Bandiere di Israele bruciate: Reibman non diffamò Diliberto
Roma – Oliviero Diliberto sconfitto al Tribunale Civile: aveva querelato per un milione di euro Yasha Reibman, portavoce degli ebrei milanesi, che dopo un corteo pro Palestina con bandiere d’Israele bruciate, nel 2006, aveva accostato il leader del Pdci a quello della Fiamma Tricolore, parlando di “spacciatori di antisemitismo” e di “diffusione, magari inconsapevole, di pregiudizi”. Parole che rientrano nel diritto di critica: il giudice ha respinto la richiesta di danni perché Reibman “non ha offeso la persona, ma ne ha criticato l’operato politico”, spiega il suo avvocato Marco Teardo.
“Per fortuna, in Italia si può dissentire, anche da un ex Guardasigilli”, commenta Reibman. Diliberto si era sentito “offeso” per l’accostamento all’antisemitismo e aveva definito “imbecilli” gli autori del rogo. “Ancorché sbagliata, rispetto la sentenza”.
(Fonte: Corriere della Sera, 4 maggio 2009, pag 12)
Thanks to Barbara, di cui riportiamo anche un commento alla vicenda: “Qualcuno, querelando per questioni di principio, chiede risarcimenti simbolici, un euro o qualcosa del genere. Il pidiciuccio Diliberto invece no: lui vuole proprio i soldi sonanti, e tanti anche. Gli è andata male: la lobby del petrolio con i suoi zelanti servitori non ha ancora il controllo completo del territorio, e ci è rimasto ancora qualche margine di libertà di parola, e la cosa non può che farci piacere…”
Per guardare le foto di quella IGNOBILE manifestazione cliccare qui
#1Emanuel Baroz
La manifestazione organizzata a Roma dalla sinistra radicale
Un gruppo irrompe e inneggia alla strage di italiani a Nassiriya
Corteo pro Palestina, al rogo le bandiere di Israele e Usa
di GIOVANNA CASADIO
ROMA – “Imbecilli”. Oliviero Diliberto reagisce contro il gruppuscolo che grida “10,100,1000 Nassiriya”. Una decina di manifestanti che, quando il corteo “per la Palestina e per la resistenza del popolo iracheno” sta per concludersi, si coprono con la kefiah, accendono fumogeni e bruciano le bandiere israeliana e statunitense. “Quello slogan è un orrore”, si sfoga il segretario del Pdci, l’unico leader dell’Unione ad avere aderito, con il suo partito, alla manifestazione. Verdi, Rifondazione, i Ds questa volta hanno disertato. “È il primo anno che accade, mi hanno lasciato solo”, ma non è affatto dispiaciuto Diliberto, anzi si prende una piccola rivincita.
Guida lui infatti, insieme con il trotzkista Marco Ferrando (l’escluso dalle liste di Rifondazione), una manifestazione in gran parte affollata da militanti del Prc che hanno “disobbedito” a Bertinotti e sono scesi in piazza lo stesso.
Si dissociano dall’epilogo della manifestazione, i politici che hanno aderito a titolo personale: Paolo Cento e Mauro Bulgarelli (Verdi); Bruno Steri (Prc). Ovviamente Marco Rizzo del Pdci (che annuncia di devolvere “alla Palestina e a Cuba” il risarcimento chiesto a Franco Giordano, Prc, con il quale ha litigato).
Hanno aperto loro il corteo, accanto al sindaco di Marano, Carlo Bertini, all’ex dom Franzoni, a Piero Bernocchi dei Cobas. “Quello slogan è un obbrobrio”, reagiscono. Ma per la Casa delle libertà le scuse non bastano. Anzi, sono quelle parole “il vero volto della sinistra ipocrita in mano agli estremisti”.
Anche il ministro dell’Interno, Beppe Pisanu denuncia le complicità di Rifondazione e Verdi. In un dibattito in Emilia, parlando dei rischi del terrorismo e di possibili infiltrati nelle manifestazioni, accusa infatti i partiti di Bertinotti e Pecoraro Scanio di “dare sostegno a gruppi antagonisti”. “Trovano sostegno in alcuni partiti – afferma il responsabile del Viminale – a partire da Rifondazione per non parlare dei Verdi che, quanto a estremisti, stanno per superare la stessa Rifondazione”.
Forza Italia rincara: “Prodi tagli i ponti con chi predica e pratica la violenza”. Il ministro Storace (An) definisce “scandaloso e indegno che il Tg3 abbia omesso le urla inneggianti a Nassiriya”. Una polemica nella polemica contro il Tg3. Nel giorno in cui la coalizione di governo è travolta dal “caso Calderoli”, questo “autogol” della sinistra non ci voleva. È il ragionamento di Daniele Capezzone, il segretario dei Radicali: “Povero paese. La sinistra estremista, massimalista e comunista si muove come Tafazzi, nella logica dell’autolesionismo, e si conferma la migliore arma propagandistica a favore di Berlusconi”.
Condanna della comunità ebraica romana per il rogo delle bandiere di Israele e Usa: “Certi leader politici lì presenti sfogano odio e rabbia”.
