Gaza: l’Onu ammette che gli israeliani non colpirono la scuola dell’Unrwa
Lo scorso 6 gennaio, durante la battaglia di Gaza, le agenzie stampa battono la notizia che l’aviazione israeliana ha bombardato una scuola dell’Unrwa piena di profughi a Jabaliya, facendo 42 morti tra i civili. Oggi veniamo a sapere che le vittime non erano dentro ma fuori la scuola, esposte al tiro dei mortai di Hamas e ai cecchini appostati nelle strade.
Hamas, seguendo una prassi abituale, aveva utilizzato scudi umani confondendo i civili ai suoi miliziani. L’effetto dell’attacco alla scuola fu immediato: un’ondata di condanne e di biasimo internazionale nei confronti di Israele, accusato di colpire a tradimento scuole e ospedali.
La notizia è che una smentita della versione sui fatti accaduti il 6 gennaio è arrivata proprio dall’Unrwa che oggi nega di aver mai affermato che gli israeliani colpirono la scuola. A informarci della novità è il giornalista Patrick Martin del quotidiano canadese “The Globe”. L’inchiesta di Martin non ha avuto grande risalto sui giornali, se si eccettua il caso della ONG Un Watch che nei giorni scorsi aveva ripreso la notizia in polemica con le ONG arabe che monopolizzano il Consiglio di Sicurezza israeliano.
Martin cita le dichiarazioni di John Ging, il direttore esecutivo dell’Unrwa a Gaza, che ha ammesso che i proiettili israeliani non hanno fatto vittime all’interno della scuola. Eppure, intervenendo a caldo sull’attacco, lo stesso Ging aveva scritto sul bollettino della World Health Organization: “il 6 gennaio, 42 persone sono state uccise in seguito a un attacco israeliano dentro una scuola dell’Unrwa”. A che gioco sta giocano mister Ging? (4 Febbraio 2009)
#1adriano mordenti
che aspettiamo a pretendere da rai e fininvest una smentita che abbia lo stesso e medesimo rilievo che dettero alla balla?
Forse sarebbe il caso di adornare il cavallo di viale Mazzini con qualche cartello.
Buona settimana
A.M.
#2samuel bahbout
dal momento che l’accusa ad israele è stata fatta dal direttore della scuola,funzionario onu, c’è modo di verificare se ci sono gli estremi per una denuncia alla corte dell’aia contro l’onu di connivenza con hamas che è
considerata una organizzazione terroristica?Il direttore della scuola ha dichiarato
che la scuola aveva dato ospitalità a molti arabi di gaza.
#3Edgar
04.02.2009 Israele non ha bombardato una scuola dell’UNRWA
L’articolo di Dimitri Buffa
Testata: L’Opinione
Data: 04 febbraio 2009
Pagina: 4
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «False le accuse a Israele di avere bombardato una scuola dell’UNRWA»
Riprendiamo da L’OPINIONE del 4/02/2009 l’articolo di Dimitri Buffa ” False le accuse a Israele di aver bombardato una scuola dell’UNRWA “, nel quale viene smentita la notizia che Israele, durante l’operazione Piombo Fuso, abbia bombardato una scuola dell’agenzia Onu per i rifiugiati.
Ecco il pezzo:
Dimitri Buffa : ” False le accuse a Israele di aver bombardato una scuola dell’UNRWA ”
Ricordate i 43 morti che secondo l’Onu Israele avrebbe deliberatamente causato bombardando una scuola dell’Unrwa a Gaza? Bene, non sono morti nella scuola dell’Unrwa. Ma nella strada che sta fuori e che porta a essa. Una strada completamente infestata dal tiro dei mortai di Hamas e dai cecchini appostati a ogni angolo della strada. Gente che se ne fregava altamente di qualunque passante. L’esercito e l’aviazione avevano sparato tre proiettili di numero per mettere a tacere le bocche di fuoco e involontariamente avevano causato 43 morti tra la popolazione che Hamas usa come scudo umano. Però i 43 non erano dentro la scuola e oramai anche l’Unrwa lo ammette negando falsamente di avere mai sostenuto il contrario. Le bugie di hamas e degli interessati propalatori della propaganda anti israeliana vengono facilmente smascherate dato che hanno le gambe e la memoria corta. Peccato che l’emozione anti israeliana del momento ormai fosse stata già utilizzata “da chi di dovere”, negli stati arabi e nell’Iran, per incoraggiare il nuovo anti semitismo che poi abbiamo visto tutti esplodere in varie forme nella manifestazioni a favore dei poveri bambini di Gaza in tutta Europa. E anche fuori da queste manifestazioni. Per non parlare delle proposte di boicottaggio eccetera. Tutte queste notizie sulla scuola Unrwa vengono fuori da un articolo inchiesta molto informato del giornalista Patrick Martin per il quotidiano canadese “The Globe”. Risalgono al 29 gennaio ma quasi nessuno al mondo si è sognato di riprenderle se si eccettua l’ong Un Watch che nei giorni scorsi è stata anche protagonista di una clamorosa polemica al palazzo di vetro con le ong dei paesi arabi che dominano la Commissione dei diritti umani dell’Onu, a proposito della accusa di “sporoporzione” tra i morti israeliani quelli palestinesi. Nell’articolo si prende la dichiarazione di John Ging, che è il direttore esecutivo dell’Unrwa a Gaza che candidamente ammette che “nessuno all’interno della scuola è stato ucciso da proiettili israeliani” semplicemente perché “quei proiettili sono atterrati al di fuori”. E allora perché le balle raccontate a caldo? “Guardi ai miei statement ufficiali -risponde stizzito Ging al giornalista canadese – non ho mai affermato che qualcuno sia stato ucciso nella scuola, i miei ufficiali non hanno mai avallato queste accuse”. Ah no? “Parlando quella stessa sera con voce rotta dall’emozione dall’ospedale Shifa di Gaza – ricorda l’onesto reporter canadese – Mr. Ging affermo: “quelle all’interno della scuola erano tutte famiglie che cercavano scampo, non c’è nulla di sicuro a Gaza”. E nel suo bollettino quotidiano la World health orgnization (sempre organismo Onu) il giorno dopo diceva: “ il 6 gennaio 42 persone sono state uccise in seguito a un attacco israeliano dentro una scuola dell’Unrwa..” Questi quindi sono i fatti e queste le bugie e le mistificazioni dell’Onu contro Israele. Non risulta che qualcuno si sia non dico scusato ma neanche corretto rispetto alle notizie che uscirono all’epoca. E non è passato neanche un mese. Ma una strage dentro una scuola di rifugiati delle Nazioni Unite fà certamente il suo “porco effetto” per coloro il cui unico scopo è quello di denigrare Israele e giustificare, quando non esaltare, le gesta dei terroristi islamici che combattono lo stato ebraico, non di certo per l’indipendenza del proprio popolo, da essi d’altronde molto mal rappresentato, ma solo con lo scopo di mettere fine all’esistenza dell’odiata entità sionista.
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=21&sez=120&id=27981
#4Fabrizio Manasse
Non mi stupisco delle correzioni passate sotto silenzio o taciute del tutto, bisogna demonizzare ad ogni costo l’operato di un piccolo stato che si difende e ribadisco difende per la propria sopravvivenza. Del resto la storia insegna che il più piccolo e in questo caso gli ebrei hanno sempre torto. Non a caso ho detto gli ebrei perché oggi si tenta di evitare la parola ebreo e si sostituisce con sionista o israeliano ma in fondo la sostanza è sempre la stessa; un piccolo popolo che ha sempre dato fastidio a causa della sua mancata integrazione religiosa e sparizione dal punto di vista culturale