OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): una denuncia passata sotto silenzio
Gaza, 01/04/2009 – Hamas ha preso il controllo la scorsa settimana del ministero della sanità palestinese a Gaza, compreso l’ufficio che si occupa dei rapporti con l’estero, e questo può costare la vita a centinaia di palestinesi che avrebbero bisogno di cure in Egitto o Israele.
Lo hanno detto lunedì l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il coordinatore Onu per gli aiuti umanitari spiegando che il ministero della sanità palestinese a Ramallah si rifiuta di cooperare con quello a Gaza.
“E’ una disputa fra fazioni e purtroppo i palestinesi sono presi nel mezzo”, ha commentato un funzionario israeliano. Nel 2008 erano circa 900 i pazienti palestinesi che ogni mese venivano trasferiti in Israele, Egitto o Giordania, ha spiegato Tony Laurance, capo OMS nei territori palestinesi.
(Fonte: Israele.net)
#1katu
la vita dei palestinesi è in pericolo perché hamas controlla il ministero della sanità, mica perchè israele li ha bombardati per settimane!!!
ma siete proprio convinti della cazzate che scrivete??? sembra che sia hamas a chiudere i valichi con l’egitto…magari è pure hamas che non permette l’ingresso di medicinali. durante piombo fuso la marina israeliana non ha permesso alle navi dell’International solidarity movement e del free gaza movement di portare nella striscia le tonnellate di medicinali di cui le stive erano piene.
ma provate ogni tanto vergogna??????????????
#2Emanuel Baroz
Quella che tu chiami cazzata è una denuncia dell’OMS, ma se a te non va bene neanche quella…..
#3katu
a me va bene tutto caro baroz…è a voi che a volte va bene a volte no. se l’onu si pronuncia sulla legittimità dello stato di israele va bene, se approva una risoluzione (che nn avrà seguito, tanto lo zio sam pone il veto…) di condanna allora è una istituzione antisemita; se l’oms si pronuncia sulla brutalità di hamas è da tenere in considerazione, ma se denuncia che i soldati israeliani fanno irruzione negli ospedali distruggendo tutti i pochi macchinari salva-vita presenti sono solo degli antisemiti; se human rights watch afferma che hamas tortura i suoi stessi fratelli è la prova che i palestinesi sono solo terroristi, ma se pubblica una ricerca in cui prova che israele tanto in “piombo fuso”, quanto nell'”operazione litani” (2006 in libano) ha usato il fosforo bianco in zone densamente popolate da civili allora sono solo faziosi e ce l’hanno con israele.
decidetevi….
#4Emanuel Baroz
usare il fosforo bianco non è vietato….è vietato l’utilizzo contro civili. C’è una bella differenza…e tu la conosci bene….ma fai finta di non vederla
#5Daniele Coppin
Quella dell’utilizzo del fosforo bianco a Gaza è un classico esempio di disinformazione dovuto a superficialità o ignoranza. Human Rights Watch accusa Israele di aver fatto uso di proiettili illuminanti a base di fosforo bianco, facendolo passare come un crimine di guerra. In realtà, il III protocollo alle Convenzioni di Ginevra, che proibisce l’uso di armi incendiarie (come i proiettili a base di fosforo bianco) in aree abitate, specifica anche che i proiettili illuminanti non sono considerati armi incendiarie e che al loro utilizzo non si applica il suddetti divieto.
Un fatto analogo è avvenuto riguardo all’uso di cluster bomb nel 2006 in Libano da parte di Israele: le cluster bomb, messe fuorilegge nel maggio del 2008, erano del tutto consentite nel 2006. Eppure ci fu chi, ignorando le Convenzioni internazionali, sbraitò al crimine di guerra per il loro uso.
Ecco i guasti di un’informazione parziale che si tramuta in sostanziale disinformazione!
#6Am Israel Hai
Che ne pensate di questo articolo?
http://www.abruzzoliberale.it/index.php?option=com_content&task=view&id=6972&Itemid=33
#7esperimento
A parte il fatto che poi la Croce Rossa ha smentito HRW…
La vita dei palestinesi è in pericolo perché Hamas li tiene in ostaggio. Se i valichi sono chiusi (si fa per dire, visto che vi passa di tutto) è colpa di Hamas che li sfrutterebbe per un riarmo ancora maggiore di quello che è già in atto.
