Fiera del Libro di Torino: i “soliti noti” questa volta contestano la presenza dell’Egitto perchè “troppo moderato”!!!

 
Emanuel Baroz
17 aprile 2009
1 commento

EGITTO, ISRAELE, LA FIERA DEL LIBRO

BOICOTTAGGIO SOLITO VIZIO

fiera-libro-torino-2009Ancora con la fissazione del boicottaggio dei libri, delle idee censurate, degli scrittori ridotti al silenzio, dell’ assedio che stringe una Fiera, come quella torinese, dove si dovrebbe discutere liberamente, e non aver paura di chi ha una sola ossessione: il sabotaggio culturale, il bavaglio universale. Si replica lo spettacolo dell’ anno scorso, quando la presenza degli scrittori israeliani alla Fiera del libro di Torino venne scomunicata come una provocazione.

Ora è la volta dell’ Egitto, bersagliato dagli annunci di un nuovo boicottaggio. La simmetria è solo apparente. I boicottatori accusano l’ Egitto di essere troppo «moderato», di non attenersi ai precetti dell’ islamismo fondamentalista, di essere troppo cedevole con Israele, il Nemico assoluto. Ma hanno un conto in sospeso con gli organizzatori della Fiera, che pensavano di compensare la presenza israeliana dell’ edizione scorsa con la celebrazione di un Paese arabo. Egitto o Israele, i nemici dei libri conoscono però un solo linguaggio: quello della protesta contro l’ esposizione dei libri e delle idee. Una fissazione, appunto. Da contrastare con lo stesso appello di un anno fa: boicottare i boicottatori, partecipare in massa alla Fiera del libro, partecipare alle discussioni, mettere a confronto le idee diverse. Comportarsi nello stesso modo.

Anche se l’ Egitto non può vantare la stessa libertà intellettuale che rinfresca ogni giorno la vita politica e culturale di Israele. Anche se i dissidenti egiziani sono rinchiusi in prigione, mentre le librerie di Tel Aviv e Gerusalemme sono piene di volumi scritti da intellettuali in dissenso dalla linea del governo. Anche se la libertà di espressione, di opinione, di stampa in Egitto non è lontanamente paragonabile a quella che fa di Israele un crogiuolo elettrizzante di tesi contrapposte che si scontrano su tutto, persino su ciò che la comunità israeliana custodisce di più sacro e fondamentale.

L’ equiparazione tra una democrazia e uno Stato autoritario può venire in mente solo a chi, nei proclami che annunciano il boicottaggio della Fiera, definisce Israele uno «Stato canaglia». Peccato che un anno fa, nel comprensibile tentativo di far svolgere la manifestazione torinese dedicata a Israele e di ammansire i boicottatori confortati da un Gianni Vattimo in vena di negazionismo sui Protocolli dei Savi Anziani di Sion, gli organizzatori abbiano architettato la rappresentazione della par condicio, con l’ Egitto chiamato a bilanciare Israele. È stato un errore, un eccesso di diplomazia.

Ma la difesa della Fiera del libro minacciata per la seconda volta in due anni di boicottaggio (e sempre con Vattimo in prima fila) deve essere la stessa. Con l’ aggiunta di un pensiero per gli scrittori dissidenti che al Cairo non godono della libertà d’ espressione conosciuta da noi. E con l’ impegno di discutere le tesi di Tariq Ramadan, che l’ anno scorso, in odio a Israele, partecipò al boicottaggio e che quest’ anno avrà una tribuna torinese tutta per lui. Almeno per non cedere su un punto: che contro l’ ossessione del boicottaggio, contro l’ idea che i libri devono essere nascosti e gli scrittori imbavagliati, sia almeno salvaguardato il meglio di una società aperta, che non ha paura dei libri, che non azzittisce con i fischi chi parla e chi espone una tesi, anche la più discutibile. Il boicottaggio dei boicottatori di professione è l’ arma che resta a chi non sopporta ogni genere di censura.

Pierluigi Battista

(Fonte: Corriere della Sera, 16 Aprile 2009, Prima Pagina)

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  • #1Emanuel Baroz

    Fiera libro/ Proteste del Forum Palestina: Egitto Come Israele

    Il Paese arabo accusato di “strangolare” Gaza

    Arriva la Fiera del Libro e arrivano anche le prime contestazioni deli gruppi filo palestinesi per “denunciare la complicità dell’Egitto con l’assedio dei palestinesi a Gaza”. Il Forum Palestina e l’assemblea Free Palestine di Torino hanno spiegato che intendono contestare con iniziative, banchetti in piazza, assemblee e presentazioni di libri alternative o interne alla Fiera, la decisione di dedicare questa edizione all’Egitto, un regime arabo ritenuto arbitrariamente “moderato” che collabora attivamente con Israele allo strangolamento dei palestinesi nella Striscia di Gaza tenendo chiuso il valico di Rafah e reprimendo ferocemente ogni opposizione interna. Il Forum Palestina ha convocato una riunione nazionale a Torino sabato 16 maggio per discutere il programma d’azione dei prossimi mesi e un Sit in davanti al Lingotto “per ricordare a tutti la Nakba palestinese e il perdurante assedio di Gaza”. Tra i primi a contestare la presenza dell’Egitto come paese ospite è stato Gianni Vattimo, già attivo lo scorso anno nella campagna di boicottaggio nei confronti della Fiera del Libro dedicata a Israele. Il filosofo torinese si è detto “scandalizzato e mi vergogno sempre di più di chi non ha il minimo di coscienza e organizza le manifestazioni a costo dei diritti umani, e di chi ci si riempie sempre la bocca”. La protesta ha visto anche l’esposizione di due striscioni: “Egitto go home!” e “Free Gaza!”, che sono stati affissi sulla Sfinge all’entrata della città piemontese e realizzati da International Solidariety Movement e Circoli internazionalisti. La polizia li ha poi rimossi.

    http://notizie.virgilio.it:80/notizie/cronaca/2009/05_maggio/13/fiera_libro_proteste_del_forum_palestina_egitto_come_israele,19138263.html

    14 Mag 2009, 22:18 Rispondi|Quota
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