Il lungo corteo (1. 500 i manifestanti per la questura, 20 mila per gli organizzatori) – promosso dal Forum Palestina che raccoglie un cartello di associazioni – ha portato in piazza le frange filopalestinesi del centrosinistra. Aspre critiche ai riformisti, e a Rutelli in particolare, che rivendicano “la continuità con la politica di Berlusconi” di amicizia con Israele.
“Qui di estremista c’è ben poco: noi vogliamo Andreotti ministro degli esteri”, replica Cento ricordando la politica estera della Dc. Il corteo scandisce slogan “per la Palestina libera subito”; contro “Sharon, il vero terrorista”; “libertà per Barghuti, Sahdat e tutti i prigionieri palestinesi”. Una bandiera palestinese lunga 35 metri lo precede. Gruppetti di militanti affiggono sui muri della Capitale cartelli che ribattezzano le strade: piazza Arafat, via Intifada, e Via le truppe dall’Iraq.
Ancora polemiche e divisioni della sinistra radicale. Rizzo contro Bertinotti che si sta “svendendo”. Ferrando: “Negativo che il Prc non ci sia”. Il dilemma di Marco Gesi, 25 anni, segretario del circolo Prc di Casciano è: non votare per dare un segnale contro “la svolta governista di Bertinotti”, o invece sì per amore della fidanzata, Antonella Turchi, candidata del partito alla Camera.
(19 febbraio 2006)
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/02/19/al-rogo-le-bandiere-di-israele-usa.html
#2Asja
– “Qui di estremista c’è ben poco: noi vogliamo Andreotti ministro degli esteri”, replica Cento ricordando la politica estera della Dc. –
Aaaaah…. beh…. allora c’è proprio da stare tranquilli, sì sì!!!
#3Parvus
Sono contento che il tentativo di diliberto di arraffare soldi, sperando magari in una toga rossa., sia finito come meritava.
#4barbara
Ottimo, stiamo già cominciando a lasciare tracce in google!
#5Emanuel Baroz
tu hai indicato la strada Barbara..come sempre!
😉
#6Emanuel Baroz
Fonte: http://www.ucei.it/uceinforma/rassegnastampa/2006/febbraio/corriere/250206_4.asp
Il Corriere della Sera, 25/02/2006
L’ERRORE DELLE SCUSE MANCATE
Oliviero Diliberto si ostina a non capire che la scena delle bandiere di Israele bruciate durante una manifestazione organizzata dal Pcdi è un’immagine troppo dolorosa, insopportabilmente dolorosa, per gli ebrei e non solo per gli ebrei.
Oltre a dissociarsi, come peraltro ha fatto sia pur tardivamente, Diliberto dovrebbe chiedere scusa e spiegare che mai più il suo partito tollererà gesti che non sono segni di dissenso con la politica di Israele, ma provocazioni che rischiano di sobillare il peggior antisemitismo.
E invece, il leader del Pcdi ha deciso di querelare Yasha Reibman della comunità ebraica milanese chiedendo un milione di euro di danni.
Un’enormità. Un errore di metodo e di stile.
Ritiri la sua denuncia, l’onorevole Diliberto: l’unico modo per dimostrare che alle sue manifestazioni non ci saranno più bandiere bruciate.
#7Emanuel Baroz
e non è che nel 2009 le cose sono cambiate:
Torino, il Pdci difende le bandiere bruciate
«Con gli Usa fu utile». Ranieri (Pd): primitivismo
ROMA – I Comunisti italiani di Torino hanno le idee chiare sulle bandiere di Israele bruciate in piazza. E queste idee suscitano critiche nette. Il Pdci torinese, in un comunicato, fa un paragone con la guerra del Vietnam di 40 anni fa: «Durante il conflitto del Vietnam – scrive – cittadini statunitensi bruciavano bandiere a stelle e strisce: si trattava di una forma di acuta condanna alle scelte belliche degli Usa, che usavano anche armi chimiche dagli effetti devastanti. La storia riconosce l’ orrore di quella guerra e l’ aver bruciato le bandiere non ha portato alla distruzione degli Stati Uniti, anzi quelle manifestazioni hanno contribuito a porre fine al conflitto». Come a dire: i roghi ebbero effetti positivi. «Polemizzare perché viene incendiata una bandiera israeliana – prosegue il Pdci torinese – significa non riconoscere il valore della protesta. Bruciare una bandiera non ha alcuna conseguenza, mentre a Gaza si stanno ammazzando donne, bambini, anziani». Sabato, durante la manifestazione a Torino, promossa dall’ Assemblea Free Palestine, bandiere d’ Israele sono state messe a fuoco davanti alla sede di Italia-Israele e alla Rai. A Roma, la bandiera palestinese – nera, rossa, verde e bianca – è stata issata sulla sede nazionale del Pdci, piazza Augusto imperatore. Jacopo Venier, responsabile esteri del partito, non era a conoscenza dell’ iniziativa dei compagni di Torino, ma ne condivide il senso. Le bandiere con la stella di Davide si possono bruciare? «Bruciare bandiere di Israele è un errore politico, poiché sposta l’ attenzione dell’ opinione pubblica, dalla trave alla pagliuzza. Molto più grave, infatti, è massacrare un intero popolo». Venier ci tiene a dirlo: «Mai un compagno del Pdci brucerà una bandiera. Sabato a Roma saremo alla manifestazione nazionale di solidarietà con il popolo palestinese e non sarà dato fuoco a bandiere, di sicuro». Il segretario del partito, Diliberto, fu al centro di due casi nel 2006: bandiere di Israele bruciate durante cortei nei quali sfilava. Dichiarò: «Imbecilli ci sono sempre. Chi fa quelle cose è nemico della causa palestinese». Torino fu già teatro, a maggio, delle proteste contro il Salone del libro dedicato a Israele. Tullio Levi, presidente della comunità ebraica cittadina, dice che la vigilanza è sempre alta: «Il comunicato del Pdci esprime una valutazione manichea degli eventi. Dire che la colpa è tutta da una parte è operazione di propaganda». Umberto Ranieri viene dal Pci, oggi è storico esponente del Partito democratico. Si aggancia al richiamo del Pdci alla guerra del Vietnam: «La mia generazione manifestò contro quella guerra. Il Pci non ha mai consentito ai giovani di bruciare bandiere americane nei cortei». Dice Ranieri: «La fermezza nella critica alla politica di uno Stato non comporta che ne siano bruciati i simboli. Bruciare le bandiere è primitivismo politico e culturale». Giuliano Pisapia, giurista ed ex deputato di Rifondazione comunista, rammenta che si era battuto per depenalizzare il vilipendio di Stato estero. Il reato però è rimasto, niente arresto, ma sanzione fra i 100 e i 1.000 euro. Dice: «È deleterio sotto ogni profilo bruciare bandiere. Oggi, questi gesti non sono solo imbecilli e del tutto isolati, ma anche controproducenti per la causa palestinese. Certo, si tratta di ben poca cosa rispetto ai più di 800 morti e alle migliaia di feriti causati in Palestina dall’ esercito israeliano…». Andrea Garibaldi I precedenti No all’ intervento in Afghanistan Il 10 novembre 2001 a Roma, i no global in corteo contro l’ azione militare italiana in Afghanistan bruciano bandiere Usa, della Ue e di Israele. Alla manifestazione anche Prc, Ds, Verdi oltre al movimento antagonista Pro Palestina Diliberto dice no Il 18 febbraio 2006 al corteo per la Palestina a Roma vengono bruciate bandiere di Israele e Usa. Per Diliberto: «Gesto compiuto da quattro imbecilli». Per Fassino: «Atti e slogan incompatibili con l’ Unione» Fiera del libro Cori e proteste Bruciate le bandiere Usa e di Israele a Torino per la Fiera del libro dedicata allo Stato ebraico, ospite Fausto Bertinotti. Cori e fischi all’ ex leader Prc: «Vai con gli assassini israeliani, vergognati». È il 2 maggio 2008
Garibaldi Andrea
Pagina 10
(12 gennaio 2009) – Corriere della Sera
#8Andrea
Se bruciar bandiere fosse utile, mi impegnerei in prima persona a fare immensi falo’ di bandiere con falce e martello…..
Ma ho altro da fare nella vita…..
E poi la Storia li ha irrimediabilemte sputtanati.
Sono gli ultimi travasi di bile di un gruppo di frustrati-cortocircuitati.
P.S. In questi giorni il Governo “oppressore” dello Sri Lanka non e’ andato troppo per il sottile per risolvere la questione Tigri Tamil….dopo 26 anni, mica 60!!!!!!
E le piazze Italiane sono piene…. di turisti!!
#9Fabio
PENSATE AI POLITICI DEL GOVERNO ATTUALE, CHE CAGANO SUL TRICOLORE TUTTI I GIORNI..X NON PARLARE DEI LEGHISTI.
FATE TANTO I PERBENISTI, MA VEDETE SOLO QUELLO CHE Và BENE A VOI. EPPURE CON QUELLO CHE HANNO SUBITO GLI EBREI, MI STUPISCE CHE OGGI SIANO PROPRIO LORO A FARE ALTRETTANTO CON I PALESTINESI, NEL MENEFREGHISMO GENERALE..E CI SI PREOCCUPA DELLE BANDIERE..MA ANDATE A FARVI UN GIRO X FAVORE!
ANDREA, PULISCITI LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DELLA FALCE E MARTELLO.
POI EMANUEL, IL PARTITO SI CHIAMA PdCI..NON pcdi..
#10Emanuel Baroz
Gli ebrei farebbero altrettanto con i palestinesi?! Ah, ma forse lei intendeva gli israeliani! Capisco, capisco….e mi dica cortesemente: dove sarebbero i lager, i campi di sterminio, le camere a gas, la pulizia etnica, l’esaltazione della purezza della razza ariana, le SS…..
Il fatto che i leghisti disprezzino il tricolore non vuol dire che non ce la si debba prendere con gli esponenti del PDCI per i loro comportamenti….