Israele : Venezuela e Bolivia vendono uranio all’Iran per la sua bomba atomica
L’accusa di Gerusalemme: collaborazione estesa anche ad altri settori militari
di Guido Olimpio
WASHINGTON (USA) – Israele alza il volume delle accuse contro gli amici dell’Iran. In un rapporto diffuso lunedì, Gerusalemme afferma che Venezuela e Bolivia aiutano Teheran fornendo uranio per il programma atomico. Una collaborazione estesa anche ad altri settori militari. Inoltre, sempre secondo gli israeliani, il presidente venezuelano Chavez avrebbe ordinato di appoggiare il movimento libanese Hezbollah che, da anni, è presente con sue cellule in tutto il Sud America. In base alle informazioni raccolte dal ministero degli Esteri di Israele la cooperazione è cresciuta negli ultimi mesi, ma non è chiaro se l’uranio provenga dalle riserve dei due paesi o sia frutto di una triangolazione.
IL COMPLOTTO – Fonti dell’opposizione venezuelana in esilio hanno anche aggiunto che Chavez avrebbe affidato a consiglieri mediorientali – probabilmente iraniani e libanesi – il compito di addestrare una milizia speciale nascosta in una località ribattezzata – con un po’ di fantasia – «la città perduta». Quanto ai legami con l’Hezbollah non rappresentano un fatto inedito. Il Corriere ha raccontato, oltre un anno fa l’attività clandestina di Hussein Karaki, responsabile operativo per il Sud America all’interno del movimento libanese. La sua presenza è stata più volte segnalata in diversi paesi: un’attività mirata alla creazione di una nuova infrastruttura dell’Hezbollah da affiancare a quella già esistente. Gli sciiti filo-iraniani agiscono nella regione per finanziarsi – con commerci leciti e illeciti – e reclutano elementi locali. Di solito creano “uffici” in città di confine o in quelle aree dove ci sono facilitazioni commerciali. L’Isola Margarita in Venezuela, Ciudad del Est (Paraguay), San Paolo e Curitiba (Brasile), Panama sono alcuni degli avamposti Hezbollah. Nel giugno 2008, poi, le autorità statunitensi hanno denunciato la presenza in Venezuela di due Hezbollah, Gazi Al Din e Fawzi Kanan, che sotto la copertura di un’agenzia di viaggio raccoglievano fondo destinati ai militanti libanesi. Le accuse israeliane si inquadrano in un rapporto difficile con Bolivia e Venezuela. I due paesi hanno, infatti, troncato i rapporti con Gerusalemme dopo l’offensiva militare su Gaza. Una rottura accompagnata dai sempre più stretti legami – anche bellici – con gli iraniani.
(Fonte: Corriere della Sera, 26 maggio 2009)