Il vescovo: L’ olocausto non è mai esistito
BERLINO – Le dichiarazioni rese a una tv svedese da monsignor Richard Williamson, un vescovo consacrato da monsignor Lefebvre, annunciano nuove tensioni nei rapporti già problematici e freddi tra Santa Sede e comunità ebraiche e Israele. Monsignor Williamson ha infatti detto al canale tv svedese Svt1 che secondo lui le camere a gas dell’ Olocausto nazista non sono mai esistite. La notizia è emersa proprio mentre, secondo resoconti di stampa italiani, papa Benedetto XVI si preparerebbe a revocare la scomunica contro i vescovi della Fraternità di san Pio X, cioè l’ ordine tradizionalista fondato da monsignor Lefevbre. E si studierebbe una soluzione, scriveva ieri sera l’ agenzia AdnKronos, per trovare un’ inquadratura alla Fraternità nell’ ambito della Chiesa cattolica.
I fatti risalgono secondo i resoconti stampa al novembre dell’ anno scorso, ma Der Spiegel e il canale tv svedese li hanno resi noti ieri. Monsignor Richard Williamson, 68 anni, ex anglicano convertito al cattolicesimo e consacrato vescovo anni fa da monsignor Lefebvre, era presso Regensburg per la consacrazione di diaconi. La cerimonia aveva suscitato interesse nei media di Stoccolma perché tra i consacrandi c’ era un convertito svedese, Sven Sandmark.
Dopo la cerimonia, monsignor Williamson ha dunque concesso un’ intervista al canale Svt1 della televisione svedese. L’ intervistatore lo ha interrogato sull’ Olocausto e sulle camere a gas. Williamson, come riportano Spiegel e la Agence France Presse, avrebbe espresso prima, indirettamente, i suoi dubbi sull’ entità dell’ Olocausto. Poi il giornalista gli ha chiesto se lui non credesse che sei milioni di ebrei furono uccisi dai nazisti nei Lager. La risposta: «Sì, la penso così, secondo me le camere a gas non sono mai esistite». Il presule ha poi detto in sostanza di condividere l’ opinione dei revisionisti (la corrente di storici e politici che nega l’ Olocausto) e ha aggiunto di ritenere che al massimo duecentomila o trecentomila ebrei morirono nei campi di concentramenti nazisti, ma che le camere a gas secondo lui non sono mai esistite. Ha fornito spiegazioni tecniche dettagliate, facendo notare l’ altezza e la forma secondo lui inadeguate dei camini e le porte che secondo lui non erano stagne, cioè non erano a prova di gas. Richiesto dal giornalista svedese se si ritenesse antisemita e cosa pensasse dell’ antisemitismo, monsignor Williamson ha risposto: «L’ antisemitismo può essere cattivo solo quando è contro la verità, ma se c’ è qualcosa di vero non può essere cattivo. Non sono interessato alla parola antisemitismo».
Il Consiglio delle comunità ebraiche tedesche ha chiesto l’ apertura di un’ indagine per verificare se esistano gli estremi per denunciare Williamson, poiché in Germania negare l’ Olocausto è reato penale. Franz Schmidburger, responsabile della Fraternità in Germania (non scomunicato perché non è vescovo e la scomunica tocca solo i vescovi) afferma che gli ebrei oggi portano la colpa del deicidio, finché non prenderanno le distanze dai loro avi e non riconosceranno la natura divina di Gesù Cristo. Su questo sfondo, si attende di sapere se è vero che la Santa Sede prepara un ritiro della scomunica per i vescovi ‘lefebvriani’ . Sono quattro: Williamson stesso, lo svizzero Bernard Fellay, il francese Bernard Tissier de Maillerais e lo spagnolo Alfonso de Galarreta.
Nella foto monsignor Richard Williamson
ANDREA TARQUINI