quello che avrebbe potuto accadere “se” perché in realtà non è accaduto.
3) Di libertà di pensiero hanno parlato i miei interlocutori; io l’ho citata di sfuggita.
4) Se la legga, la lettera della Morgantini. Anche dove parla dei confini di Israele (quelli che Israele non vuole mai definire: ha notato? Si è mai chiesto perché?). Per essere antisemita, la trovo alquanto generosa, visto che assegnerebbe a Israele più territorio di quanto gliene abbia assegnato l’ONU nel 1948. Anzi: legga la lettera pensando che a scriverla sia stato un altro eurodeputato. Poi mi dirà se si tratta di antisemitismo.
5) Se vuole, possiamo discutere di accuse reciproche per anni (lo stanno facendo, con altri mezzi, anche israeliani e palestinesi). Forse sarebbe meglio vedere come uscirne, non solo come ci si è entrati. Per questo ci vuole però la volontà senza furbizie e senza malafede. E le concessioni le deve fare chi ha qualcosa da concedere, non chi non ha più nulla.
6) Lei mi sembra una persona per bene, dal tono del Suo scritto. Non mi importa che la pensi in modo molto diverso da me. Frequenti altri siti web, mi dia retta. Se si sente vicino a Israele, frequenti i siti dei quotidiani israeliani: vi si respira aria più pulita che qui.
Grazie ancora per il tono civile e tanti auguri di buon anno a Lei e alla Sua famiglia.
Pino Modola
P.S.: Se desidera sinceramente scambiare opinioni con me, si faccia dare il mio indirizzo e-mail dall’amministratore del blog. Lo autorizzo esplicitamente a comunicarglielo. Non ho molto tempo da dedicare alla corrispondenza, purtroppo; ma il dialogo con persone di diverse opinioni è sempre interessante e arricchisce.
#8Emanuel Baroz
non si capisce dove siano gli insulti a cui il Sig. Modola fa riferimento….ma ormai siamo abituati qui su Focus a dover leggere accuse che non hanno alcuna corrispondenza con la realtà dei fatti
#9Emanuel Baroz
Per l’ennesima volta respingiamo al mittente l’accusa di essere un sito di propaganda, ma ribadiamo che Focus on Israel è nato con l’idea di portare alla luce notizie che normalmente non vengono menzionate dai mass media. Se poi quello che postiamo non piace a chi ci legge, beh….ce ne faremo una ragione!
#10Pino Modola
Emanuel Baroz,
Forse per te “troll” e soprattutto “antisemita” sono raffinati complimenti. Per me sono insulti. Come anche “amico di terroristi” eccetera. Vedo che la memoria non è il tuo forte. Però, andando a spulciare tra i post del 2009 (sempre che tu non abbia nulla di meglio da fare) potresti trovare un ricco florilegio del genere che i civilissimi frequentatori di questo sito hanno avuto la cortesia di dedicarmi.
Quindi non è proprio il caso di fare per l’ennesima volta del vittimismo dopo avere colpito. Aggiungerò quindi agli insulti anche l’accusa di dichiarare il falso.
Quanto all'”accusa di essere un sito di propaganda” non vedo la ragione dell’ennesimo respingimento: innanzitutto non è un’accusa, ma la constatazione di un dato di fatto non accusabile in quanto legittimo. E poi lo dite voi, nella sezione “Chi siamo”:
“E’ un sito di CONTROINFORMAZIONE indipendente, per monitorare i media italiani PROMUOVENDO I POCHI CONTENUTI VALIDI che parlano in modo obiettivo di Israele e degli ebrei.
La rete internet è piena di portali dedicati all’ebraismo. Non siamo interessati alla competizione, ma alla complementarietà. La nostra produzione di contenuti sarà minima, non disponendo di una vera redazione. A loro il compito di informare, a noi quello di PROMUOVERE IL MATERIALE VALIDO attraverso canali mai battuti fino ad ora.”
