M.O./ Haifa, fallito attentato: fonti Anp accusano Hezbollah
Rafforzate le misure di sicurezza nella città
Haifa, 23 mar. (Apcom) – Sono stati gli uomini di Hezbollah o di un’altra organizzazione legata all’Iran a organizzare il fallito attentato di sabato notte contro il centro commerciale Lev Hamifratz di Haifa. Lo ha detto una fonte autorevole dell’Anp (Autorità nazionale palestinese) al quotidiano israeliano Haaretz. Secondo la fonte, l’Anp è in possesso di elementi di intelligence decisivi che dimostrano che Hezbollah cerca da tempo di reclutare componenti di Fatah, Hamas e Jihad per avere a disposizione terroristi in grado di sferrare un attacco nel territorio dello stato ebraico. L’obiettivo dell’organizzazione sciita libanese, ha aggiunto la fonte, è mettere a segno un attentato terroristico su vasta scala per vendicare l’uccisione della sua “mente”, Imad Mughniyeh, avvenuta a Damasco nel febbraio 2008. Nelle ultime settimane c’è stato un lieve aumento nel numero dei tentati attacchi su entrambi i versanti della Linea Verde, una circostanza che ha indotto le forze di sicurezza a valutare la possibilità che alcuni eventi possano avere tra loro un legame.
Un responsabile dello Shin Bet ha dichiarato che non c’è niente che lasci presagire una crescita generale del terrorismo. “Nel corso dei mesi precedenti ci sono stati allarmi su attacchi imminenti, ha detto ieri la fonte, “Ma non riscontriamo un trend insolito che suggerisce una rinnovata ondata di terrorismo”. L’inchiesta sul fallito attentato, di cui alcuni dettagli sono ancora secretati, lascia intendere che si sia trattato di un piano insolitamente sofisticato: le autorità sospettano che il know-how provenga dall’estero. L’attacco terroristico è stato sventato quando gli artificieri hanno disinnescato una bomba con decine di chili di esplosivo in un’auto all’esterno del centro commerciale, sabato notte. Un’organizzazione che si è autodefinita I combattenti per la libertà della Galilea se ne sono attribuiti la responsabilità, ma le autorità dubitano della veridicità della rivendicazione. L’ordigno aveva il potenziale per causare enorme distruzione: lo ha indicato Yossi Malka, uno degli agenti che l’ha disinnescato. Un potenziale paragonabile a quello di “quindici kamikaze che si fanno saltare in aria contemporaneamente”, ha rivelato. In seguito al fallito attentato, sono state rafforzate le misure di sicurezza nei centri commerciali e negli edifici pubblici di tutta la città.
(Nella foto: giovani di Hezbollah)
#1Emanuel Baroz
Haifa, 23/03/2009 – Grave attentato sventato in tempo, sabato, al centro commerciale “Lev Hamifrats” di Haifa. “E’ stata evitata una grande tragedia”, ha dichiarato il primo ministro israeliano Ehud Olmert. I terroristi avevano progettato di far esplodere un’auto imbottita con 100 kg di esplosivo che fortunatamente non ha funzionato.
“Ma per Israele si è trattato di un attentato da tutti i punti di vista”, ha detto Olmert. Secondo le prime indagini, l’attentato è stato progettato in Cisgiordania. “Sarebbe stata un’esplosione equivalente a 10 o 15 terroristi suicidi”, ha spiegato in conferenza stampa Yossi Malka, uno dei tre artificieri della polizia che hanno disinnescato l’ordigno.
“Una enorme catastrofe è stata evitata grazie a loro”, hanno dichiarato fonti della polizia. In un’intervista televisiva, il portavoce di Hamas, Ayman Taha, ha elogiato l’attentato (fallito) a Haifa: “Noi appoggiamo questo atto di coraggio e stimiamo coloro che lo hanno pianificato”. La polizia israeliana esprime dubbi sulla rivendicazione da parte di sedicenti “Liberatori della Galilea”: secondo i servizi di sicurezza, si tratta di opera di terroristi palestinesi e non di arabi israeliani.
(Fonte: Israele.net)