Basterebbe che i palestinesi rinuciassero al terrorismo e alla violenza perché ci fosse la pace (non quella dei cimiteri!) in quella zona. Possibile che sia così difficile da capire???
#8Emanuel Baroz
il problema è che quelli come katu non vogliono capire…ottenebrati come sono dal pregiudizio antisraeliano….per non dire di peggio
#9Emanuel Baroz
Gaza, i malati in balia del conflitto Hamas-Fatah
di Claudio Accheri*
Dopo mesi di rifornimenti medici insufficienti, valichi aperti col contagocce, e problemi strutturali dei centri ospedalieri, la situazione dei pazienti nella striscia di Gaza continua a peggiorare a causa dello scontro politico in corso tra Hamas e Fatah.
L’ultima mossa della faida interpalestinese risale allo scorso 22 marzo, quando Hamas ha occupato l’ufficio dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) guidato da Fatah e incaricato di segnalare alle autorità israeliane ed egiziane i casi che necessitano di un trasferimento presso strutture ospedaliere estere (circa 1000 pazienti al mese).
Attraverso il portavoce del ministero della sanità a Gaza, il Movimento islamico ha giustificato l’azione di forza con “la necessità di sostituire gli operatori corrotti dell’Anp”.
A subire le conseguenze dell’azione di Hamas, tuttavia, è in primo luogo la società civile palestinese.
Il primo risultato dell’occupazione dell’ufficio guidato da Fatah, infatti, è stato il congelamento dei trasferimenti dei pazienti.
I funzionari di Egitto e Israele, che hanno come unico riferimento i dirigenti e gli operatori dell’Anp, non riconoscono l’autorità dei membri di Hamas che gestiscono l’ufficio occupato e, di conseguenza, non vengono avviate le procedure necessarie per il trasferimento dei pazienti.
In risposta all’azione di forza di Hamas, il governo della Cisgiordania, che gestisce il flusso di fondi per le cure mediche dei palestinesi, ha già bloccato buona parte degli investimenti destinati alla popolazione di Gaza.
Secondo gli analisti, la divisione tra il Movimento di resistenza islamica e Fatah, la formazione del presidente palestinese Mahmoud Abbas, può avere un impatto devastante sui cittadini della Striscia.
Tony Laurance, direttore ad interim dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in Cisgiordania e a Gaza, ha affermato che “ogni mese circa 900 palestinesi, gravemente ammalati, venivano trasferiti in ospedali di Gerusalemme Est, in Egitto, in Giordania e in Israele, ma ora non riescono più a lasciare la Striscia a causa dell’ulteriore peggioramento dei rapporti tra Fatah e Hamas”.
“(Hamas e Fatah) stanno giocando con la vita delle persone e il loro dolore. C’è una completa assenza di responsabilità”, ha dichiarato Khalil Shaheen del Centro palestinese per i diritti umani.
Yarom Ran, membro di Phisicians for Human Rights (Phr), ha affermato che, con il collasso dell’ufficio responsabile dei trasferimenti, è stato necessario avviare delle procedure indipendenti.
Il gruppo di medici israeliani, in collaborazione con il Centro palestinese per i diritti umani, è riuscito infatti a far trasferire 35 pazienti di Gaza in strutture sanitarie all’estero.
Nonostante il risultato positivo, i rappresentanti delle associazioni indipendenti hanno affermato che non sarà possibile garantire un servizio funzionale per la mancanza di risorse economiche e umane.
Un primo cambiamento c’è stato negli ultimi giorni, quando il ministro della salute di Hamas, Basim Naim, ha annunciato la ripresa dei lavori della commissione per i trasferimenti.
Hamas ha chiesto la partecipazione di medici e operatori sanitari indipendenti, per trovare nuovi membri del comitato che siano graditi ad entrambe le parti; tuttavia la possibilità di un accordo nel breve periodo sembra molto remota.
* per Osservatorio Iraq
(fonte: Associated Press)
[30 aprile 2009]