Ora, a casa mia, la “promozione del materiale valido” (valido secondo chi?) e la denigrazione feroce, ben oltre i limiti dell’insulto, del materiale non valido (non valido secondo chi?) come il caso della lettera della Morgantini e dei commenti pubblicati – basterebbero i titoli dei richiami nella homepage – illustrano ad abundantiam, si chiama esattamente “propaganda”. Se la definizione non ti piace è un problema tuo, non della lingua italiana e della logica.
Un’altra prova? Chi non è d’accordo con le tesi di questo sito (incidentalmente le tesi del governo di uno stato estero), prima o poi si vede tacciato di antisemitismo e si trova sic et simpliciter in compagnia dei boia di Birkenau. A me è capitato e, poiché questo procedimento dialettico mi fa veramente nausea (inferiore solo a quella prodotta dalla mostruosa compagnia che mi viene appioppata), avevo abbandonato questi blog.
Sono intervenuto ieri soltanto perché chiamato in causa in modi civili da tale signor Marco, al quale ho voluto rispondere per semplice cortesia.
Ed ecco che qualcuno – in questo caso tu – si premura di dire che quanto da me scritto non ha “alcuna corrispondenza con la realtà dei fatti” (= sono un bugiardo). Grazie mille: era da un po’ che non ricevevo insulti. Questo sito mi dà una sicurezza in questo senso.
Ebbene sì: ciò che leggo su queste pagine web non mi piace e me ne ero tenuto lontano da quasi due anni. Suppongo con reciproca soddisfazione, alla faccia della disponibilità al confronto, purtroppo. Stai tranquillo: questa è stata solo una parentesi.
#11Pino Modola
Emanuel Baroz,
Vedo che il mio post non è stato pubblicato. Non so se per tempi tecnici o altro.
Per non ripetere tutto il discorso, voglio puntualizzare che:
1) In questo sito, a commento di miei interventi, sono stato gratificato degli epiteti di “troll”, “amico dei terroristi”, “antisemita” e altro. Basta andare a consultare questo e altri blog del sito (credo intorno all’inizio del 2009, ma non ci giurerei). Ora, di gran parte degli insulti mi interessa poco, ma trovo quello di “antisemita” particolarmente odioso, infamante e falso. Adesso ci aggiungo anche l’accusa di dire cose “che non hanno alcuna corrispondenza con la realtà dei fatti”. Il tuo vittimismo, quindi, è del tutto fuori luogo: mi accusi di mentire mentre sei tu che menti, consapevolmente o meno. Personalmente non sono ricchissimo: tra le cose che ho, la mia onestà intellettuale mi è molto cara e mi dà fastidio che venga messa in dubbio con leggerezza (con questo ti faccio credito di avermi dato del bugiardo per ignoranza e non per malafede).
2) Definire “di propaganda” questo sito non è un’accusa (la propaganda è legittima), ma una constatazione. Basta leggere la sezione “Chi siamo” del sito: lo spiegate benissimo. Voi “promuovete” le argomentazioni su Israele che ritenete “valide”: visto che siete voi i giudici di ciò che è valido e ciò che non è valido su Israele (la lettera della Morgantini ne sa qualcosa), questa in italiano si chiama “propaganda”. Se la definizione non ti piace, non posso farci niente: prenditela con la storia della nostra lingua.
3) Mi sono fatto una ragione da tempo sulla natura di questo sito. Vi sono riapparso solo ed episodicamente perché chiamato in causa dall’intervento educato di un vostro visitatore, al quale dovevo una risposta altrettanto educata, per semplice gentilezza. Ma finisce qui.
#12Emanuel Baroz
ripeto che noi non facciamo propaganda ma controinformazione, il che è ben diverso. Se qualcuno l’ha offesa nello scambio di commenti mi dispiace ma gli amministratori del sito hanno come propria politica il rifiuto di qualsiasi offesa verso l’interlocutore. Certo è che non possiamo obbligare tutti quelli che scrivono a rispettare questa regola: lo scambio verbale, seppur acceso, è a nostro parere utile alla reciproca comprensione
#13Marco
Guardi Sig. Pino nel ringraziarla per gli auguri anticipo subito che non entro nel merito delle tonalità del forum ma mi limito solo a considerare le sue risposte.
