Delegazione di Hamas al Cairo per negoziare la liberazione di Shalit
Nella capitale egiziana atteso anche il negoziatore israeliano
Una delegazione di Hamas si recherà a breve in Egitto per colloqui sul rilascio del soldato israeliano Gilad Shalit, ostaggio del miliziani palestinesi da oltre tre anni. Lo affermano fonti egiziane, secondo quanto riporta il sito web del quotidiano israeliano Haaretz. Le fonti non hanno precisato i nomi dei membri della delegazione, ma hanno riferito che al Cairo è anche atteso nelle prossime ore l’inviato speciale israeliano per il dossier Shalit, Haggai Hadas. Il quotidiano arabo pubblicato a Londra Al Sharq al Awsat, citando sempre fonti egiziane, ha riferito ieri che sono stati compiuti progressi verso un accordo per il rilascio del soldato israeliano. Il negoziato si svolge sotto la mediazione dell’Egitto.
(Virgilio Notizie, 13 agosto 2009)
#1RubenDR
ISRAELE: NESSUN SOLDATO DISPERSO, CESSATO ALLARME RAPIMENTO
(ANSA) – TEL AVIV, 14 AGO – E’ rientrato stanotte con una dichiarazione di cessata allerta e con la verifica che nessun soldato manca all’appello il timore di un nuovo rapimento nei ranghi dell’esercito israeliano diffusosi nel pomeriggio di ieri sulla scorta di una testimonianza e, successivamente, della rivendicazione attribuita a un sedicente gruppo palestinese. Un portavoce militare ha reso noto che, dopo un controllo tappeto, nessun soldato israeliano risulta disperso. Mentre gli apparati di sicurezza – che per diverse ore avevano avevano dispiegato una rete capillare di posti di blocco e condotto ricerche con l’ausilio di due elicotteri – sono stati richiamati alle normali “attività di routine”. L’allarme era stato innescato dal racconto di una soldatessa che affermava di aver visto due civili caricare a viva forza un commilitone su un’automobile in prossimità dell’ingresso di una base dell’esercito non lontana dall’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv. Poi, l’agenzia palestinese Maan aveva ricevuto un comunicato – rivelatosi alla fine evidentemente falso – firmato da una sigla di fatto ignota (l’ ‘Esercito di Al Quds’, che in arabo vuol dire Gerusalemme) nel quale si rivendicava il sequestro di un soldato israeliano e si lasciava intendere di un suo trasferimento in territorio palestinese. Di qui l’avvio di una vasta operazione di controlli, condotta a vasto raggio nel centro d’Israele e al confine verso la Cisgiordania e durata diverse ore con pesanti ripercussioni sul traffico di alcune arterie chiave del Paese. Fino alla progressiva smobilitazione dei posti di blocco e quindi al cessato allarme. Le voci sul presunto rapimento avevano richiamato alla mente il caso di Ghilad Shalit, il giovane caporale catturato nel 2006 al confine con la Striscia di Gaza e da oltre tre anni nelle mani di elementi della galassia islamico-radicale che fa capo ad Hamas, la cui sorte resta al centro di un’altalenante trattativa su un ipotetico scambio di prigionieri mediato dall’Egitto fra Israele e gli integralisti.