Der Spiegel contro Hezbollah: responsabili dell’omicidio Hariri.
L’Hezbollah libanese ha bollato oggi come “affabulazioni” rivelazioni del settimanale tedesco Der Spiegel sulla presunta responsabilità delle forze speciali del partito sciita nell’assassinio dell’ex primo ministro libanese Rafiq Hariri.
“Sono affabulazioni tese ad influenzare la campagna elettorale (per le politiche del 7 giugno) e a far dimenticare le informazioni sullo smantellamento delle reti di spionaggio al soldo di Israele”, è scritto in un comunicato dell’ufficio stampa di Hezbollah.
Tali rivelazioni intaccano “la credibilità del tribunale speciale per il Libano (Tls) e noi chiediamo a questo tribunale ad agire con fermezza per smascherare gli autori di tali menzogne”, aggiunge il partito sciita filosiriano e filoiraniano.
Secondo Der Spiegel la commissione d’inchiesta chiamata a fare luce sull’assassinio di Hariri punterebbe su una pista che chiama in causa Hezbollah, dopo la scarcerazione per insufficienza di prove, a fine aprile, di quattro generali libanesi, due dei quali considerati filo-siriani.
Dal canto suo, il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, ha auspicato oggi un mandato di arresto internazionale contro Hassan Nasrallah, leader degli Hezbollah libanesi, sulla base delle anticipazioni secondo cui le indagini sull’uccisione dell’ex premier del Libano Rafik Hariri si starebbero indirizzando proprio verso Hezbollah.
Queste informazioni – ha detto Lieberman – “ci confermano con chi abbiamo a che fare”. “Se le conclusioni degli investigatori sono queste, un mandato di arresto internazionale (contro Nasrallah) deve essere emesso immediatamente”, ha proseguito, aggiungendo che se le autorità di Beirut non dovessero puoi muoversi “l’arresto andrebbe eseguito con la forza”.
(ilsussidiario.net, 24 maggio 2009)
#1Emanuel Baroz
L’articolo di Der Spiegel:
Una pista calda conduce al “Partito di Dio”
E’ un intrigo internazionale o gli indagatori hanno soltanto paura? Secondo informazioni di Der Spiegel il tribunale speciale dell’Onu che indaga sugli attacchi omicidi all’ex premier libanese Rafik al-Hariri ha ottenuto nuovi sorprendenti risultati – e li nasconde. La colpa era da attribuire a Hezbollah.
Attentato a Beirut 2005 – Chiamate su un “cellulare caldo”
14 febbraio 2005 – Davanti all’hotel St. Georges in Beirut esplode una potente bomba proprio quando sta passando la colonna di auto dell’allora presidente Rafik al-Hariri. Oltre ad Hariri nell’esplosione muoiono le guardie del corpo e dei passanti, 22 persone in tutto.
Perché Hariri doveva morire? Un’indagine decisa dalle Nazioni unite alla fine del 2005 riscontrò che dell’omicidio erano responsabili sia le forze di sicurezza siriane sia dei libanesi di alto grado. Quattro persone sospette furono arrestate. Ma la prova decisiva non fu trovata. Nell’aprile del 2009 un nuovo tribunale speciale dell’Onu ha deciso la liberazione di quelle persone.
Adesso ci sono indizi di nuovi e scottanti risultati delle indagini. Secondo quello che Der Spiegel è venuto a sapere dall’entourage del tribunale, e che trova riscontri nella visione di documenti interni, il caso si trova davanti a una svolta. Secondo le nuove conoscenze non sono stati i siriani a progettare ed eseguire l’attacco, ma le forze operative speciali dell’organizzazione libanese sciita Hezbollah (“Partito di Dio”).
Evidentemente il capo del tribunale, Bellemare, e i suoi giudici non vogliono rendere pubblici questi risultati, che a loro sono noti già da un mese.
Il fatto che il caso sia “sgusciato fuori” si deve, secondo le informazioni ricevute da Der Spiegel, al fiuto e alla tecnologia. Un’unità speciale delle forze di sicurezza libanesi avrebbe filtrato (herausgefiltert) i numeri di cellulari che nei giorni prima dell’attentato e nel giorno stesso dell’omicidio sono stati localizzati perfino nella cerchia di Hariri.
Le scoperte sui presunti mandanti dell’omicidio di Hariri potrebbero danneggiare Hezbollah. Il capo del movimento che negli USA, nonostante le sue formali dichiarazioni di stare alle regole di gioco democratiche, si trova sulla lista delle organizzazioni terroristiche, immagina bene che arriveranno problemi. In un suo discorso a Beirut Nasrallah ha parlato di “intenzioni di congiura”.
Sui motivi per cui il Tribunale-Hariri tiene per sé queste conoscenze si può soltanto speculare. Può darsi che gli indagatori temano di poter surriscaldare la situazione in Libano. Ad una richiesta scritta di Der Spiegel l’ufficio stampa ha risposto che su “dettagli operativi” non è possibile esprimersi.
(Der Spiegel, 23 maggio 2009 – trad. http://www.ilvangelo-israele.it)