1- Mi scusi ma che vuol dire? Se inizia a metterla sul piano degli autoctoni o degli occupanti o immigrati non la si finisce più dato la maggior parte dei cosidetti palestinesi discendono da immigrati dei paesi vicini, Siria, Giordania, Libano e Irak, in una zona per lo più nomade interna all’impero Ottomanno. Mi scusi ma davvero di cosa parliamo? Vogliamo dire che un popolo immigrato dalla fine del 1800 e che ha contribuito allo sviluppo del territorio costruendo villaggi e coltivazioni dove non c’era deserto debba sparire dalle carte geografiche? Perchè vede fare continue distinzioni tra presunto popolo sedentario esistente da sempre nella zona (palestinesi) e un occupante ebreo che è li o per caso o per maledizione beh non è gran che vero oltre. Ma veniamo alla questione non accuso i palestinesi nel complesso accuso Hamas, e la voglia di cancellare israele dalle carte geografiche si è una voglia di conquista.
2- Chiedo scusa ma stiamo scherzando? Non so se io facessi in america campagne di condanna sullo stragismo criminale degli alleati nella seconda guerra mondiale a danno della germania come verrei considerato? Posso sempre dire che l’america dalla germania non sia stata attaccata e che i bombardamenti che ha subito siano incomprensibili, di una crudeltà inaudita che il commissariamento della germania sia un attacco alla sovranità dello stato tedesco ma come cavolo verrei preso?
Perchè è quello che sostiene la Morgantini dato che gli stati arabi volevano cancellare israele e israele si è semplilcemente difeso. Noi siamo uno stato in pace ma se venissimo minacciati da una coalizione Croazia, Slovenia, Austria non aspetteremmo un secondo a difenderci e a creare zone di sicurezza al confine e se necessario occuparle direttamente. Chiedo scusa ma in guerra si spara e la morte del mio avversario è meglio della morte mia, mi spiace ma ragionano in questo modo tutti gli stati.
4- Sig. Pino, la Morgantini è si una fanatica integralista ma non è cretina come il presidente dell’Iran. Non va a dire apertamente di distruggere israele, quando sostiene il diritto al rientro dei presunti profughi palestinesi contabilizzati una volta 5 milioni, altra volta 6… sostiene la distruzione di israele nei fatti, indipendentemente da ciò che dice alla stampa sui presunti confini.
5- Sono d’accordo, ma francamente penso che con persone come la Morgantini se ne possa o meglio se ne debba fare a meno.
Saluti e buone feste anche a voi.
Marco
#14Marco
Ah sig. Pino gli amministratori di questo sito possono piacere o no e vabbeh. Voglio solo farle notare che la libertà di pensiero nella stampa israeliana come indirettamente ha fatto notare non ha paragoni con la stampa dei paesi vicini.
#15Pino Modola
x Sig. Marco,
La prego, se vuole dirmi qualcosa, si faccia dare la mia e-mail dall’amministratore del sito (per admin.: La autorizzo a fornire il mio indirizzo e-mail al sig. Marco), perché non frequento volentieri queste pagine, come Le ho spiegato. Non vi sono bene accetto e non intendo sentirmi oltraggiare da sconosciuti (si vede che il rifiuto di qualsiasi offesa verso l’interlocutore è selettivo).
Mi limiterò pertanto – e per l’ultima volta – a una risposta ai Suoi appunti con questo post:
1) Se è per questo neppure gli ebrei possono rivendicare la Palestina come terra natale, ma solo come terra promessa (da un Dio che non rientra tra le autorità del diritto internazionale): storicamente, anche le tribù ebraiche vi giunsero da Est. Sta di fatto che alla fine dell’Ottocento i coloni ebrei non vi trovarono il deserto, ma città e villaggi con tanto di abitanti autoctoni. La prego, non cancelli una popolazione e i suoi insediamenti secolari solo perché fa comodo a una delle parti in causa: non lo deve fare Hamas, ma allora non lo deve fare Israele.
