Giochi del Mediterraneo, spuntano i palloncini pro Israele
Pescara, 26 Giugno 2009 – Sono comparsi stamattina in varie zone della città con la scritta “No Israel? No party” i palloncini bianchi che ripropongono, a poche ore dall’avvio dei Giochi del Mediterraneo, la questione relativa alla mancata partecipazione dello Stato di Israele alla manifestazione internazionale.
L’iniziativa è stata salutata con favore da Alessio Di Carlo, coordinatore nazionale del neonato movimento politico Italia Liberale ed anche presidente di Abruzzo Liberale. Per Di Carlo “E’ significativo di come i palloncini, simbolo di festa, non abbiamo potuto spiccare il volo, restando imbrigliati nei fili di una politica incapace di superare il veto dei paesi Arabi alla partecipazione di Israele ai Giochi”.
(Fonte: Abruzzo Liberale.it)
#1Emanuel Baroz
Pescara, 17:10
PESCARA 2009; ADDADI: ISRAELE E PALESTINA, NON E’ ESCLUSIONE
A seguito delle polemiche per la mancata partecipazione ai Giochi del Mediterraneo di Israele e Palestina, è proprio il Presidente del CIJM a precisare la situazione, per evitare ulteriori discussioni: “Non c’è stata nessuna esclusione – spiega Amar Addadi – semplicemente i due paesi non sono membri del CIJM, quindi non sono stati invitati. Non so dire se ci saranno nel 2013 a Volos: il nostro auspicio è riunire tutti i paesi bagnati dal Mediterraneo, già è importante avere qui le nazioni della ex Jugoslavia, in guerra solo pochi anni fa”. (27/06/2009) (Spr)
http://sport.repubblica.it/news/sport/pescara-2009-addadi-israele-e-palestina-non-e-esclusione/3686126
#2Emanuel Baroz
Mediterraneo – Lo sdegno degli ebrei italiani per l’esclusione d’Israele dai Giochi
Più che per i record sportivi rischia di essere ricordata come l’edizione del razzismo e dell’apartheid. A segnare i Giochi del Mediterraneo, al via venerdì allo stadio Adriatico di Pescara con una cerimonia spettacolare, è infatti l’esclusione d’Israele che tanta amarezza sta suscitando da mesi nell’ebraismo italiano. Le ultime reazioni parlano infatti di sdegno e profonda delusione. “A Pescara – afferma infatti Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana – si aprono quelli che comunemente vengono chiamati Giochi del Mediterraneo, ma che senza alcuna remora possiamo definire i Giochi dell’apartheid”.”Non troviamo termini diversi – prosegue – per definire un odioso e ingiusto provvedimento che vede l’esclusione dell’unica democrazia del Medio Oriente, Israele. Lo sport dovrebbe essere lo strumento che da sempre avvicina gli uomini, che fa conoscere culture diverse e che nella competizione esalta il genere umano”. “Ci auguriamo – conclude – che come ha promesso il ministro degli esteri Frattini questa – ha concluso – sia l’ultima volta”.
Una dura condanna giunge anche da Vittorio Pavoncello, presidente del Maccabi Italia. “L’esclusione d’Israele – afferma – riecheggia l’apartheid che a inizio secolo scorso teneva fuori dalle federazioni sportive le squadre composte da ebrei”. “Saremo a Pescara il 3 luglio – sottolinea Pavoncello – per sventolare la bandiera di Israele e mi auguro che questo sia l’ultimo anno di un comportamento ingiusto e vessatorio”.
“Escludere Israele è un gesto di apartheid e di razzismo, privo di qualsiasi ragione e di qualsiasi significato”, sostiene Fiamma Nirenstein, vicepresidente della Commissione esteri, da mesi in prima linea a sostegno della partecipazione israeliana. “Una simile esclusione non deve e non può essere messa da parte. Speriamo anche, dopo questa edizione, di vedere chiuso ufficialmente un capitolo che non fa onore allo sport mondiale, né al nostro paese che li ospita oggi”.
Frutto di una situazione politica complessa e incandescente – che dalla prima edizione della manifestazione vede nel Comitato internazionale che la governa una netta prevalenza di delegazioni nazionali sfavorevoli alla partecipazione israeliana tra cui l’Algeria, la Siria o l’Egitto – la questione d’Israele era stata portata con forza all’attenzione pubblica già nei mesi scorsi. Ma nemmeno l’intervento del ministro degli Esteri Franco Frattini era riuscito a sbloccarla. Giudicando “paradossale” la mancata partecipazione di israeliani e palestinesi ai Giochi del Mediterraneo Frattini, aveva ribadito più volte come l’Italia sia “il Paese europeo più amico di Israele e anche quello che ha fatto il piano Marshall per la Palestina” assicurando che i Giochi di Pescara “saranno gli ultimi senza la nazionale israeliana e quella palestinese”.
La soluzione è dunque rinviata al futuro, alla prossima edizione in programma a Volos in Grecia, nella speranza che allora si possa assistere davvero a un’Olimpiade del Mediterraneo nel segno della pace e del dialogo fra i popoli.
Daniela Gross
(Fonte: Rassegna Ucei, 28 Giugno 2009)
#3Emanuel Baroz
Mediterraneo – Un record a Pescara: la discriminazione è uno sport
Lo sport, il Mediterraneo. Ai Giochi di Pescara c’è qualcosa che suona falso. E non si tratta solo dell’organizzazione di un carrozzone finito giustamente nel mirino della pubblica opinione. Il problema è che alcuni dei protagonisti sono stati tenuti volutamente fuori dalla porta. Regimi ripugnanti e paesi vigliacchi si sono trovati su un terreno in cui c’è una sola gara: quella dell’opportunismo.
Prima ancora di concludersi, i Giochi di Pescara sprofondano già nell’indifferenza di un’Italia che ben ha altro cui pensare. Il nostro saluto al Mediterraneo, il nostro omaggio allo sport, va agli atleti d’Israele che non potranno scendere in pista. Sono stati esclusi perché non hanno avuto paura di vestire i colori della civiltà del Mediterraneo. Torneranno quando su tutte le sponde di questo mare si potrà respirare aria di lealtà, di speranza e di democrazia. Le uniche medaglie che accomunano le genti e per cui valga davvero la pena di gareggiare.
(Fonte: Rassegna Ucei, 28 Giugno 2009)