E pensare che ci fu anche chi da parlamentare gli donò dei soldi….
ACHILLE LAURO: MORTO IN CARCERE IL REGISTA DEL SEQUESTRO
Benevento, 22 Giugno 2009,(ANSA) – Ufficialmente aveva 73 anni, ma in realta’ la sua data di nascita risaliva al 1930 o al massimo al 1933. Era il piu’ anziano tra coloro che parteciparono o collaborarono al sequestro della nave da crociera Achille Lauro nel 1985 da parte di un commando palestinese. Si chiamava Khalid Husayn ed e’ morto la notte scorsa nel carcere di Benevento, dove stava scontando l’ergastolo. L’uomo, considerato uno dei registi del dirottamento nel corso del quale un cittadino statunitense di origine ebraica, Leon Klinghoffer, fu ucciso e gettato in mare, e’ stato trovato morto questa mattina dagli agenti di polizia penitenziaria.
Le cause del decesso sarebbero naturali, probabilmente un infarto. Conosciuto in Italia con il nome di Kaled Abdul Rahim, di nascita yemenita, Khalid Husayn era stato trasferito nel carcere di Benevento nell’agosto del 2008 e stava scontando la condanna in una sezione di ‘alta sicurezza 2′ riservata ai terroristi di matrice islamica. La condanna all’ergastolo per il dirottamento dell’Achille Lauro gli era stata inflitta in contumacia dalla corte d’assise d’appello di Genova nel 1987 (in primo grado era stato condannato a 10 anni). Arrestato in Grecia nel 1991 per traffico d’armi, era stato estradato cinque anni dopo in Italia, dove e’ stato detenuto per 13 anni in diversi penitenziari. Secondo l’ accusa Khalid Husayn non aveva preso parte materialmente all’azione terroristica sull’Achille Lauro, ma aveva tenuto contatti con il commando palestinese e si era occupato dei dettagli logistici dell’operazione, compiendo anche sopralluoghi a bordo della nave. Il 3 ottobre 1985 salpo’ da Genova sull’Achille Lauro insieme ai quattro componenti del commando, ma scese ad Alessandria d’Egitto, poco prima del sequestro della nave.
”Era da tempo malato – dice oggi di lui Youssef Maged Al Molky, il capo del commando – e soffriva molto il regime durissimo del carcere. Era stato sposato con una donna palestinese, che e’ morta, ed ha tre figli che ora vivono in Giordania, Siria e Libano”. Al Molky, che attualmente e’ rinchiuso nel centro di accoglienza Serraino Vulpitta di Trapani dopo aver scontato una condanna a 23 anni e 8 mesi (era stato condannato a 30 anni dalla Corte d’assise di Genova ma ha ottenuto la liberta’ anticipata per buona condotta), ricorda Khalid Husayn come ”un buon compagno d’armi, col quale ho vissuto alcuni anni in un campo dello Yemen del sud ed in Algeria”.
Oggi Al Molky e’ in attesa della decisione del giudice di pace sulla sua richiesta di rimanere in Italia, avendo sposato una donna piemontese. Appena scarcerato dall’Ucciardone, nell’aprile scorso, l’uomo, 47 anni, nato in Palestina da padre giordano e madre siriana, e’ stato espulso dal territorio italiano, ma il suo legale ha fatto opposizione perche’ ”non ha una cittadinanza riconosciuta, e’ sposato con una italiana e secondo la sentenza deve ancora scontare tre anni di liberta’ vigilata”. ”Ora sono qui – spiega -, sequestrato da uno Stato che si dice democratico anche se ho pagato la mia pena”.
Del commando che agi’ sull’AchilleLauro facevano parte, oltre Al Molky, anche Ibrahim Abdellatif Fatayer, 44 anni, nato in un campo profughi di Beirut, condannato a 20 anni di carcere piu’ 3 di liberta’ vigilata ed ora rifugiato in un Paese arabo; Hamed Maruf Al Assadi, il ‘pentito’, che dopo aver scontato la condanna pare viva in Italia sotto copertura, e Bassam Al Ashker, minorenne all’epoca dei fatti, rimpatriato in un campo nel nord del Libano. Ad organizzare il sequestro dell’Achille Lauro e l’uccisione di Leon Klinghoffer sarebbe stato, secondo il tribunale di Genova, il presidente del Fronte di Liberazione della Palestina, Abu Abbas, condannato all’ergastolo a Genova e morto per infarto a Baghdad l’8 marzo 2004.