2) Hamas non piace neanche a me. E non mi piaceva agli inizi, quando Israele smantellò scientificamente tutte le strutture e infrastrutture dell’ANP nei territori occupati (e in particolare a Gaza) lasciando praticamente incolume Hamas e i suoi primi centri di potere. Non so se si sia trattato di un tragico errore o di una cinica strategia: i risultati politici e militari di quella scelta li abbiamo oggi sotto gli occhi, con un’ANP screditata e Hamas che vince le elezioni.
3) Vedo che Lei conosce i pensieri nascosti della Morgantini: io purtroppo non possiedo questa sua invidiabile capacità e devo limitarmi a ciò che di lei sento e leggo. Come noi comuni mortali possiamo fare con tutti i politici.
4) Non so dove Lei abbia letto di 5 o 6 milioni di profughi. La cifra che circola è di 700.000. Ma anche se fossero 5.000 non ci sarebbe storia: Israele ha sempre affermato che per loro non c’è e non ci sarà spazio (c’è e ci sarà sempre, invece, per gli immigrati ebrei di tutto il mondo che della Palestina hanno avuto conoscenza dai libri di geografia). A Lei evidentemente tutto questo sembra, più che giusto, assolutamente normale. A me no.
5) Sostengo ovviamente che Israele ha il diritto di esistere, come dovrebbe fare ogni europeo che abbia un minimo di coscienza e avverta il carico delle sue responsabilità. A parte il fatto che, alla fine della guerra, personalmente avrei preferito assegnare agli ebrei la Baviera (per esempio) in modo che la nascita del nuovo stato andasse a discapito di chi più aveva martirizzato quel popolo, invece di una popolazione che non c’entrava niente come quella palestinese (e ancora oggi non mi sembra una bestemmia), mi rifiuto di far finta che i palestinesi non esistessero e che quindi non abbiano diritto a una loro terra e a un loro stato sovrano (e non soggetto all’approvazione altrui).
Le dirò di più: in questo sono molto più cattivo della Morgantini, visto che per me l’ONU aveva assegnato nel 1947 le terre ai due costituendi stati (Israele e Palestina) e quelle devono essere le terre dei due stati. E il primo che sgarra deve subire la dura reazione di una forza internazionale apposita ed efficace. E si devono imporre in qualche modo (non solo auspicare) scambi commerciali e culturali tra i due stati per almeno un paio di generazioni, perché solo la conoscenza reciproca può allontanare il rifiuto e la violenza, non l’apartheid.
Non è certo con il rifiuto di definire ufficialmente i propri confini che si risolvono le contese territoriali, non trova?
Non è certo con la rigida divisione interna (tipo muri) che si persegue la pace.
Lei potrà ritenermi farneticante (non sarebbe il primo). A me pare farneticante uno stato che preferisce continuare a vivere sotto assedio, piuttosto che mettere in discussione le sue scelte. Chiudendo il dialogo non si assicura la pace. E dialogo non è prendere in giro gli interlocutori. Questo vale tanto per Hamas quanto per Israele. Ritengo che il punto di non ritorno sia drammaticamente vicino, se non superato dalla stoltezza dei protagonisti.
Sarebbe una tragedia. E anche un monito per tutti coloro che ancora vedono la legittimità delle istituzioni e delle nazioni discendere da un potere divino, più che dalla buona volontà e dal buon senso degli uomini.
#16Pino Modola
x il Sig. Marco:
Concordo con Lei: la stampa israeliana è la più libera della regione mediorientale. E le istituzioni israeliane sono le più democratiche della stessa regione. Non mi pesa affatto dichiararlo perché è la semplice verità.
Mi sento quindi autorizzato a criticare le scelte dei governi israeliani senza sentirmi dare del razzista; tra l’altro non dai governanti israeliani, ma da loro sostenitori stranieri (questa, ovviamente, non è rivolta a lei, ma Le spiega perché mi sento a disagio in questo sito).
Cordiali saluti.
