Per chi non ricordasse l’episodio in questione, in cui ancora una volta la disinformazione antisraeliana ebbe ampio risalto su titti i mass media internazionali, consigliamo questa lettura
M.O.; Anp: Italia “non espellerà” i 3 miliziani della Natività
Intervento Anp presso Roma avrebbe bloccato loro espatrio
Roma, 25 mar. (Apcom) – Sembra sia stato risolto il caso dei tre miliziani palestinesi ‘ospitati’ dall’Italia dal 2002, dopo una complicata trattativa con Israele per risolvere il lungo assedio alla chiesa della Natività a Betlemme. All’interno, 13 palestinesi ritenuti responsabili di attentati che Israele voleva catturare; tre sono stati accolti in Italia. Negli ultimi giorni il tam tam palestinese parlava di una decisione di Roma di espellere i tre; oggi è arrivato l’annuncio del capo negoziatore palestinese Saeb Erekat secondo cui il caso è stato risolto con l’impegno dell’Italia a prolungare la loro permanenza.
A quanto apprende Apcom, in effetti il Viminale sta vagliando la posizione dei tre palestinesi che sono attualmente sotto la protezione dell’Ucigos e vivono in diverse località sul territorio italiano. Si sta studiando, in particolare, una ipotesi alternativa al permesso di soggiorno e all’attuale regime di protezione che è stato temporaneamente riconosciuto ai tre quando sono arrivati in Italia. Non si parla di espulsione e tanto meno di una loro trasferimento in Cisgiordania.
Oggi il sito web palestinese paltimes.net citando Jihad Ja’arah (uno dei 13 della Natività, presentato come ‘portavoce degli espatriati’) riferiva che i tre ‘italiani’ avrebbero dovuto lasciare il paese entro aprile, affermando: “le autorità di sicurezza italiane hanno motivato il provvedimento con la scadenza del soggiorno e l’esaurimento dei fondi” loro destinati. Lo stesso sito, vicino al movimento radicale islamico palestinese Hamas, riferiva che i tre sono Mohammed Said Salem (30 anni) accusato da Israele di essere coinvolto in “operazioni di martirio”; Ibrahim Salem Obaiat (48 anni) ritenuto dal Mossad “un capo delle Brigate Ezzedine al Qassam” braccio armato di Hamas; e Khalid Abu Najma (42 anni) “membro dell’intelligence palestinese accusato dagli occupanti di essere anche attivista nelle file delle Brigate al Aqsa”, braccio armato del movimento al Fatah e che avrebbe “partecipato in azioni di martirio nella seconda intifada”.
Dopo delicate trattative con Arafat, Damasco e Israele per porre fine all’assedio della Chiesa della Natività, l’Ue aveva proposto di ospitare i 13 miliziani palestinesi distribuendoli in vari paesi. In particolare l’Italia secondo paltimes.com si era assunta l’impegno di offrire ospitalità “a tre di loro per un periodo massimo di 12 mesi”. Uniche limitazioni, “non entrare in contatto con esponenti delle fazioni palestinesi e non muoversi all’interno dei paesi dell’Ue”. Oggi, alla radio ‘Voce della Palestina’ il capo negoziatore palestinesi, Saeb Erekat ha annunciato che il caso sarebbe risolto.
Proprio Erekat il 10 febbraio scorso aveva accompagnato il presidente dell’Anp Abu Mazen in visita in Italia, e afferma di avere chiesto al governo di Roma di intervenire proprio sul caso dei tre. Confermando che gli ‘ospiti’ avevano in pratica ricevuto un foglio di via, Erekat ha detto alla radio che a suo tempo aveva “parlato con il ministero degli Esteri per spiegare che questa gente era stata deportata e che l’Ue si era impegnata a riportarli a casa entro 12 mesi”. Dopo una telefonata alla Farnesina effettuata da Erekat “nella giornata di ieri, sono stato informato che il governo italiano si assume la responsabilità di risolvere il caso”. Alla domanda del giornalista se questo significhi che “gli italiani sono d’accordo a permettere la permanenza degli espatriati”, Erekat ha risposto di sì.