Pino Modola
#17Emanuel Baroz
l’accusa di avere un pregiudizio antisraeliano non è dovuta al fatto che si critica il governo israeliano (operazione più che legittima, quando viene fatta con onestà intellettuale e non con i paraocchi), ma ad altro
#18Emanuel Baroz
Un post sofferto ma illuminante….
Io, Israele e la Fiera del Libro
Quando avevo venti anni ero filopalestinese. Ed antisraeliano. Le due cose camminavano insieme. Lo schierarsi non era il frutto di conoscenze, riflessioni, studio. Era puro pregiudizio suffragato dalle immagini. Mi ricordo di un video della fine degli anni ’80: due soldati israeliani che spezzavano le braccia a un giovane palestinese. Nella civiltà dell’immagine è l’immagine che decide le ragioni e i torti. La rivolta delle pietre, la prima intifada non poteva quindi che essere il luogo di tutte le ragioni. Perchè una popolazione che risponde ai carri armati con i sassi incarna di per sè tutti gli archetipi del politicamente corretto.
La militanza politica rendeva ancora più acuto questo manicheismo insensato: si era degli strani comunisti e socialisti senza rendere omaggio alla kefiah, all’Olp, ad Arafat. La sensibilità alla questione palestinese era un passaporto politico, una garanzia d’internazionalismo, la medicina salvifica capace di regalare un filo di ragione ad una ideologia in declino. Di Israele e delle sue ragioni non ci importava nulla. Detestavamo Shamir non tanto per le sue scelte concrete ma perchè convinti che fosse la naturale sintesi politica di uno Stato abusivo.
Ufficialmente dicevamo “due popoli, due stati” ma in cuor nostro tifavamo per la guerra perchè la pace avrebbe chiuso il tempo degli alibi internazionalisti e delle giuste cause da sposare. Poi in parallelo leggevamo Primo Levi, esprimevamo tutto l’orrore possibile per la Shoah, sapevamo insorgere d’istinto al primo segno di una parola o di un gesto antisemita. Una schizofrenia, una finzione vissuta senza il patema della ragionevolezza e del buonsenso. L’ebreo perseguitato incarnava tutto il bene, l’ebreo che si difende, che costruisce il suo stato, il suo spazio di sopravvivenza era tutto il male.
Detestavamo il punto di raccordo tra persecuzione e sopravvivenza e cioè il sionismo, questa idea pacifica e difensiva di un popolo che sogno di mettersi al riparo, di vivere senza la replica di orrori e persecuzioni. Ci piaceva l’ebreo perseguitato, quello che non si difende, che si lascia sopraffare come un agnello sacrificale. L’ebreo che si difende, che crea una comunità solidale, che si arma, che si fa Stato non ci garbava. Gli anni mi hanno guarito da questa malattia. Oggi so che Israele è un segno di speranza per l’intera umanità, la rappresentazione migliore di come l’uomo sia capace di reagire alle ingiustizie dando forza e sostanza al proprio spirito comunitario e solidale.
Il boicottaggio della Fiera del Libro è solo l’ennesima manifestazione di una malattia profonda della sinistra. Una malattia da cui si esce da soli, uno per uno, in fila indiana. Non c’è congresso, mozione o dichiarazione pubblica che possa condurre collettivamente fuori dalla notte. Io ci sono riuscito e spero ci riescano anche i filopalestinesi – inconsci antisemiti – dei nostri giorni. (4 Febbraio 2008)
http://www.focusonisrael.org/2008/02/21/fiera-libro-torino-boicotta-israele/
#19Emanuel Baroz
20 Novembre 2006: un post storico e sempre attuale
http://www.focusonisrael.org/2008/01/06/antisemitismo-pregiudizio-antisraeliano/
#20Marco
La ringrazio per l’offerta per la corrispondenza privata sig. Pino ma per il momento mi non mi sento di accettarla, per motivi miei non suoi sia chiaro.
Comunque accetto l’invito di fermare qui la discussione prima però mi lasci solamente invitarla comunque a consultare sul sito dell’Unrwa http://www.unrwa.org/index.php e di vedere di che dimensioni numeriche si parla quando si citano i profughi palestinesi.